Non si placa la polemica sul Lodo Alfano. Interviene di nuovo il Quirinale, per puntualizzare la sua critica e stoppare "interpretazioni politiche". E poco dopo torna a parlare anche la terza carica dello Stato. Gianfranco Fini ribadisce che non è possibile pensare che nella legge ci sia la reiterabilità nella sua applicazione, fino ad annunciare la presentazione di emendamenti da parte del Fli: "Non ci possono essere norme che rendano possibile reiterare il Lodo, perchè si tratta di tutela della funzione e non di una nuova legge ad personam".
Poco prima il nuovo intervento del Quirinale. "Il presidente della Repubblica è estraneo alle polemiche e lavora con imparzialità a favore della correttezza e della continuità della vita istituzionale". E' l'inizio di una nota di precisazione dopo le polemiche suscitate dai rilievi sul Lodo Alfano bis mossi da Napolitano in una lettera a Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, e interpretati da più parti come una secca bocciatura della proposta di legge costituzionale voluta dal Pdl.
Polemiche a cui il presidente si sottrae con nettezza. Le "conseguenze politiche" annunciate dopo la lettera sono "del tutto estranee" agli "intendimenti del capo dello Stato", volti sempre "a favorire con la massima imparzialità la correttezza e la continuità della vita istituzionale", si legge nella nota diffusa dal Colle, in cui si sottolinea l'estraneità del presidente a "soggettive interpretazioni e generalizzazioni" della lettera.
"Con la lettera inviata al Presidente Vizzini, il capo dello Stato ha ritenuto di dover manifestare le sue "profonde perplessità" su un punto specifico - tale da incidere sullo status del Presidente della Repubblica - della proposta di legge costituzionale all'esame della prima Commissione del Senato", si legge nel testo del Quirinale. "Le soggettive interpretazioni e le generalizzazioni del contenuto della lettera apparse in diversi commenti di stampa, così come le conseguenze politiche che taluni annunciano di volerne trarre sono del tutto estranee agli intendimenti del Presidente della Repubblica, sempre volti a favorire con la massima imparzialità la correttezza e la continuità della vita istituzionale".
Da parte sua, il Pdl precisa che già martedì verranno presentati in Commissione Affari Costituzionali emendamenti per recepire i rilievi del Colle: lo annunciano in
una nota il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri e il suo vicario Gaetano Quagliariello. "La lettera del Capo dello Stato e il dibattito che ne è seguito - sostengono - evidenziano quanto sia delicato e importante il tema delle garanzie per le alte cariche istituzionali".
La tutela delle alte cariche dello Stato, proseguono, "è un'esigenza che va oltre il fatto che una specifica carica sia ricoperta in un dato momento da una persona determinata, ed è dunque assolutamente corretto che nessuno chieda per sè una misura come il lodo Alfano, ma sia il Parlamento a farsi carico di un'esigenza di tutto il Paese". "In questo quadro - aggiungono Gasparri e Quagliariello - tutti gli interventi tesi ad assicurare che le garanzie vengano rafforzate e non indebolite, a cominciare dalla lettera del Capo dello Stato, incontrano la nostra attenzione".
Sul fronte dell'opposizione, Massimo D'Alema apprezza l'intervento di Napolitano e giudica la lettera inviata dal capo dello Stato come una rigorosa difesa del suo ruolo costituzionale. "Non mi pare che ci sia nessuna svolta, nessun retroscena, se non il rigore del suo ruolo di garante della costituzione che ha ispirato la sua azione fin dall'inizio", dice il presidente del Copasir. Le precisazioni di Quagliariello e Gasparri stupiscono Alessandro Maran, vicepresidente dei deputati del Pd, che si chiede: come mai si presentano emendamenti se Berlusconi dice di non volere più la legge? "E' un gioco delle parti?"
Per Nello Formisano, dell'Idv, ancora una volta il capo dello Stato "dimostra di essere interprete autentico, fedele e libero della Carta Costituzionale". E anche Nichi Vendola, di Sinistra ecologia e libertà ne loda il "rigore ammirevole" e dice: "Meno male che c'è Napolitano". Per Pierferdinando Casini, leader dell'Udc, infine, le parole di Napolitano sono "ineccepibili".
(23 ottobre 2010)
1 commento:
le parole di Napolitano hanno gelato Berlusconi. Ora il Cavaliere dice che il Lodo che serviva per salvarlo dal carcere lui non lo voleva. E il bello è che ci sono milioni di italiani che gli credono :)
Le critiche di Napolitano al Lodo Alfano costituzionale spiazzano Berlusconi
Posta un commento