sabato 13 novembre 2010

Perché la politica non va sulla gru?


SALVATORE CANNAVO'

Se i migranti di Brescia sono riusciti a far parlare di sé lo devono alla determinazione e al rischio assunto con la loro singolare protesta. Ha fatto bene Luca Telese, durante la puntata di ieri sera di Annozero, a ribadire la giustezza della protesta, l’assoluta necessità di portarla a un punto così estremo per non morire di silenzio. E non finiremo mai di ringraziare Santoro per riuscire a fare ancora una televisione dalla piazza, anche quando è difficile e complicata come quella di Brescia.

La protesta manda in scena le vite reali, quelle che a noi sembrano le vite degli altri ma che, a ben guardare, ci riguardano da vicino perché la pervicacia con cui si cerca di ricondurre le persone alle logiche fredde dei numeri, dell’economia o dell’ideologia coinvolge tutti, migranti e non, italiani del sud e del nord. O la scuola di Adro non ci ha insegnato nulla?

Per questo quei cinque ragazzi non devono essere lasciati soli. Ha fatto bene Umberto Gobbi – direttore di Radio Onda d’Urto che è in prima linea nella solidarietà, tanto da vedersi arrestata e mandata all’ospedale una sua redattrice – a intervenire durante Annozero per sottolineare il successo della manifestazione di sabato scorso quando diecimila persone sono scese in piazza per chiedere il rispetto dei diritti. E domani, sabato 13, Brescia vedrà ancora una nuova manifestazione che si spera più ampia, anche dal punto di vista geografico.

Ma la vicenda non può essere solo una questione bresciana. Se è vero che ha una valenza generale dovrebbe vedere mobilitate energie maggiori. A cominciare da quelle che hanno un ruolo istituzionale. Ma è possibile che non ci sia stato un parlamentare, italiano o europeo, che abbia avvertito la necessità di recarsi a Brescia, magari per salire su quella gru? Non è evidente che quella vertenza ha anche bisogno di strumenti di mediazione, di un lavorìo che possa consentire a quei ragazzi di scendere senza vedersi trasferiti in un carcere o, peggio, in un Cie e poi magari espulsi? Che fa la politica, è tutta concentrata a Roma a occuparsi della crisi di governo? Magari per formare un nuovo governo insieme alla Lega? Nessun istituzionale finora si è mosso, tanto meno qualche leader di partito. Non sarebbe ora di farlo?

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