Lo stile narrativo, quale che sia, deve essere comunque facilmente “leggibile” senza però diventare banale.
Per richiamare l’attenzione del lettore, e coinvolgerlo, in alcuni passaggi importanti del racconto (perché evocano stati d’animo o perché saranno utili come “chiavi” per leggere passi successivi) si può ricorrere a qualche trucco, come la ripetizione o l’iterazione o la paratassi al posto dell’ipotassi (ossia la successione di frasi brevi coordinate anziché un periodo lungo con più subordinate.
Esempio da La mia Vita dentro, capitolo primo, pag. 21, terzo cpv: “Ero vicedirettore a Firenze. Fresco di prima nomina, avevo preso servizio un anno prima. Non credevo fosse possibile ottenere già una direzione. Anche se, devo confessare, lo speravo. Il dottor Ciccotti è in attesa dell’avvicendamento, mi aveva detto De Santis. E io senza pensarci gli feci capire subito che ero d’accordo. Poi glielo dissi proprio. Sempre senza pensarci. Avrei dovuto farlo, invece. Pensarci, intendo”
La parte in rosso è inutile ai fini della comprensione del periodo ma fondamentale per le emozioni che evoca (o dovrebbe evocare).
La stessa cosa si può scrivere caricando ancora di più le emozioni:
Ero a Firenze da un anno appena. Vicedirettore per la prima volta.
E ora già una direzione. Davvero con credevo fosse possibile.
Ma lo speravo, però.
De Santis me lo propose senza giri di parole: “Ciccotti aspetta l’avvicendamento”, mi disse.
“Va bene”, risposi subito. Anche io senza pensarci. E invece avrei dovuto farlo, avrei dovuto pensarci”.
In questo modo le emozioni e il coinvolgimento sono maggiori ma il ritmo narrativo ne risente, diventa un po’ troppo “spezzato”.
La scelta tra le due versioni è in diretta correlazione con il tipo di racconto e lo stile complessivo: un racconto breve può essere più frammentato senza rischiare di stancare il lettore; un racconto lungo e nella forma diaristica richiede maggiore fluidità.
CHI – DOVE – QUANDO – CHE COSA – PERCHE’
Prendendo come riferimento di chiarezza e base per la costruzione di un racconto il linguaggio giornalistico, facciamo un altro esempio: bisogna raccontare cosa è successo in occasione di un concerto di una band giovanile, i Tokio Hotel.
La regola giornalistica cosiddetta “delle cinque W” per costruire una notizia vale, in realtà, per qualunque altro racconto. La differenza sta nel fatto che in un racconto la risposta alle 5 domande non è contenuta tutta nelle prime righe.
Un uomo (chi) è stato ucciso (che cosa) ieri (quando) a Roma (dove) nel corso di una rapina ad una banca (perché)
In un “giallo”, ad esempio, “che cosa” e “perché” possono trovare risposta anche alla fine.
UNA PRIMA POSSIBILE NOTIZIA
1) I gemelli Bill e Tom Kaulitz, componenti insieme con Gustav Scahfer e Georg Listing dei Tokio Hotel (CHI), un gruppo musicale di successo, sono stati accolti ieri (QUANDO) da moltissime fan all’ingresso del Palalottomatica, dove erano in attesa da ore, in occasione del primo concerto della band punk-pop a Roma (DOVE). Centinaia di ragazzine hanno organizzato coreografie con striscioni e palloncini colorati (CHE COSA) un modo per esprimere la passione per i quattro giovanissimi musicisti tedeschi (PERCHE’) che in poco meno di tre anni sono riusciti a raggiungere le vette delle classifiche musicali in diversi Paesi trasformandosi in un fenomeno di costume. (BACKGROUND) L’entusiasmo del pubblico ha sorpreso perfino gli organizzatori dell’evento, che pure sono abituati al crescente successo dei Tokio Hotel in tutta Europa.
UNA SECONDA POSSIBILITA’
2) Moltissime fan (CHI) ieri (QUANDO) hanno atteso per ore, all’ingresso del Palalottomatica, (DOVE) l’arrivo dei Tokio Hotel, un gruppo musicale di successo al suo primo concerto a Roma, e hanno organizzato coreografie con striscioni e palloncini colorati in onore dei gemelli Bill e Tom Kaulitz (CHE COSA) e degli altri due componenti della band punk-pop, Gustav Scahfer e Georg Listing. Un modo per esprimere la passione per i quattro giovanissimi musicisti tedeschi (PERCHE’) che in poco meno di tre anni sono riusciti a raggiungere le vette delle classifiche musicali in diversi Paesi trasformandosi in un fenomeno di costume. (BACKGROUND) L’entusiasmo del pubblico ha sorpreso perfino gli organizzatori dell’evento, che pure sono abituati al crescente successo dei Tokio Hotel in tutta Europa.
