di Marco Lillo
Ma quale conoscenza occasionale. Ma quale opera di bene. Quando Carlo Taormina, ex sottosegretario del governo Berlusconi, legge le parole del ministro Renato Brunetta sull’ennesima ragazza che emerge dal passato del premier e ora anche di un suo ministro, sbotta in una fragorosa risata.
Avvocato, Brunetta ha dichiarato: “La signora Nadia Macrì mi è stata presentata quattro anni fa, nel corso di un convegno. In lacrime mi espose le sue difficoltà. La conoscenza si è esaurita in quell'unica occasione (...). Per i suoi problemi gli indicai l’avvocato Taormina. Non l'ho più rivista né sentita (...)”.
Balle
Come balle?
Renato Brunetta è venuto nel mio studio ad accompagnare questa ragazza molto appariscente e devo dire anche provocante nei modi non una volta ma più volte.
Come la presentò?
Mi disse che era una sua amica, un angelo, che dovevo difendere in una situazione personale molto delicata che riguardava un problema di affidamento di minore. Brunetta la seguiva come se fosse una sua problematica personale, altro che conoscenza di un giorno.
Lei ha conosciuto anche Perla Genovesi, la ragazza che ha raccontato ai pm di Palermo la storia delle serate con la sua amica Nadia e gli incontri sessuali a pagamento da parte di Berlusconi?
Sì Perla e Nadia erano amiche. La prima era una collaboratrice molto fidata del parlamentare di Forza Italia Enrico Pianetta e insieme a Nadia facevano una grande vita notturna. Ricordo che cercavano di coinvolgermi con continui sms e io, che sono un tipo morigerato, non sono mai andato alle loro serate.
Perla Genovesi ha rischiato l’arresto per traffico di droga. A quelle serate, secondo lei, girava cocaina? Si facevano festini alla presenza anche dei politici?
Non lo so. Quelle ragazze erano scatenate, dei tipi border-line. Ma io non sono mai andato alle loro uscite e quindi non so cosa facessero. Né so se già allora conoscessero Berlusconi.
Perché Brunetta dovrebbe nascondere un’amicizia così stretta?
Non lo so. Comunque, l’ho assistita legalmente e aiutata per mesi gratis proprio perché Renato me l’aveva presentata come una sua amica carissima. E mi telefonava in continuazione perché io portassi a compimento l’opera ottenendo dal tribunale quello che la ragazza desiderava tanto.
Come è finito il rapporto?
Professionale beninteso. Perché solo questo tipo di rapporto ho avuto con la signora Nadia.
Certo, certo, professionale.
Dopo un colloquio con un magistrato di Modena che mi spiegò bene i termini della sua situazione legale, ho preferito lasciare la difesa. Io sono un avvocato all’antica. E forse anche un politico troppo all’antica. Ho lasciato il partito di Berlusconi e ho fondato
Lei quindi è d’accordo con Guzzanti che parla di “mignottocrazia”?
L’immoralità riguardava non solo le donne ma anche gli uomini con certe tendenze. Questo clima da basso impero e la soppressione dei meriti mi hanno indotto ad andarmene.
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