Non ha responsabilità del crollo – ha detto – e quindi non si dimette. Chiedere le sue dimissioni è “ingiusto e segna l’incattivimento della politica”. Il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi è intervenuto stamattina alla Camera per rispondere alle interrogazioni parlamentari dopo il crollo della Domus dei Gladiatori a Pompei: ”Se avessi responsabilità per quello che è accaduto, credo che sarebbe giusto chiedere le mie dimissioni, anzi le avrei date io senza che nessuno me le chiedesse. Se invece facciamo prevalere serietà, obiettività e misura, allora sarebbe giusto riconoscere che i problemi di Pompei come le situazioni in cui versa il patrimonio artistico si trascinano da decenni senza che nessuno sia riuscito a risolverli definitivamente e a impostare una strategia efficace”. Nonostante queste scuse il Pd e l’Idv chiedono le dimissioni. I democratici presenteranno una mozione di sfiducia contro Bondi.
“E’ comodo addossare responsabilità a me o al governo per i pochi investimenti. Dobbiamo avere tutti il senso della misura ed evitare strumentalizzazioni di carattere politico. – ha dichiarato – Chiedere le mie dimissioni non sarebbe politicamente e moralmente giusto, non lo merito, sarebbe un segno di incattivimento della lotta politica in Italia. Se devo esplodere come una mina, come dice d’Urso, non è problema che riguarda il patrimonio”. Ha anche aggiunto che “il crollo di un edificio non può cancellare i risultati del lavoro fatto in due anni”.
Entrando nel merito della vicenda Bondi ha detto che “niente faceva presagire l’allarme”. Un sopralluogo qualche giorno prima “non aveva segnalato pericoli visibili”. Per
“Noi chiediamo le sue dimissioni”, ha dichiarato Walter Veltroni nel suo intervento in aula: “Si è chiuso un ciclo. Bisogna spegnere la luce? Si è già spenta. Facciamo in modo che il Paese esca da questo buio”.
“La cultura non si mangia, ha detto un esponente del suo governo, è vero, la cultura si respira, come l’aria” ha detto Veltroni. “Lei, ministro, dice che si è sempre sottovalutato l’impegno per la cultura: parli per lei. In tempi duri e difficili quando si doveva fare la misura per l’Europa le spese per la cultura sono raddoppiate e i governi di centrosinistra hanno sempre aumentato le risorse. Le spese per la cultura sono anticicliche, creano occupazione e turismo. Pompei è il gioiello di tutto questo” e la legge e gli interventi erano stati fatti. “Dopo cos’è successo? Ci sono stati tre sovrintendenti nel suo periodo di governo,
Intanto, in mattinata, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dopo aver sentito
giovedì 11 novembre 2010
Crollo di Pompei, Bondi si difende: “Contro di me incattivimento politico”
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