sabato 26 settembre 2009

Annozero, si muove il governo."Apriremo un'istruttoria"


Non si placano le polemiche dopo la prima puntata di Annozero. Nonostante l'ottimo share ottenuto, la trasmissione di Michele Santoro torna ad essere il bersaglio degli attacchi del centrodestra. Ieri il ministro Scajola l'aveva definita "spazzatura" annunciando la convocazione dei vertici Rai. E oggi Paolo Romani, viceministro alle Comunicazioni (dipartimento del ministero dello Sviluppo) annuncia l'apertura di un'istruttoria: "Sarà avviata ai sensi dell'articolo 39 del contratto di servizio, che prevede per il ministero l'obbligo di curare la corretta attuazione del contratto stesso". Al termine della procedura, spiega Romani, "si valuterà se richiedere l'intervento dell'Autorità garante nelle Comunicazioni per l'applicazione delle sanzioni".

Nell'attesa il presidente del Senato Renato Schifani si appella "al buon gusto". Chiedendo uno stop al "gossip" e usando la stessa espressione che da mesi il centrodestra usa per minimizzare la vicenda delle escort nelle residenze del premier.

Tema della trasmissione la vicenda delle escort a palazzo Grazioli e gli attacchi alla libertà di stampa. Argomenti che il centrodestra vede come il fumo negli occhi. "Quello che mi preoccupa è che l'imbarbarimento della politica, che si era trasferito anche alla comunicazione della carta stampata, si sta spostando anche sul mezzo televisivo" dice Schifani.

Chi invece attacca Scajola è Massimo D'Alema. Che definisce "è del tutto inopportuno" l'intervento del ministro che conferma "l'atteggiamento di intolleranza da parte del governo o almeno di alcune sue personalità verso la libertà di informazione". Durissimi anche Vincenzo Vita (Pd), componente della commissione di Vigilanza, e Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21; i quali, a proposito degli interventi di Scajola e Romani, dicono: "Si tratta di un vero e proprio atto improprio, di un eccesso di potere e di una campagna di intimidazione non solo nei confronti dei Santoro e dei Travaglio ma nei confronti di chiunque non voglia piegarsi alla logica del conflitto di interesse e del polo unico RaiSet". Critiche, infine, dall'Udc: "Quello di Scajola è un evidente infortunio istituzionale dovuto all'eccesso di zelo verso il presidente del Consiglio" afferma il segretario Lorenzo Cesa.

Il governo, però, fa fronte compatto. "Insultare il premier equivale a insultare tutti gli italiani" tuona il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Unica voce dissonante quella del collega di esecutivo, il democristiano Gianfranco Rotondi: "Sarebbe opportuno, per i giornalisti e per la politica, abbassare i toni di uno scontro duro che danneggia innanzitutto la Rai". Ma il clima non pare proprio essere quello adatto.


(26 settembre 2009)

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