TUTT’E DUE QUESTE NOTIZIE SONO SBAGLIATE: Il fatto in realtà non riguarda persone ma un avvenimento: CHI non deve essere necessariamente una persona
VERSIONE CORRETTA
titolo
MUSICA: SUCCESSO A ROMA PER IL PRIMO CONCERTO DEI TOKIO HOTEL
Striscioni e coreografie delle fans in onore dei gemelli Bill e Tom Kaulitz
Grande successo per il primo concerto a Roma dei Tokio Hotel (CHI). Centinaia di ragazzine ieri (QUANDO) hanno atteso per ore davanti ai cancelli del Palalottomatica (DOVE) l’arrivo dei gemelli Bill e Tom Kaulitz e di Gustav Schafer e Georg Listing (CHE COSA) e hanno organizzato in loro onore coreografie con striscioni, cartelli fotografici e palloncini colorati (PERCHE’).
L’accoglienza del pubblico, in particolare delle fan, ha sorpreso perfino gli organizzatori dell’evento, che pure sono abituati all’entusiasmo crescente con il quale vengono accolti i quattro giovanissimi componenti della band tedesca.
(BACKGROUND) La maggioranza femminile sugli spalti del Palalottomatica di Roma conferma i Tokio Hotel tra i gruppi preferiti dalle ragazze. Una passione che ha consentito al quartetto, con la sua musica punk-pop, mescolata a qualche contaminazione rock, di imporsi nelle classifiche dei principali paesi d’Europa a soli tre anni dal loro debutto, nell’estate del 2005, con il singolo Durch Den Monsun.
Un successo commerciale, garantito anche da una forte presenza nel merchandising, che si sta trasformando in fenomeno di costume. (CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA)
Lo stesso avvenimento in un breve articolo (2.100 battute) per un
QUOTIDIANO
L’entusiasmo delle fans dei Tokio Hotel, esploso ieri a Roma in occasione del primo concerto della band tedesca nella Capitale, ha lasciato sorpresi anche gli organizzatori dell’evento.
Striscioni colorati, palloncini, cartelli fotografici: le coreografie allestite dalle ragazzine in onore dei giovanissimi componenti del gruppo punk-pop – e in particolare del cantante Bill Kaulitz e del chitarrista suo fratelle gemello Tom – hanno dimostrato senza alcun dubbio che il “caso Tokio Hotel” è diventato anche un fenomeno di costume e non soltanto un colossale affare sostenuto da un forte merchandising, da una sapiente distribuzione e dalla regia artistica che contamina il punk-pop con una venatura di rock.
Centinaia di giovanissime hanno atteso per ore, oltre che Bill e Tom, idoli delle più giovani, il batterista Gustav Schafer e il bassista Georg Listing.
L’appuntamento a Roma è stata l’unica tappa al centro-sud del tour italiano dei TH (come scrivono le fans nei blog e nei forum che si moltiplicano in Rete) e ha raccolto pubblico proveniente anche da centinaia di chilometri di distanza. Ed erano in molte che pur di vedere, o di sperare di vedere, da vicino i loro miti sono arrivate al Palalottomatica senza biglietto e senza nemmeno la possibilità di acquistarlo (visto il tutto esaurito ormai registrato da settimane). Ma a loro non importava entrare (anche se in fondo speravano in un miracolo all’ultimo minuto): l’attesa davanti ai cancelli, la partecipazione, anche fuori dagli spalti, all’evento, è stata, per loro, l’unica soddisfazione possibile.
Una passione, quella delle giovanissime fans dei Tokio Hotel, che le separa decisamente, fino a raggiungere rivalità da tifoseria calcistica, da chi preferisce i Finley, diretti concorrenti dei TH, anche loro in quattro, con la stessa formazione musicale punk-pop, ma di origine italiana.
E’ questa passione che, oltre a garantire il il successo del concerto di Roma pochi giorni dopo la tappa di Torino dove l’accoglienza è stata ugualmente entusiastica, consente al gruppo di imporsi nelle classifiche dei principali paesi d’Europa a soli tre anni dal loro debutto, nell’estate del 2005 con il singolo Durch Den Monsun.
LA VERSIONE (PIU’ LUNGA E ARTICOLATA) PER UN SETTIMANALE (3.000 battute) oltre ad essere un po’ più approfondita in qualche dettaglio della notizia, mette in risalto gli aspetti “di colore” e di costume e ha uno stile più “raccontato”, uno stile narrativo
Mancano più di dieci ore all’inizio del concerto e già centinaia di giovanissime fans dei Tokio Hotel si affollano davanti ai cancelli del Palalottomatica, a Roma. Cìè chi ha i biglietti per i posti numerati, ma anche chi ha acquistato l’ingresso per il parterre e lì l’unica speranza di vedere qualcosa è entrare tra i primi.
