sabato 6 marzo 2010

Il testimone, Milioni e lo scatolone “scaduto”


Angelo Fredda, ex deputato dei Democratici di Sinistra e oggi militante di Sinistra e Libertà era presente sabato 27 febbraio durante le procedure di consegna delle liste elettorali per le regionali in tribunale a Roma, quando il Pdl non è stato ammesso per scadenza dei termini.

Lei è un testimone oculare della vicenda, ci può raccontare cosa ha visto?

Io ho visto arrivare Milioni con un altro delegato del Pdl intorno alle ore 11:40. Milioni poi è uscito di nuovo ed è tornato con i lucidi dei simboli. A quel punto si sono messi a maneggiare nei documenti e uno dei delegati socialisti (De Rosa, ndr) li ha filmati. Allora, innervositi, sono usciti dall’area protetta.

Che ora era?

Circa mezzogiorno. E sono tornati più di mezz’ora dopo cercando di rientrare nell’area delimitata.

E’ a quel punto che avete denunciato l’anomalia?

Sì, abbiamo parlato tutti, io, i radicali e i socialisti, con le forze dell’ordine e poi col magistrato che è stato convocato.

E cos’ha detto il magistrato?

All’obiezione di Milioni che diceva di aver lasciato nella zona protetta uno scatolone di firme, il magistrato ha detto “per me in quello scatolone potrebbe esserci qualsiasi cosa, il tempo è scaduto”.

Ha visto qualche atto violento?

Ma quale violenza! Il delegato dei radicali si è sdraiato a terra in un punto in cui non dava fastidio a nessuno e i dipendenti continuavano ad entrare e uscire.

Eppure i radicali sono stati denunciati.

Posso spiegarlo in tutte le lingue possibili: non è che i delegati del Pdl non hanno avuto accesso per interdizione da parte dei radicali, ma per l’intervento di chiusura da parte delle forze dell’ordine della parte protetta perché i termini erano scaduti e la legge andava fatta rispettare.

Quando avete lasciato il palazzo?

Intorno alle 14:30, dopo aver avuto le certificazioni. Siamo usciti tutti insieme. c.pe.

Nessun commento: