Corriere della Sera
24 giugno 2008
ROMA - Dopo il no all'autorizzazione a procedere a Di Girolamo (il senatore del Pdl eletto all'estero, sembra senza averne i titoli e pe i quali il gip di Roma ha chiesto l'arresto) e l'apertura sul lodo Schifani «bis» da parte dei democratici, con il Pd «si pone un problema gravissimo di alleanze». Ne è convinto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro che attacca il partito di Veltroni: «Ci dicano se vogliono fare la ruota di scorta a Berlusconi». «Noi dell'Italia dei Valori - scandisce - abbiamo chiesto agli elettori di votarci per essere alternativi a Berlusconi, se il Pd ha deciso di fare da supporto a Berlusconi non possiamo essere alleati. Ci vuole un immediato chiarimento pubblico».
PROBLEMA - «È incredibile - attacca l'ex pm - che al Senato sia stata negata l'autorizzazione ad arrestare una persona che è diventata parlamentare dando false generalità grazie anche ai compagni del Pd che hanno detto che l'immunità va negata per reati più gravi. Per noi diventare parlamentare dichiarando false generalità è più grave che immigrare clandestinamente». Di Pietro ha però definito «ancora più grave dire che sono d'accordo a fare una legge sull'immunità, anzi l'impunità, per Berlusconi». A questo punto, ha concluso «si pone un problema gravissimo di alleanze».
SORO - La replica del Pd non si è fatta attendere. Sono «inaccettabili» i toni usati da Antonio Di Pietro, ed è lui che «fa regali all’opposizione ogni volta che indossa abiti massimalisti e regola sul tono di voce la profondità degli argomenti». Lo afferma Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera. «Noi - afferma Soro interpellato alla Camera - non abbiamo nessuna intenzione di fare regali al Pdl, ma il tono delle dichiarazioni di Di Pietro è inaccettabile e assolutamente sopra le righe. Non so chi gli abbia dato la patente per giudicare la qualità dell’opposizione del Pd. Ma sul supporto al governo forse a Di Pietro sfugge la dimensione del regalo che fa all’opposizione ogni qualvolta indossa abiti massimalisti e regola sul tono di voce la profondità degli argomenti».
LA CONTROREPLICA DI DI PIETRO - Ma a Soro risponde poi ancora Di Pietro. «Soro guarda il dito invece di guardare la luna. Infatti, invece di dire che Di Pietro ha alzato la voce, dica al suo Pd di non abbassare la guardia» afferma il leader dell’Italia dei valori, spiegando che «è inammissibile che un esponente del Pd, che ricopre tra l’altro un incarico così importante all’interno del partito, possa soffermarsi sui toni da me utilizzati senza interrogarsi sulle posizioni espresse da massimi esponenti del partito democratico in merito al lodo Schifani e sulla questione Di Girolamo. Addirittura nel caso del cosiddetto lodo Schifani si sono pronunciati prima di vedere il testo. Un regalo a Berlusconi? Sì. Sicuramente dal Pd. Adesso chiediamo al partito democratico di chiarirci la sua posizione».
PROBLEMA - «È incredibile - attacca l'ex pm - che al Senato sia stata negata l'autorizzazione ad arrestare una persona che è diventata parlamentare dando false generalità grazie anche ai compagni del Pd che hanno detto che l'immunità va negata per reati più gravi. Per noi diventare parlamentare dichiarando false generalità è più grave che immigrare clandestinamente». Di Pietro ha però definito «ancora più grave dire che sono d'accordo a fare una legge sull'immunità, anzi l'impunità, per Berlusconi». A questo punto, ha concluso «si pone un problema gravissimo di alleanze».
SORO - La replica del Pd non si è fatta attendere. Sono «inaccettabili» i toni usati da Antonio Di Pietro, ed è lui che «fa regali all’opposizione ogni volta che indossa abiti massimalisti e regola sul tono di voce la profondità degli argomenti». Lo afferma Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera. «Noi - afferma Soro interpellato alla Camera - non abbiamo nessuna intenzione di fare regali al Pdl, ma il tono delle dichiarazioni di Di Pietro è inaccettabile e assolutamente sopra le righe. Non so chi gli abbia dato la patente per giudicare la qualità dell’opposizione del Pd. Ma sul supporto al governo forse a Di Pietro sfugge la dimensione del regalo che fa all’opposizione ogni qualvolta indossa abiti massimalisti e regola sul tono di voce la profondità degli argomenti».
LA CONTROREPLICA DI DI PIETRO - Ma a Soro risponde poi ancora Di Pietro. «Soro guarda il dito invece di guardare la luna. Infatti, invece di dire che Di Pietro ha alzato la voce, dica al suo Pd di non abbassare la guardia» afferma il leader dell’Italia dei valori, spiegando che «è inammissibile che un esponente del Pd, che ricopre tra l’altro un incarico così importante all’interno del partito, possa soffermarsi sui toni da me utilizzati senza interrogarsi sulle posizioni espresse da massimi esponenti del partito democratico in merito al lodo Schifani e sulla questione Di Girolamo. Addirittura nel caso del cosiddetto lodo Schifani si sono pronunciati prima di vedere il testo. Un regalo a Berlusconi? Sì. Sicuramente dal Pd. Adesso chiediamo al partito democratico di chiarirci la sua posizione».
COMMENTO
Con questo PD (Partito Democratico) NON si va da nessuna parte !
Vorrei poi sapere da Antonello Soro chi gli ha dato la patente per fare politica.
Si ritiri: non è adatto !
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