Le luci dell’alba, nel piazzale dell’Eur ancora sonnolento, già ci sono un paio di pullman: l’età media è sui 14 anni e qua e là, sparuti in mezzo al gruppo, alcuni genitori che hanno vinto (si fa per dire) la lotteria di capogruppo di ragazzine in trepidante attesa degli idoli del momento.
I blog di Internet servono anche a questo: a mettere a punto viaggi organizzati che nemmeno i più esperti tour operator ci sarebbero riusciti.
L’unica tappa nel centro-sud del tour della band tedesca raccoglie pubblico proveniente da centinaia di chilometri di distanza. E, soprattutto, è l’occasione per le assidue frequentatrici del forum ufficiale dei Tokio Hotel per mettere in mostra la loro passione per i gemelli Bill e Tom Kaulitz, per Gustav Schafer e Georg Listing e, perché no, anche la capacità di organizzare coreografie personalizzate e dedicate ai quattro ragazzi che con il loro punk-pop mescolato ad uno spruzzo di rock morbido in tre anni, dal loro debutto nell’estate del 2005 con il singolo Durch Den Monsun, sono riusciti a scalare le vette delle classifiche di mezza Europa.
Striscioni plastificati da decine di metri acquistati grazie a efficacissime collette vie forum, cartelloni fotografici dei componenti del gruppo (Bill cantante, Tom chitarrista, Gustav batterista e Georg bassista) incorniciati da stelle gialle e rosse nel contorno nero (i colori della bandiera tedesca), palloncini e festoni: sono il segno del successo del primo concerto dei TH nella Capitale, dopo una fugace visita, nel settembre 2006, ospiti di una trasmissione di MTV (la rete cult per i giovanissimi) in diretta da piazza San Giovanni.
L’entusiasmo delle fans ha lasciato sorpresi anche gli organizzatori dell’evento. Il “caso Tokio Hotel” è diventato anche un fenomeno di costume e non soltanto un colossale affare sostenuto da un forte merchandising, da una sapiente distribuzione e da un’accurata regia artistica.
Erano in molte che pur di vedere, o di sperare di vedere, da vicino i loro miti sono arrivate al Palalottomatica senza biglietto e senza nemmeno la possibilità di acquistarlo (visto il tutto esaurito ormai registrato da settimane). Ma a loro non importava entrare (anche se in fondo speravano in un miracolo all’ultimo minuto): l’attesa davanti ai cancelli, la partecipazione, anche fuori dagli spalti, all’evento, è stata, per loro, l’unica soddisfazione possibile.
Una passione, quella del giovane popolo delle “fedelissime” dei Tokio Hotel, che le separa decisamente, fino a raggiungere rivalità da tifoseria calcistica, da chi preferisce i Finley, diretti concorrenti dei TH, anche loro in quattro, con la stessa formazione musicale punk-pop, ma di origine italiana.
Allo stesso modo si può andare avanti ampliando sempre di più il racconto, tenendo presente che il punto di arrivo è sempre sostanzialmente lo stesso, si possono “dilatare” i passaggi intermedi, arricchendoli con descrizioni di luoghi e persone, con dialoghi tra i protagonisti, e la fase precedente: inserendo un protagonista (una ragazzina che va al concerto) si può cominciare con la descrizione della preparazione, dell’attesa, e magari inserire una discussione con i genitori che raccomandano attenzione.
In generale
ATTENZIONE AD EVITARE:
AGGETTIVI ESASPERATI
FRASI FATTE
MODI DI DIRE
COSTRUZIONI NARRATIVE POCO CHIARE CHE OBBLIGANO IL LETTORE A RITORNARCI SU PER CAPIRE: IN QUESTI CASI, SE PROPRIO SONO NECESSARIE AL RACCONTO, VA INSERITA UNA CONSIDERAZIONE DELL’ “IO NARRANTE” CHE GIUSTIFICHI LA DIFFICILE COMPRENSIONE E RASSICURI IL LETTORE (esempio: “Ma questa storia – oppure: questa spiegazione, questa ricostruzione – non era per niente semplice. Anzi, era di quanto più contorto si potesse pensare”.)
3 commenti:
Bell'articolo, me lo salvo fra i miei files..
La regola delle 5-W, fondamentale in uno scritto per renderlo comprensibile e scorrevole.
PERCHE' NO FRA LE PERLE?
MAGARI SUL BLOG CONDOMINIALE?
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