martedì 3 agosto 2010

An e la casa di Montecarlo «Fu pagata 300 mila euro»


Trecentomila euro netti: ecco quanto davvero incassò Alleanza nazionale, nel luglio 2008, dalla società offshore «Printemps Ltd» con sede ai Caraibi e capitale sociale di mille dollari. Il contratto ufficiale di compravendita dell'appartamento di Montecarlo lasciato in eredità al partito «per continuare la buona battaglia» dalla contessa Anna Maria Colleoni e dove oggi vive in affitto Giancarlo Tulliani, fratello minore di Elisabetta, compagna del presidente della Camera Gianfranco Fini, parla di questa somma per una sala, due camere, cucina, bagno e balcone in Boulevard Princesse Charlotte 14, nel cuore del Principato. Giancarlo Tulliani asserisce che si tratta di 45 metri quadri ma il numero dei vani fa pensare ad una superficie maggiore e se si calcola che il prezzo di mercato si aggira almeno sui venticinquemila euro a metro quadro ecco che il valore effettivo oscillerebbe tra uno e due milioni di euro.

L'atto in questione porta la data dell'11 luglio 2008. Davanti al notaio monegasco sarebbe stato presente al rogito il senatore Francesco Pontone, che all'epoca era il tesoriere del partito ma in questi ultimi giorni sembrava aver perso la memoria. «Trecentomila euro regolarmente iscritti in bilancio e comunque la casa era molto fatiscente», chiosa il deputato Donato Lamorte, che è andato a informarsi in amministrazione. Comincia, quindi, a farsi un po' di chiarezza intorno a questa vicenda intricatissima. Proprio ieri, dopo 5 giorni di silenzio, Gianfranco Fini ha deciso di querelare il Giornale di Vittorio Feltri, che aveva sollevato il caso dell'immobile monegasco concesso in affitto al «cognato» del cofondatore del Pdl. L'accusa mossa nei confronti del quotidiano è «di aver pubblicato negli ultimi giorni una serie di notizie false e diffamatorie... Il presidente Fini non è titolare dell'appartamento e non sono a lui riconducibili le società che hanno acquistato l'immobile». La risposta di Feltri non s'è fatta attendere: «Fini ha annunciato che vuole querelarci? Quereli pure. Ride bene chi ride ultimo».

La casa di Montecarlo fu lasciata in eredità ad An dalla contessa Anna Maria Colleoni, stroncata da un tumore a soli 65 anni il 12 giugno del 1999. Discendente di Bartolomeo Colleoni, il celebre condottiero del 1400 e figlia del gerarca fascista Guardino Colleoni, la contessa Anna Maria aveva acquistato la casa di Montecarlo il 10 luglio del 1962. «Con lei andavamo a tutti i comizi di Fini - racconta l'amica del cuore, Delfina Montenucci, 72 anni, di Monterotondo- E insieme gli portavamo sempre in dono un cesto di albicocche, perché Anna Maria tra i tanti beni aveva pure un frutteto e curava di persona la crescita delle piante». Alla morte, però, la nobildonna restò senza eredi perché - ricorda Delfina - «diceva di non aver mai incontrato il suo principe azzurro». Così lasciò tutto al partito, compresa la casa di Montecarlo dove oggi vive Giancarlo Tulliani, che però in queste ore a chi gli sta vicino esprime amarezza: «È un crimine, un linciaggio, attaccano me per colpire il presidente della Camera. Sono state scritte tante cose false sul mio conto, quest'appartamento è grande 45 metri quadri, non 70. E io non ci vivo gratis nè ho il comodato d'uso, ma pago alla società un affitto congruo (ieri però è stato inutile per tutto il giorno chiedergli di essere più preciso, ndr). Eppoi è vero che ho la residenza fiscale nel Principato, ma io a Montecarlo ci vivo e ci lavoro tutto l'anno. E non faccio neanche il produttore tv, questa è un'altra invenzione!».

Resta da chiarire il mistero delle tante società offshore (Printemps, Timara, Jaman Directors Ltd...) coinvolte nell'affare. Il finanziere e yachtsman Gianfranco Comparetti, che secondo il Giornale figurerebbe nel board della Jaman, risponde al cellulare: «Io non so nulla di questa storia, non conosco i Tulliani, da 25 anni manco dall'Italia e se devo dirla tutta mi sento più a casa nello Zimbabwe. Vivo a Montecarlo, conosco Fini di nome, ma qui non l'ho mai visto. E non so nemmeno chi è da voi il primo ministro».

Fabrizio Caccia
03 agosto 2010

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