domenica 21 novembre 2010

Carfagna, lo strappo agita il Pdl Nuovo scontro con la Mussolini


Anticipata ieri alle agenzie di stampa per la parte che riguarda la conferma delle dimissioni da ministro, parlamentare e membro del Pdl, l'intervista di Mara Carfagna al Mattino di Napoli contiene un'altra velenosa coda polemica, che riaccende lo scontro fra il ministro e la deputata Pdl Alessandra Mussolini.

La deputata si era scontrata in aula a Montecitorio con la Carfagna, l'aveva fotografata mentre parlava con il capogruppo di Futuro e Libertà Italo Bocchino. Il commento del ministro è durissimo: «Quello è stato un atto di cattivissimo gusto che non merita commenti ma che si addice alla persona che l'ha commesso. A Napoli le chiamano le vajasse... La Mussolini è colei che in campagna elettorale disegnava le corna sui miei manifesti, che ha portato i cannoli alla conferenza stampa con Alfano. In un partito serio una signora del genere sarebbe stata messa a tacere, invece mai nessuno ha avuto il coraggio di bloccarla».

Furibonda la replica della Mussolini: «E' gravissimo - dice - che il ministro Carfagna rivolga a mezzo stampa gratuiti e volgari insulti ad una donna parlamentare. Per questo inqualificabile comportamento, in palese contrasto con le finalità che il Ministero delle Pari Opportunità persegue, dovrebbe immediatamente rassegnare le dimissioni. Le sue parole e il suo agire sono la conferma che non è in grado di ricoprire una così alta carica governativa». «Chiederò al presidente della Camera Gianfranco Fini - dice ancora Mussolini - di adottare ogni iniziativa a tutela della onorabilità e della dignità dei deputati che Lui rappresenta. Inoltre, dato che la Carfagna è membro dell'ufficio di presidenza del Pdl, rappresenterò ai vertici del partito la necessità di valutare ai sensi dello statuto le parole ingiuriose rivolte dal ministro contro la classe dirigente della Campania».

La guerra rosa in casa Pdl non sembra placarsi. «La Carfagna sappia, infine, che alla prima occasione di incontro - conclude la nota di Alessandra Mussolini - sarà mia cura replicare ai suoi insulti, guardandola dritta in quei suoi occhioni, che dopo le mie parole, ne sono certa, risulteranno ancora più sbarrati». Dalle file del Pdl giungono molti attestati di solidarietà alla Carfagna, ma c'è anche chi la accusa di flirtare con il finiano
Italo Bocchino. Lei respinge le insinuazioni e assicura che non ha alcuna intenzione di passare a Fli. Chi la difende è invece il governatore Caldoro: «Mara ha ragione, in Campania il partito è da rifondare. La Carfagna paga il suo successo di voti», spiega Caldoro in un'intervista a La Stampa. La Carfagna «tutto sommato è stato un buon ministro - dice Casini - . Ha caratterizzato questa stagione del berlusconismo. Il fatto che dica che il partito è ridotto a un comitato d'affari è un caso di grandissima rilevanza e su cui riflettere», attacca il leader Udc.

Brunetta derubrica la vicenda a «all'interno delle normali, anche se preoccupanti, dialettiche all'interno di un governo». «Ancor di più poi - aggiunge il ministro - se legate a questioni locali ancorché di grande rilevanza come la questione dei rifiuti in Campania». Un invito alla Carfagna arriva invece dal sottosegretario alla Presidenza Gianfranco Miccichè, leader di Forza del Sud: «A Mara offro di essere la numero uno di Forza del Sud in Campania e non solo in quella Regione». «Questa polemica rispecchia esattamente la situazione del Pdl in tutto il territorio nazionale - aggiunge Miccichè - Lo stesso disagio del ministro l'ho vissuto io al mio tempo e lo vivono in tanti. Quello che non funziona non è la Carfagna ma il Pdl».

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