IL RUOLO DEL MAGISTRATO E LE RIUNIONI CON INNOCENZI & CO.
PER OSTACOLARE IL PROGRAMMA
di Peter Gomez
Di lui, Giancarlo Innocenzi, il membro dell’Agcom solito chiamare il premier, Silvio Berlusconi, “capo” o “padrone”, parlava spesso per telefono. Anche con l’inquilino di Palazzo Chigi. Per gli uomini della squadra che, con una manovra coordinata tra Authority, Cda Rai e commissione parlamentare di Vigilanza, dovevano bloccare Annozero, Cosimo Maria Ferri, 39 anni, ex giudice a Massa e poi componente del Csm, era infatti un personaggio importante. Fondamentale.
Non per niente in novembre Innocenzi, stando a quanto risulta a Il Fatto Quotidiano, per almeno due volte spiega a Berlusconi il delicato ruolo del figlio del ministro socialdemocratico dei Lavori pubblici, Enrico Ferri. Di fronte a un premier imbufalito contro la trasmissione, l'ex (?) dipendente del Biscione, giura di starsi dando da fare. E se Berlusconi chiede di “concertare un'azione” che possa portare
Oggi Ferri si difende. Nessuna consulenza occulta, dice.
Uscito nel 2006 dal fango di Calciopoli grazie a un cavillo e ai 553 voti di preferenza che lo hanno fatto planare, a soli 35 anni, su una poltrona del Csm nelle fila di Magistratura Indipendente, l’enfant prodige della giustizia italiana spiega di aver sì incontrato e sentito Innocenzi alcune volte, ma che tutto è stato ”normale e lecito”. Innocenzi, infatti, riteneva che “la trasmissione fosse solita non rispettare le normative di riferimento”. E Ferri, che almeno sui processi ricostruiti in tv la pensava come lui, non ha “avuto alcuna remora” a “esprimergli” le sue “opinioni al riguardo”.
Il problema però, come all’epoca dello scandalo della pedata, sono le intercettazioni. Allora la giustizia della Federazione del pallone, accusava Ferri di omertà sportiva. Aveva fatto parte della commissione vertenze economiche della Figc ma, stando agli ascolti, non aveva denunciato due presunti tentativi di combine appresi dal suo amico presidente della Lazio, Claudio Lotito (ex Psdi come suo padre). Un brutto impiccio che, se dimostrato, avrebbe persino potuto portare alla sua radiazione. Un’eventualità che lui aveva evitato radiandosi da solo. Subito dopo aver ricevuto il deferimento, in pratica l’avviso di garanzia del calcio si era dimesso. Ma visto che il regolamento non lo permetteva era “incorso in modo definitivo nel divieto di far parte dell'ordinamento sportivo in ogni sua articolazione”.
Adesso però le cose sono un po’ più complicate. I colloqui con Innocenzi (di cui Ferri chiede la pubblicazione) sono infatti pochi. Ma molte sono le conversazioni in cui Ferri viene tirato in ballo. Con Berlusconi, per esempio, Innocenzi sembra includerlo tra i membri della squadra anti Michele Santoro. “Mi vedo con Cosimo Ferri e con Gorla”, dice al premier pochi giorni prima la puntata di Annozero dedicata al processo contro David Mills, l’avvocato inglese poi condannato per essere stato corrotto da Berlusconi. E con il presidente del Consiglio e con Gorla, Innocenzi parla esplicitamente di “una strategia” da mettere “insieme tutti quanti”. Certo, potrebbe anche millantare. Ma è certo che il membro, in teoria indipendente dell’Authority, arriva a convocare a casa sua il direttore generale della Rai, Mauro Masi, sostenendo che “il mio amico del Csm” (a suo dire pure invitato all’incontro) ha “trovato una chiave interessante”. In questo modo, spiega, “concordiamo un percorso”. In un altra chiamata dedicata al caso Mills, l’ex dipendente Fininvest, spiega al sotto sottosegretario, Gianni Letta, di aver fatto analizzare la situazione a “un gruppo di due amici magistrati” e aggiunge che la conclusione è stata una sola: Santoro non può parlare perchè c’è il processo in corso. Una strampalata teoria giuridica che, se applicata negli ultimi quaranta anni, avrebbe impedito qualsiasi trasmissione su tutti gli scandali italiani: dalla strage di piazza Fontana, fino al Banco Ambrosiano, dagli approfondimenti su Mani Pulite sino a quelli sulla mafia. Il problema qui non è però la cronaca. Il problema è il caso Mills. Tanto che un amico di Innocenzi ipotizzerà di ricorrere alla soluzione di sempre: dire agli ospiti di centrodestra di buttarla in caciara. Il consiglio viene seguito, ma la puntata è lo stesso “disastrosa. Così Innocenzi chiama Ferri e gli domanda di vedersi, dopo il fine settimana, perché necessita “di un supporto”. Ferri è laconico: dice di aver capito di cosa sta parlando. Passano pochi giorni. Il membro dell’Authority è finalmente pronto. Ha preparato una lettera, grazie all’aiuto dei suoi “giuristi molto qualificati” con cui ha analizzato cinque puntate di Annozero, e ha evidenziato “palesi e forti violazioni” da parte di Santoro. È la carta segreta con cui spera di convincere il presidente Corrado Calabrò a intervenire aprendo d’ufficio una procedura contro la trasmissione. Ovvio, può essere che quelli di Ferri, come dice lui, siano stati semplici consigli, anzi delle opinioni, e non una consulenza.
Ma visti i risultati, forse gli altri magistrati che lo hanno eletto avrebbero dovuto sapere chi incontrava. Prima. Non dopo.
Nessun commento:
Posta un commento