giovedì 5 marzo 2009

Nati all’estero? Per essere italiani bastano i nonni

ROBERTO ORMANNI
IL VELINO
4 marzo 2009

I nati all’estero possono chiedere di diventare italiani anche se nessuno dei genitori lo era. Con una sentenza che rappresenta una vera e propria rivoluzione del diritto a diventare cittadini, la Cassazione ha stabilito che basta “trovare” in famiglia una nonna o una bisnonna italiana anche se la sua cittadinanza era stata “cancellata” dalle leggi che fino al 1948 prevedevano la perdita della “italianità” per tutte le emigrate che sposavano cittadini stranieri. Una pronuncia che ha in parte “aggiustato il tiro” rispetto a ciò che la stessa Corte aveva affermato nel 2004.
In seguito alla decisione 4466 delle sezioni unite civili della Suprema Corte, potrebbero essere migliaia gli stranieri che, appellandosi alle motivazioni della sentenza, chiederanno la cittadinanza italiana. Con tutto ciò che ne consegue, dal diritto di voto all’assistenza sanitaria.
I giudici, accogliendo il ricorso di una donna nata al Cairo e nipote di un’italiana che all’inizio del ‘900 aveva perso la cittadinanza per aver sposato un egiziano, ha ribaltato le pronunce del tribunale e della Corte d’appello di Roma e ha dichiarato Mariam E. cittadina italiana anche se figlia di cittadini egiziani. Mariam è infatti nipote di una ex italiana.
Il “nodo” della questione viene sciolto dalla Cassazione in oltre 30 pagine di sentenza.
Il caso di Mariam comincia nel 1940, quando la nonna, Angelina C., avendo sposato un egiziano, perde perso la cittadinanza italiana per una legge del 1912. Una norma che “colpiva” solo le donne “maritate con stranieri” e che per questo, nel 1975, è stata cancellata dalla Corte costituzionale che l’ha definita discriminatoria.
Intanto, nel 1942, al Cairo nasce Edward, il papà di Mariam, cittadino egiziano perché mamma Angelina non era più italiana.
Sessant’anni dopo la figlia di Edward decide di avviare la sua battaglia e il 27 agosto 2003 cita in giudizio il ministero dell’Interno che aveva rifiutato di riconoscerla come cittadina italiana. Tribunale e Corte d’appello le danno torto ma la Cassazione non è d’accordo. I giudici della Corte sottolineano che la legge che aveva “sottratto” la cittadinanza alla nonna di Mariam, e dunque al padre e a lei stessa, è stata dichiarata incostituzionale. Perciò “il riconoscimento giudiziale della cittadinanza spetta di diritto alla ricorrente, dovendo ritenersi riacquisito o mai perduto, lo stato di cittadini italiani del padre e della nonna”.
I giudici aggiungono che “gli effetti prodotti da una legge ingiusta vengono meno, anche in caso di morte degli ascendenti, con la cessazione dell’efficacia di tale legge”.
In pratica, tutti i figli delle italiane che dal 1912 al 1975 sono emigrate e si sono sposate con stranieri perdendo la cittadinanza, potranno ugualmente diventare italiani a tutti gli effetti anche se i loro genitori, e prima ancora i loro nonni, non lo erano più. L’unico limite fissato dalla Corte è il momento dal quale la cittadinanza può essere considerata valida a tutti gli effetti.
Il “confine” è il 1948, l’anno in cui venne approvata la Costituzione italiana, in nome della quale è stata cancellata la legge del 1912.
Insomma, migliaia di persone, in tutto il mondo, negli ultimi 60 anni sono stati italiani senza saperlo.
Ma le implicazioni della sentenza della Cassazione possono essere anche altre.
Facciamo un esempio: Alfphonse Gabriele Caponi, detto Al Capone, è nato nel 1899 negli Stati Uniti ma da genitori italiani: il barbiere Gabriele Caponi e la signora Teresa Raiola, entrambi di Castellammare di Stabia, nel napoletano. E’ cittadino italiano, oltre che americano, per essere nato da italiani (si dice “jure sanguinis”: per diritto di sangue).
Teoricamente avrebbe potuto trasmettere la cittadinanza italiana ai suoi figli. Se avesse avuto una figlia sposatasi con un americano, la ragazza avrebbe perso la cittadinanza italiana per la legge del 1912.
A sua volta quindi, la figlia della figlia di Al Capone non avrebbe mai potuto avere la cittadinanza italiana.
Ora invece, con la sentenza della Cassazione, anche l’eventuale nipote di Al Capone potrebbe chiedere che le sia riconosciuta la cittadinanza italiana. Ma potrebbe chiederlo anche sua figlia, se lei non l’ha fatto. E così via fino al sesto grado di discendenza dal cittadino italiano.
La Cassazione infatti dice che quello della cittadinanza è un diritto che spetta a chiunque abbia avuto un “ascendente” italiano. E per il codice civile gli “ascendenti” sono giuridicamente tali andando indietro fino alla sesta generazione.
In pratica, c’è da far diventare italiana una buona metà dell’America. Per non parlare della Germania o del Belgio.
Se tutti coloro che ne hanno diritto facessero la richiesta, gli italiani all’estero con diritto di voto potrebbero diventare di più di quelli che votano nel proprio Paese.
Roberto Ormanni

5 commenti:

Anonimo ha detto...


Un articolo così mi sarei aspettata di trovarlo su un giornale a grange tiratura.

Luigi, meno male che lo hai ripreso tu sul tuo blog.

Certo è che il fatto e le argomentazioni non fanno una grinza.

Ormanni grande come sempre!

Madda

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Roberto Ormanni - è bene si sappia - è figlio e nipote di grandi magistrati. E parla chiaro !
Talvolta ciò è un difetto.

Anonimo ha detto...

Sono preso da un dubbio amletico se qualcuno risiede in un paese straniero per esempio in Turchia diventa italo-turco oppure si definisce cosi' il figlio nato da un italiano e un turco? (Scusate l'ignoranza)
Complimenti cmq per l'articolo veramente illuminante

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Il testo dell'articolo è chiaro:"...tutti i figli delle italiane che dal 1912 al 1975 sono emigrate e si sono sposate con stranieri perdendo la cittadinanza potranno ugualmente diventare italiani a tutti gli effetti anche se i loro genitori, e prima ancora i loro nonni, non lo erano più. L’unico limite fissato dalla Corte è il momento dal quale la cittadinanza può essere considerata valida a tutti gli effetti.
Il “confine” è il 1948, l’anno in cui venne approvata la Costituzione italiana, in nome della quale è stata cancellata la legge del 1912.".
Dunque saranno italiani e basta, salvo a conservare la doppia cittadinanza, nel qual caso saranno Italiani e ...
L'articolo è molto tecnico, Roberto Ormanni è un giornalista che si occupa prevalentemente di cronoca giudiziaria.
Grazie per il commento.

Francy274 ha detto...

Ne sarà felice l'imprenditore di B oston...Christopher Knight...che ha avviato un'azione legale con tanto di richiesta del test del DNA per dimostrare d'essere nipote di...AL CAPONE!
Ma io mi chiedo e mi domando....NIENTE!! (diceva Totò)