

Il direttore del quotidiano replica: "Non volevo offendere nessuno". E annuncia una lettera al Presidente della Repubblica
Il direttore del quotidiano Libero, Maurizio Belpietro, è indagato per il reato di “offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato” in relazione alla pubblicazione sul suo giornale di oggi di una vignetta dal titolo “Assedio ai papponi di Stato” dove è raffigurato, tra gli altri, il volto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo comunica con una nota il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, che precisa che “contestualmente è stata trasmessa al ministro della Giustizia richiesta di autorizzazione a procedere”.
Immediata la replica di Belpietro: ”Non volevo offendere nessuno, ma porre un problema, domani sul mio giornale scriverò un editoriale e una lettera al Capo della Stato in cui spiegherò le mie ragioni, credevo comunque che in questo Paese ci fosse il diritto di satira”, ha detto.
L’indagine è stata affidata al pubblico ministero Maurizio Romanelli che ha preparato il capo di imputazione e ha provveduto a far notificare al direttore di Libero l’avviso di garanzia, nel quale risulta indagato per il reato di “offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato” (articolo 278 codice penale) per la pubblicazione della vignetta che assieme al titolo “Assedio ai papponi di Stato” configura il reato formulato. Infatti, nella vignetta è raffigurato il presidente Giorgio Napolitano assieme al presidente della Camera Gianfranco Fini, al leader del Pd Pierluigi Bersani e al ministro Roberto Calderoli attorno a una tavola con delle posate in mano in procinto di mangiare lo Stivale.
Il reato, secondo il codice, prevede una pena che va da uno a cinque anni di reclusione. Come ha spiegato Bruti è “l’insieme di vignetta e titolo” a essere offensivi e non l’articolo a firma dello stesso Belpietro sulle spese eccessive del Quirinale. In questo caso l’articolo “rientra nel diritto di critica”. Per procedere nell’inchiesta ed eventualmente interrogare Belpietro o svolgere altri atti è necessario avere l’autorizzazione del ministero della Giustizia, autorizzazione che è stata richiesta in via Arenula contestualmente alla notifica dell’informazione di garanzia al direttore di Libero.
CHE VIGLIACCONE NERO STO' BELPIETRO, NON UN MINIMO DI DECORO, NON UN MINIMO DI DECENZA.
RispondiEliminaVEDIAMO COSA FARA' IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA E SEGRETARIO DEL PDL.