

NEW YORK - Il dipartimento della Giustizia ha scoperto il più vasto furto di identità della storia: un uomo di Miami, il ventottenne Albert Gonzalez, e due hacker che "vivono in Russia o vicini alla Russia", sono stati incriminati per avere rubato 130 milioni di numeri di carte di credito dalla Heartland Payment System, una delle più grosse società di transazioni elettroniche. Lo ha annunciato la magistratura del New Jersey.
I tre dal dicembre del 2007 avrebbero trafugato anche 4 milioni di dati dalla catena di supermercati Hannaford e un numero non ancora precisato dalla 7-Eleven, una catena di negozi presente in 19 Paesi, popolarissima negli States. La tecnica d'assalto informatico prevedeva un giro di ricognizione tra i siti delle 500 società più ricche degli Usa secondo la rivista Forbes, per esaminare i punti deboli del sistema di difesa prima di procedere con la frode. Attraverso un software riuscivano a tracciare in tempo reale i movimenti delle carte all'interno dei network delle aziende monitorate. Le comunicazioni avvenivano tramite chat. Per l'hackeraggio erano stati usati computer in California, Illinois, New Jersey, Lettonia, Ucraina e Olanda.
Il piano, che era stato ribattezzato "Get rich or at least try" (diventa ricco o almeno provaci), è stato scoperto perché i tre hanno cercato di vendere i numeri delle carte di credito ad altre bande. In alcuni casi, i tre hanno fatto sopralluoghi in centri commerciali, per studiare il sistema di pagamento usato.
Gonzalez, che in rete usava come pseudonimi "segvec", "soupnazi" e "j4guar17", si può definire un recidivo: era già stato arrestato sei anni fa in New Jersey per il suo ruolo in un'altra storia di traffico e frodi con carte di credito. E' stato inoltre incriminato lo scorso anno per violazioni nei database di alcune aziende. Al momento è in custodia federale a New York.
(17 agosto 2009)
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