lunedì 27 aprile 2009

"Basta veline in politica". L'altolà della fondazione di Fini

(Barbara Matera)
di MATTEO TONELLI

I distinguo tra Fini e il Cavaliere non sono una novità. Ma stavolta l'affondo di FareFuturo, fondazione animata dal presidente della Camera, punta su donne e televisione. Ovvero due dei punti nevralgici della visione del mondo berlusconiana. "Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi, le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse". Parole come pietre, firmate da Sofia Ventura sul magazine della fondazione.

Da tempo, la ricerca dello smarcamento dal premier è strategia quotidiana del presidente della Camera. E, come in passato, Farefuturo è lo strumento per mandare precisi segnali. Ora è il turno del personalissimo modo con cui il premier utilizza le donne in politica, le procedure di scelta e il retroterra da cui provengono. Veline, velinismo e simili, insomma.

Una scelta rilanciata con forza dal premier per l'ultima infornata di candidature del Pdl per le Europee. Nell'ordine ci sono Barbara Matera, già "letteronza", Angela Sozio, ex del Grande Fratello, Camilla Ferranti, reduce da Incantesimo, Eleonora Gaggioli, direttamente dai set di Don Matteo ed Elisa di Rivombrosa. "Volti nuovi e freschi" nelle intenzioni del Cavaliere. Destinati a rappresentare l'Italia in Europa. In quel Parlamento europeo che con le ribalte televisive ha poco da spartire. O almeno dovrebbe.

Il giudizio di Farefuturo è duro. Si parla di "una pratica di cooptazione di giovani signore con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un'assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità".

E che nessuno parli di ricerca di volti nuovi, di nuove pratiche di selezione. Di rottura con le liturgie partitiche. "Qui assistiamo ad una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto a che fare, allo scopo di proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento - continua Farefuturo -. Questo uso strumentale del corpo femminile, al quale naturalmente le protagoniste si prestano con estrema disinvoltura, denota uno scarso rispetto da un lato per quanti, uomini e donne, hanno conquistato uno spazio con le proprie capacità e il proprio lavoro, dall'altro per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima".

Nessuna valorizzazione, insomma, semmai un uso spregiudicato del "corpo delle donne" che ottiene l'effetto opposto. A fronte di numeri che fotografano una presenza femminile in politica ancorata a livelli minimi, infatti, la risposta del Cavaliere è un "velinismo" che "rilancia uno stereotipo femminile mortificante, accuratamente coltivato dalla nostra televisione (che è, a questo proposito, un unicum nel contesto europeo-occidentale) e drammaticamente diseducativo per le nuove generazioni".

(27 aprile 2009)

4 commenti:

Francy274 ha detto...

Fini ormai è indotto al ruolo di "officiante di funerali"...Dopo che i fatti avvengono Lui ha l'omelia pronta.Bello sforzo!!Non serve sprecarsi neanche in dubbi amletici.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

E' opione quasi unanime dei politologi che la deriva populista di Berlusconi è divenuta innarrestabile dopo la decisione di Walter Veltroni (visto, oggi è un 'desaparecido') di aderire alla proposta di Berlusconi di di andare alle elezioni in due soli blocchi, con un alleato ciascuno.
Il PdL (Forza Italia + AN) si alleò con la Lega, il PD con l'IdV, tagliando fuori tutta la sinistra (PRC, Verdi, PDCI, UDEUR), nonostante Romano Pordi avesse ammonito che senza si era destinati a sconfitta certa, come fu.
Gianfranco Fini, che nell'autunno 2007 dava, non da solo ma con la Lega Nord, per spacciato Berlusconi, è rimasto stritolato dal rinsaldarsi delle forze berlusconiane (il famoso annuncio a Milano dal predellino di una Mercedes di Berlusconi alla folla, che segnò una seconda resurrezione del mostro.).
Dopo il patto elettorale PDL-PD Gianfranco Fini era destinato a essere assorbito assieme al suo partito e allora ha barattato il non frapporre ostacoli alla 'fusione fredda' con il seggio di presidente della Camera. Certo, come politico è in stand-by, ma non può fare altro che stare in agguato per cogliere ogni occasione favorevole per contrastare il suo premier, come quella di oggi.

Francy274 ha detto...

Grazie per la dritta, ma Fini non fa i conti senza l'oste?...L'aria da "pantera in agguato" non gli si addice proprio, visto l'armamentario del safarista.
Sbaglierò, e me lo auguro, ma farà la Fine di Veltroni e Prodi...un "desaparisido de derecha", una volta tanto! :))
O Tu dici ci no??

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Francy, la mia era solo un modesta analisi politica.
Gianfranco Fini non è una "pantera in agguato", ma un disperato a rischio di annullamento nel magma del PdL.
Nell'autounno 2007 ebbe parole molto dure e di scherno e Berlusconi è uno dalla memoria lunga e vendicativo al massimo.
Se non gli viene un "coccolone" (a Berlusconi), Fini durerà solo questa legislatura, ma la prossima sarà annullato del tutto.
Nonostante gli sforzi per distinguersi e le iniziative per garantirsi una solidità, che al'interno di AN già non aveva più, tanto che i suoi "colonnelli" sono saltati a tempo di record sul carro del vincitore, e non era Fini.