domenica 8 agosto 2010

Casa a Montercalo, accuse a Fini "L'atto di compravendita è nullo"


Weekend ad Ansedonia per il presidente della Camera Gianfranco Fini con la compagna Elisabetta Tulliani, mentre emerge un particolare nuovo sulla compravendita della casa di Montecarlo : il contratto della compravendita potrebbe essere nullo. Stando alla ricostruzione dell'avvocato Marco Di Andrea, uno dei due militanti de La Destra (l'altro è il consigliere regionale Roberto Buonasorte) che hanno firmato l'esposto alla Procura, secondo il diritto italiano, e quindi probabilmente anche secondo quello monegasco, il contratto non poteva essere stipulato.

E il motivo è semplice, spiega Di Andrea: "Il senatore Francesco Pontone che ha alienato l'appartamento di Montecarlo, lo ha fatto sulla base di una procura generale che aveva dal presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini. Ma, all'atto del rogito, luglio 2008, Fini non era più presidente di An (aveva rimesso il mandato al triumvirato il 23 aprile). E su questa fattispecie il diritto non lascia dubbi: la delega a Pontone non era più valida". Il che, secondo l'avvocato, vorrebbe dire che le parti sono obbligate alle reciproche restituzioni. Chi ha comprato deve restituire il bene ad An. "Se questa ipotesi verrà confermata - conclude Di Andrea - chiederemo che l'appartamento torni agli iscritti di An. Tra cui anche noi de La Destra".

Continuano le schermaglie tra Gaucci e la compagna di Fini. L'ex presidente del Perugia accusa la donna di averle portato via - tra le altre cose - gli appartamenti costruiti dall'imprenditore Bonifaci in riva destra dell'Aurelia. Tre appartamenti sono intestati a lei, Elisabetta, uno al fratello Giancarlo, il manager che ha affittato la casa di Montecarlo venduta nel 2008 per 300 mila euro a una società off-shore e che dovrebbe essere il primo testimone che verrà convocato in Procura a Roma.

Ora l'avvocato di Luciano Gaucci offre un'altra angolazione della vicenda. Vincenzo Montone annuncia a sorpresa che abbandonerà la difesa dell'imprenditore romano nella "causa Tulliani". Motivo: "Si è fatto strumentalizzare dagli avvocati di Silvio Berlusconi". Il legale spiega che è stato lui ad imbastire l'intera causa civile per conto di Gaucci "e negli ultimi mesi c'eravamo faticosamente avvicinati a una soluzione consensuale". Gaucci contesta che la Tulliani gli abbia portato via case, auto, quadri che le aveva intestato durante il fallimento del Perugia calcio. La donna replica chiedendo la restituzione di un miliardo e cento milioni del premio del Superenalotto vinto nel 1998 e da lei ritirato. L'avvocato Montone racconta: "Purtroppo il professor Alessandro Sammarco, legale di Berlusconi e di Dell'Utri, ha convinto Gaucci a portare sui giornali la vicenda degli appartamenti romani da lui acquistati e intestati alla famiglia Tulliani per gettare fango sul presidente della Camera".

(08 agosto 2010)

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