venerdì 6 agosto 2010

Pisanu: "No alle elezioni anticipate in Parlamento tantissimi i contrari"


di CLAUDIO TITO

Se Berlusconi chiedesse le elezioni anticipate, "io mi opporrei", perché il ritorno alle urne sarebbe un "macigno" sulla "fragile" situazione economica del Paese. Beppe Pisanu non usa giri di parole. La linea dello scontro con Fini seguita dal premier e dai vertici del suo partito, il Pdl, non gli è piaciuta affatto. Avverte che nelle aule del Senato e della Camera "la contrarietà" al voto è "più ampia di quanto appaia" e spera in un esecutivo di "solidarietà nazionale" guidato dal Cavaliere. E poi non nasconde la sua preoccupazione per lo "smarrimento della moralità" in politica e per la "diffusa illegalità".

Ma se fosse stato deputato, come avrebbe votato su Caliendo?
"Probabilmente avrei votato a favore di Caliendo e non per garantismo, ma per evitare altri traumi politici al mio partito e alla stessa maggioranza di governo".

A che cosa si riferisce?
"Alla risposta brutale e lacerante dell'ufficio di presidenza del Pdl al gesto di distensione compiuto, seppure in extremis, da Fini. E' stato un grave errore politico e bisognerebbe correggerlo".

Scusi, ma correggere come? Ritirando l'espulsione?
"Non oso sperarlo, ma sarebbe già tanto se si cominciasse a rasserenare gli animi e ci si preparasse a discutere tra i gruppi parlamentari del centrodestra sull'agenda della ripresa autunnale".

Eppure sembra che il vertice del Pdl e il premier stiano puntando molto sulla vicenda della casa di Montecarlo per attaccare Fini.
"Non voglio entrare su terreno per me impraticabile".

Sarà pure impraticabile, ma non teme il ritorno della stagione dei dossier? Casini parla di squadrismo.
"Sarebbe un ritorno indietro di mezzo secolo ai giorni più bui del governo Tambroni. La maturità democratica delle nostre forze di sicurezza e dei nostri servizi di informazione m'induce ad escludere simile eventualità".

Esiste in Italia un'emergenza-legalità?
"C'è un problema di illegalità diffusa che corrode la vitalità complessiva del nostro Paese e che, allo stesso tempo, rende più acute e insopportabili le disuguaglianze prodotte dalla crisi generale".

Quindi le inchieste sul G8 e sulla P3 impongono una riflessione?
"Certamente la violazione continua delle norme di condotta pubblica e privata allarma i cittadini onesti e interroga più da vicino la classe dirigente. Quel che più mi preoccupa è lo smarrimento della moralità o meglio la dissociazione crescente tra l'ordine della morale e l'ordine della politica".

Vede analogie tra queste inchieste, quelle sulla P2 e quelle su tangentopoli?
"Di analogie se ne possono trovare tante. Ma non vedo il classico ripetersi della tragedia vecchia in farsa nuova. Amoralità e corruzione gravano su questo momento di storia. Secondo me siamo nel mezzo di una transizione che può portarci alla risalita o al declino in Europa e nel mondo. Molto dipenderà dalla politica".

Dopo la frattura con il presidente della Camera, è inevitabile la crisi di governo?
"Può essere evitata tranquillamente, perché Fini non ha mai messo in discussione né la leadership del presidente Berlusconi né la fiducia al suo governo".

Sembra però la fine di questa maggioranza?
"No, la maggioranza non si è dissolta. Semmai si è articolata diversamente, con la nascita quasi obbligata di un altro gruppo parlamentare di centrodestra che, peraltro, può creare nuovi spazi di dialogo con l'opposizione a tutto vantaggio della governabilità".

La crisi di governo però è dietro l'angolo. La strada delle elezioni anticipate è segnata?
"Con le premesse che le ho detto si può soltanto ipotizzare una crisi pilotata da Berlusconi in quanto leader dello schieramento maggioritario".

