
Esprimo la mia solidarietà al Pontefice per l’aggressione subita che, per fortuna, non ha avuto conseguenze e auguro al cardinale Etchegaray una pronta guarigione.
Benedetto XVI, durante la benedizione Urbi et Orbi, si è augurato che il Natale ispiri “un generoso impegno per la concorde costruzione di una società più giusta e solidale” aggiungendo che, più che la crisi economica, è la crisi morale che sta colpendo la società. Di questo sono profondamente convinto e ritengo che queste parole debbano portare la nostra classe politica, dalla quale non mi escludo, e in particolare il governo ad una profonda riflessione in quanto questo ha tutte le possibilità per poter dar seguito all’augurio del Pontefice.
Certo che, non avendo fatto nomi, il Santo Padre ha avuto subito la riprova che il nostro Presidente del Consiglio, tutt’altro che uomo di principi cristiani, non ha recepito la chiamata alla responsabilità.
Infatti, la sua prima dichiarazione, rilasciata dopo le parole del Pontefice, è stata: “Dobbiamo contrastare queste fabbriche di menzogne, di estremismo e anche di odio”, tirandosi fuori, così, da ogni responsabilità per la situazione vigente ed incurante del fatto che lui ed i suoi scagnozzi sono il vero mantice del disagio e dell’istigazione nel nostro Paese.
Chi ha acuito il divario sociale accrescendo senza freni il numero di poveri nell’ultimo anno?
Gli uomini del governo si sono mai presentati davanti ai cancelli chiusi delle fabbriche, oltre a mandare i celerini, per toccare con mano il disagio degli operai?
La Gelmini con chi ha condiviso le sue riforme quando ha mandato a casa oltre 100 mila precari in attesa di un posto di ruolo da anni?
Brunetta, oltre a dare dei fannulloni a coloro che lui stesso rappresenta, cosa ha cambiato nell’amministrazione pubblica?
Il nucleare, che era stato messo alle porte da un referendum votato da milioni di cittadini, non è stato forse reintrodotto con la stretta di mano immorale tra Berlusconi e Sarkocy?
E’ stata solidarietà quella dimostrata dal governo italiano quando ha drammaticamente ridotto della metà il suo budget per gli aiuti ai Paesi poveri per il 2009 come è venuto a ricordarci Bono, cantante degli U2?
E’ una società giusta quella che nega l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteoli o verso l’onorevole Cosentino del Pdl, per gravi reati contestati dalla magistratura?
Certamente, se pur con parole diverse, ritengo di aver agito politicamente secondo gli intenti e l’augurio espressi da Benedetto XVI poiché ho sempre creduto che l’equità sociale, la solidarietà ed il rispetto delle regole (e delle leggi), debbano essere alla base del vivere sociale come valori per lo sviluppo e per il progresso.
Chi ha acuito il divario sociale accrescendo senza freni il numero di poveri nell’ultimo anno?
Gli uomini del governo si sono mai presentati davanti ai cancelli chiusi delle fabbriche, oltre a mandare i celerini, per toccare con mano il disagio degli operai?
La Gelmini con chi ha condiviso le sue riforme quando ha mandato a casa oltre 100 mila precari in attesa di un posto di ruolo da anni?
Brunetta, oltre a dare dei fannulloni a coloro che lui stesso rappresenta, cosa ha cambiato nell’amministrazione pubblica?
Il nucleare, che era stato messo alle porte da un referendum votato da milioni di cittadini, non è stato forse reintrodotto con la stretta di mano immorale tra Berlusconi e Sarkocy?
E’ stata solidarietà quella dimostrata dal governo italiano quando ha drammaticamente ridotto della metà il suo budget per gli aiuti ai Paesi poveri per il 2009 come è venuto a ricordarci Bono, cantante degli U2?
E’ una società giusta quella che nega l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteoli o verso l’onorevole Cosentino del Pdl, per gravi reati contestati dalla magistratura?
Certamente, se pur con parole diverse, ritengo di aver agito politicamente secondo gli intenti e l’augurio espressi da Benedetto XVI poiché ho sempre creduto che l’equità sociale, la solidarietà ed il rispetto delle regole (e delle leggi), debbano essere alla base del vivere sociale come valori per lo sviluppo e per il progresso.


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