domenica 8 agosto 2010

La Russa sfida i finiani "Norme più dure sull'immigrazione"


ALBERTO CUSTODERO

"Immigrazione e sicurezza". Questi due temi scottanti (che si aggiungono a giustizia, fisco, federalismo e Mezzogiorno), costituiscono il quinto punto del mini-programma sul quale la maggioranza chiederà la fiducia alle Camere allo scopo di fare uscire allo scoperto il drappello di Futuro e libertà. Tocca al ministro della Difesa Ignazio La Russa, l'ex "colonnello " di An oggi coordinatore del Pdl, lanciare la provocazione a quelli che fino a non molto tempo fa erano suoi alleati: i finiani.

Ministro La Russa, chiede un inasprimento della normativa sull'immigrazione perché sa che questo argomento rappresenta una spina nel fianco per Gianfranco Fini: la Lega a chiedere leggi sempre più dure, lui a frenare?
"A differenza di altre cose, su sicurezza e immigrazione è stato fatto molto. Ecco perché, forse, il ministro Alfano, che ha annunciato il programma in 4 punti, non ne ha parlato. Io ho voluto solo sottolineare che su questo fronte la guardia non va abbassata. Il governo deve continuare il suo impegno".

Sicurezza e immigrazione sono argomenti che le sono tradizionalmente cari (fu lei a volere l'Esercito impegnato in compiti di ordine pubblico), anche se sono di competenza del ministro dell'Interno. Coglie l'occasione ora per suggerire al leghista Maroni, con il quale in passato ha avuto qualche divergenza d'opinione, nuove idee?
"Voglio sottolineare con forza che il contrasto alla criminalità organizzata, alla criminalità comune e all'immigrazione deve restare una priorità che il governo ha il compito di continuare a fare".

Proprio in questi giorni, tuttavia, sono ripresi gli sbarchi di clandestini, segno, questo, che sul fronte immigrazione irregolare c'è ancora molto da fare.
"Tutti i provvedimenti necessari per ottenere i risultati che abbiamo ottenuto fino ad oggi sono sempre appesi all'accordo con Gheddafi nel contrasto agli sbarchi via mare. Ma occorre assumere altre iniziative affinché i clandestini non continuino ad arrivare da altre vie come in effetti avviene. Servono inasprimenti normativi. Non è una battaglia finita e perciò l'argomento deve essere sempre all'ordine del giorno".

Se dovesse pensare a provvedimenti sul fronte sicurezza e immigrazione, quali sarebbero le "sue" priorità?
"Per me è prioritario proseguire con le pattuglie delle forze dell'ordine a piedi per le città con il contributo dei militari, il cui utilizzo abbiamo autorizzato fino a dicembre. Le "pattuglie" interforze carabinieri polizia e finanza, tuttavia, vanno potenziate anche in assenza dei militari".

Nonostante i risultati sbandierati dai ministri della Giustizia e dell'Interno Alfano e Maroni, la lotta alla criminalità organizzata è tutt'altro che vinta. Gran parte del Paese è nelle mani delle mafie. Che misure proporrebbe su questo fronte?
"Penso al modello Caserta, ovvero l'invio dei militari per potenziare le forze dell'ordine nel contrasto alla camorra. Ecco, credo che il modello Caserta vada esteso ed esportato in altre zone critiche dell'Italia".

(08 agosto 2010)

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