Berlusconi afferma che vuole riformare la giustizia. Mi chiedo come sia possibile che un uomo con tanti procedimenti giudiziari a suo carico, trascorsi e in corso, possa occuparsi della giustizia di una nazione.
Berlusconi è l'esempio più chiaro di come un cittadino onesto non debba comportarsi. Il presidente del Consiglio vuole riformare la giustizia a sua immagine e somiglianza. Se ciò accadesse sarebbe una sconfitta preoccupante per l'intero Paese.
Per questo mi auguro che Fini abbia un momento di resipiscenza operosa e, dopo il discorso di Mirabello, sia coerente staccando cosi la spina al governo. Se continuasse a prestare il fianco al Presidente del Consiglio, come del resto ha fatto negli ultimi sedici anni, lancerebbe un messaggio molto chiaro e cioè che fra lui e Berlusconi non ci sono differenze.
Fini e Futuro e libertà, dando ancora l’appoggio al governo Berlusconi, sconfesserebbero loro stessi e diventerebbero complici di questa azione scellerata che sta portando avanti Berlusconi. Il Presidente del Consiglio continua a chiamarla riforma della giustizia ma, in realtà, è solo una serie provvedimenti che nulla ha a che fare con una vera riforma.
Riformare la giustizia significa far camminare più veloce tutto il settore, con l’impiego di più mezzi, più uomini e più risorse. Berlusconi e il Pdl, invece, propongono l'impunità per se stessi e la garanzia che i magistrati non tocchino le persone del potere. Più che di riforma, allora, parlino di deroga alla giustizia prevista per Berlusconi e per i suoi amici delle cricche e delle lobby.
L'Italia dei Valori si opporrà fermamente a questo massacro della democrazia. E mi auguro che la presa di coscienza dei finiani sia reale, non solo uno specchietto delle allodole utile a costruire un nuovo partito.
giovedì 21 ottobre 2010
Dalle parole si passi ai fatti
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento