giovedì 24 dicembre 2009

Omega, i vertici sollevati dalla gestione dell’azienda


I 10.000 lavoratori di Omega, che erano scesi in piazza per chiedere l’amministrazione straordinaria della loro azienda, ieri sono stati quasi accontentati. Il giudice del tribunale civile di Roma ha deciso infatti per la custodia tutelare di Omega, la società che ha acquisito Agile, ramo d’azienda con duemila dipendenti, da Eutelia.
La metà di questi lavoratori ha già ricevuto una lettera di licenziamento e la maggioranza non percepisce lo stipendio dalla scorsa estate. I sindacati denunciano anche che Omega tiene fermi i lavoratori, perdendo le commesse di proposito, così da fallire senza pagare le liquidazioni. Il giudice ha poi deciso di sollevare dai loro compiti i vertici societari, ha predisposto il sequestro dei beni aziendali e ha nominato tre custodi che gestiranno l’amministrazione ordinaria. Al termine dell’istruttoria, previsto per il 17 febbraio 2010, il giudice deciderà se confermare l’insolvenza e quindi nominare un amministratore straordinario.
L’ultima azione dimostrativa dei lavoratori c’è stata ieri notte, quando la sede Rai di Torino è stata occupata perché ha rescisso il contratto con la Agile (che si occupa di Information Technology). Erano presenti anche due deputati del Partito democratico, Antonio Boccuzzi – l’ex operaio della Thyssenkrupp – e Stefano Esposito, che si sono incatenati ai cancelli della Rai per chiedere di mantenere la commessa. I lavoratori sono preoccupati perché, nonostante l’interessamento di Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, pare che anche la Camera, le cui infrastrutture informatiche sono state gestite fino ad oggi da Agile, stia per rescindere il contratto. Ieri 400 persone hanno atteso in piazza Santi Apostoli a Roma, dalle 9 e 30 del mattino, la pronuncia del giudice, sperando di sollevare immediatamente l’amministratore delegato Claudio Marcello Massa dal controllo della società perché, dicono, “più tempo passa con lui al comando, più commesse perdiamo”. Gli avvocati di Massa hanno invece sostenuto in udienza che Omega è sana e hanno depositato un assegno da 500mila euro a riprova della liquidità aziendale. Il giudice però, su istanza dei legali rappresentanti dei lavoratori, ha disposto il sequestro dell’assegno, che ora potrebbe essere utilizzato per pagare parte degli stipendi arretrati.

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