"Per me non sono sufficienti le parole di Garimberti. Deve dire chiaramente se, a titolo del Cda o a nome personale, Annozero deve andare in onda o no". In un'affollata conferenza stampa tenuta a viale Mazzini, Michele Santoro rilancia la palla nel campo della Rai e non scioglie la riserva sul suo futuro. "Non sono io che devo decidere - afferma il giornalista - è l'azienda che deve decidere. Se il presidente Garimberti mi dice 'Rimani, fallo Annozero io resto e ad aprile-maggio del prossimo anno vediamo anche insieme quali sono i programmi più giusti da fare, gli restituisco la 'libertà editoriale'". Altrimenti, "se non ce la fate a reggere questo fatto, perché non ce la fate, è inutile che scaricate su di me la situazione. Dite che insieme abbiamo trovato un accordo, io lo firmo e me ne vado".
"Garimberti mi vuole, vuole Annozero in onda? - si chiede Santoro - È pronto a scommettere anche la sua faccia sulla trasmissione?". E, sempre con toni accesi aggiunge: "L'unica scelta è tra Annozero o l'accordo, terzium non datur. Non starò due anni chiuso in una stanza ad aspettare".
"Si rendano pubblici gli stipendi di tutti". Gli stipendi di tutti i conduttori e direttori della Rai dovrebbero essere resi pubblici. Michele Santoro, che dichiara che i soldi che lui ha percepito dal 1988 a oggi dalla Rai "sono scarsamente proporzionali a quelli che ho portato dentro le casse di questa azienda", si rivolge al presidente della tv pubblica e dice: "E' giusto che tutti gli stipendi vengano messi in rete. Voi siete appassionati ai miei guadagni, ma non a tutti quelli della Rai. Io chiedo al presidente Garimberti di rendere pubblici tutti gli stipendi, così ne vedremmo delle belle, anche sulle consulenze...". E non c'è nessun ostacolo per quanto riguarda la privacy, secondo Santoro: "In questo modo potremmo sapere anche quanto ha percepito quell'altro conduttore famoso... Non solo la voce più bassa del suo stipendio, ma quanto ha percepito".
La sinistra e il vessillo dell'esclusiva. "Se cerco di far nascere qualcosa di nuovo, ecco che la sinistra inalbera il vessillo dell'esclusiva. Il cerchio diventa mortale". Parole forti, quelle del conduttore di AnnoZero, che prosegue: "Insomma tutti prendono la liquidazione, ma io che devo fare la devo devolvere a Paragone?".
La conferenza stampa è caratterizzata da applausi, fischi e momenti caldi. A un certo punto Luca Telese incalza il direttore di RaiDue Massimo Liofredi chiedendogli di dire esplicitamente se voglia o meno Santoro in azienda. "Santoro è una risorsa ma il problema Santoro non sono io a doverlo affrontare", risponde Liofredi.
"Violenza e mobbing". "Come nasce questa ipotesi di accordo? Nasce dal fatto che nessuno ha subito quanto me violenze e mobbing", ha denunciato Santoro parlando dell'ultimo anno passato in Rai. Un anno, come ha spiegato il conduttore, costellato di minacce, diffide, avvertimenti, che hanno reso il suo lavoro "difficile se non impossibile".
Sbagliato lasciare decisione a CdA Rai. Sulla vicenda Santoro "è sbagliato lasciare le decisioni al CdA della Rai, non lo si deve chiedere al CdA perché si avrebbe un voto politico e ci si dividerebbe su differenti scelte di tipo editoriale dell'azienda, con una parte del CdA che non accetta che i palinsesti vengano decisi fuori". Nino Rizzo Nervo, consigliere Rai, interviene durante la conferenza stampa. Rizzo Nervo ha aggiunto che l'iniziativa di Santoro "è molto utile perché consente di fare chiarezza sulle decisioni aziendali". E quanto al fatto che Santoro questa mattina abbia chiamato direttamente in causa prima di tutto il presidente Garimberti, per Rizzo Nervo "è giusto porre la domanda a lui e la risposta deve essere molto chiara. Se Garimberti dice sì, la vicenda non è necessario che torni all'esame del CdA".
(07 giugno 2010)
Nessun commento:
Posta un commento