giovedì 11 novembre 2010

Analisi “quasi” normali, la discarica di Terzigno resterà aperta


I nuovi rilievi sono stati compiuti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Campania e dai tecnici di fiducia dei comuni del vesuviano

Presenze di fluoruri, manganesio, nichel e zinco leggermente oltre le soglie indicate dalla legge. Cadmio, pbc e benzopirene nella norma. Una situazione complessiva da tenere costantemente sott’occhio, ma che non rappresenterebbe un rischio immediato per la salute pubblica. Sono queste le indiscrezioni provenienti da fonti qualificate e attendibili sull’esito delle analisi delle falde acquifere e dei terreni sottostanti la discarica di rifiuti Sari a Terzigno. Discarica che così resterebbe aperta fino a saturazione, per smaltire la spazzatura prodotta dai 18 comuni della zona rossa vesuviana.

I nuovi rilievi sono stati compiuti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Campania e dai tecnici di fiducia dei comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase. Riguardano lo sversatoio che da settimane è l’oggetto delle dure proteste dei comitati civici del vesuviano, che si battono per chiederne l’immediata chiusura a causa dei miasmi che appestano il comprensorio. I comitati hanno incrementato le azioni di lotta anche in seguito alla diffusione dei risultati di alcune analisi effettuate dall’Arpac del 2009, che certificavano una situazione preoccupante di inquinamento delle falde acquifere. Di qui la richiesta dei sindaci di sospendere i conferimenti di spazzatura in discarica e di subordinare il prosieguo dell’attività di sversatoio all’esito di nuove analisi.

I prelievi effettuati una decina di giorni fa nei tre ‘pozzi’, secondo quanto appreso da “Il Fatto Quotidiano”, dimostrerebbero che la situazione rispetto all’anno scorso è migliorata. Soprattutto sul versante dei veleni del cadmio, pbc e benzopirene, i cui valori nel 2009 erano oltre le soglie consentite dalla legge. Resterebbe una situazione di ‘potenziale pericolo’ per i valori di fluoruri, manganesio, nichel e zinco, messa nero su bianco nella relazione che verrà resa pubblica oggi. Ma i tecnici dell’Arpac e dei comuni sarebbero fiduciosi: quel tipo di sostanze non costituirebbe un rischio immediato e attraverso alcune opere di bonifica e controllo sarebbero presto ricondotte a livelli innocui.

In ogni caso i risultati ufficiali, circa 25 pagine di dati e relazioni, saranno resi noti oggi alle 12.30 nel corso di una conferenza stampa al Castello Mediceo di Ottaviano, nella sede del Parco Nazionale del Vesuvio. Alla conferenza interverranno i diciotto sindaci della ‘zona rossa’ e i presidenti del Parco Nazionale del Vesuvio e della comunita’ del parco. I risultati, dopo la conferenza stampa, saranno pubblicati sui siti internet dei comuni ed enti interessati e messi a disposizione della cittadinanza. ”Qualunque sara’ l’esito – ha comunque affermato il sindaco Gennaro Langella – trasmetteremo il tutto alla Procura della Repubblica competente per opportuna informativa”.

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