E se il Cavaliere insistesse sulle elezioni anticipate, lei che farebbe?
"Mi opporrei. Perché lo scioglimento anticipato delle Camere piomberebbe come un macigno sulla fragile situazione economico sociale del nostro Paese, spianando la strada agli speculatori della finanza internazionale. Sono comunque sicuro che la contrarietà alle elezioni anticipate sia molto più ampia di quanto non appaia, tanto nella società quanto nelle aule del Senato e della Camera. In ogni caso, e per nostra fortuna, la decisione finale spetta al Presidente della Repubblica".

Molti hanno fatto circolare il nome di Tremonti per un esecutivo di transizione.
"Mi pare che la Lega Nord lo abbia escluso e io comunque resto della mia opinione: un governo di solidarietà nazionale guidato da Silvio Berlusconi".

Il centrodestra è in fase di ristrutturazione. Le forze di centro hanno la possibilità di riorganizzarsi?
"La mia impressione è che invece siano in fase di destrutturazione sia il centrodestra sia il centrosinistra: in parte per la loro evidente inadeguatezza rispetto ai grandi problemi dell'Italia e in parte per la crisi di questo bipolarismo immaturo, e a tratti selvaggio, che mette insieme forze troppo disaffini e in sorda concorrenza tra loro. Una buona legge elettorale potrebbe favorire la ricomposizione degli schieramenti maggiori su basi più solide ed omogenee, e dar vita finalmente ad una democrazia matura dell'alternanza".

Cosa ne pensa della convergenza tra finiani, Udc e Api?
"Le ultime dichiarazioni di Casini sembrano collocarla al di fuori dei vecchi schieramenti descrivendola come un'area di responsabilità nazionale, dove possono incontrarsi cattolici e laici preoccupati per le sorti dell'Italia e impegnati a migliorarle. Se questa convergenza serve a ricollegare i moderati italiani nella prospettiva democratica che ho prima indicato, si tratta di una cosa nuova e positiva".

Quindi è un progetto che le interessa?
"Vedremo. Siamo solo ai primi, timidi passi di un processo politico. Se son rose fioriranno".

Si può parlare di fine del berlusconismo?
"Io non so che cosa sia esattamente il berlusconismo. So bene però che attraverso Berlusconi parlano ancor oggi milioni di italiani. Con loro bisogna fare i conti, senza per questo accendere ipoteche sul nostro futuro. Sento però il respiro affannoso delle cose vecchie che muoiono, con tutti i rischi che questo comporta, e sento il bisogno di persone prudenti e coraggiose che si mettano alla ricerca delle cose nuove che devono nascere".

(06 agosto 2010)

3 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

UNA VECCHIA VOLPE DI STAMPO DC CHE FA FINTA DI CADERE DAL PERO E MIRA, A MIO GIUDIZIO, A RIPRENDERE POSIZIONI DI POTERE NEL CENTRO-DESTRA.

Francy274 ha detto...

Mi sto arrabbiando parecchio con i giornali di sinistra questo ambaradan sulla villa di Fini in cui stanno sguazzando i giornali del potere, dovrebbe indurli a parlare di Villa Certosa costruita con il top-secret, così come il ponte privato che la collega direttamente all'autostrada,
La suddetta villa intestata a Silvio Berlusconi, ma in realtà appartenente al popolo italiano, è stata utilizzata per grandi decisioni politoco-internazionali, come gli accordi per la guerra in Irak, quindi dimora di delicati segreti statali e poi utilizzata dallo stesso come bordello. Mi pare che sia ora di parlarne a tamburo battente visto che se ne parlò davvero poco di questo vergognoso abuso del top-secret.Più schifoso di così non vedo cosa ci sia.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Sai, quando uno fa una battaglia per la legalità non deve avere nessuno scheletro negli armadi.
Un comportamento illegale non viene eliso da un comportamento illegale di un'altra persona. Se comportamento illegale v'è stato, ovviamente. Il che non è ancora molto chiaro.