martedì 16 novembre 2010

QUALCUNO L’AVEVA DETTO


di Maurizio Chierici

Ma Berlusconi è malato o l’ha inventato la moglie che pregava gli amici di aiutarlo a guarire? Nella scia delle intemperanze organizzate dal Lele Mora (suo ministro della notte) l’appello di Veronica Lario riattraversa i giornali: cortigiani indignati come Lupi di Comunione e liberazione che si scompone in tv e avversari allegri anche se non c’è niente da ridere.

Per capire come ci siamo distratti ecco un esercizio di memoria.

Il primo allarme (trascurato) arriva otto anni fa. Gad Lerner propone un viaggio nel cervello del Cavaliere. Ha appena riconquistato Palazzo Chigi: sacrilegio sfiorarlo senza riverenze. E sorrisi di compassione accompagnano la diagnosi del professor Mauro Mancia, neurofisiologo alla Statale di Milano e psicoanalista didatta celebrato.

“Il presidente confessa di avere un complesso di superiorità”.

Lo riconferma partendo per Seul: “Se mi guardo attorno non trovo un politico bravo come Silvio Berlusconi”.

“Complesso di superiorità? Complesso di inferiorità. Chiare le evidenze. È un personaggio piccolo con poca charme. Veste come un manichino di negozio di provincia. Linguaggio banale, interessantissimo trattato di sintomatologia.

Esempio: la negazione. Nega tutto ciò che è evidente.

Collegata alla negazione c’è la menzogna. E la bugia sostituisce la regola relazionale.

Alla base, un processo che chiamiamo di identificazione proiettiva: consiste in un’operazione della mente per cui delle parti proprie, prevalentemente sgradevoli e negative, vengono proiettate su altre persone come l’attribuire alla sinistra e a ogni avversario i difetti che sono suoi.

In primo luogo la menzogna. Difficile prevedere se in futuro possa diventare patologia. C’è da augurarsi che senta il bisogno di far curare queste dimensioni megalomaniache e patologiche potenziate dal consenso che raccoglie.

Molti italiani si identificano per convenienza nelle sue qualità peggiori. È venuto dal nulla, ha avuto successo, anch’io posso avere successo”.

Mancia era uno specialista del sonno. Già allora Berlusconi raccontava di dormire pochissimo per lavorare il più possibile. E il professore risponde: “Il sonno aiuta a star bene mentalmente. Far pratiche per non dormire è come opporsi al proprio benessere mentale. Essendo un uomo senza qualità, il potere è l’essenza della sua vita. Ossessione delirante e pilotata. Non follia, ma dominio di una perversità etica. Manipola, pervertendole, realtà e verità. Se perde il potere perde identità e la sconfitta diventa una tragedia”. Correva l’anno 2002.

Il Feltri che oggi taglia i fili, scoppia in studio: “Mancia non sta bene. Va curato È urgente. Mandiamogli se non due psichiatri, almeno due infermieri”. Si improvvisa infermiere di fiducia.

Tampona le accuse di Veronica sbattendo in prima pagina la signora a seno nudo: “Quando faceva la velina”.

Il Giuliano Ferrara, oggi dubbioso, sorride di compassione: “Sembra di essere nell’ex Unione Sovietica. Stupidaggini incredibili raggruppate con una certa spocchia”.

Ferruccio de Bortoli. “Esterrefatto. Sono contrario alla legge sul legittimo sospetto, ma sarei favorevolissimo alla legge del legittimo sospetto medico. Spero di non essere mai un paziente del professor Mancia. Siamo caduti nella provocazione di Gad”.

Gad, sornione, che ripete: aspettiamo. L’ordine dei medici censura Mancia. Non per il contenuto della diagnosi ma per aver diagnosticato infilato nel camice bianco. B a gonfie vele e certi baroni prendono le distanze. Adesso, cosa pensano?

mchierici2@libero.it

7 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

CAPITO QUAL E' LA SITUAZIONE?

Francy274 ha detto...

Chi come Noi aveva ascoltato, già prima dei suddetti menzionati, Indro Montanelli che lo riteneva " Un bugiardo che per primo crede alle sue bugie. E' talmente vanesio che ai funerali vorrebbe essere il morto e ai matrimoni la sposa...", non poteva non sapere chi era Berlusconi. La Signora Lario lo ha confermato senza mezze parole che il marito è malato. Chi meglio di una moglie conosce bene lo stato di salute di chi gli vive accanto? Ma agli italiani questo non è bastato.. ormai più del peggio sarà il nulla infinito.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

LA MOGLIE SA SEMPRE QUANT'E' PORCO IL MARITO!

Francy274 ha detto...

:DDDD... eccco, appunto!

Anonimo ha detto...

PARTE UNO
Luigi!
Di Mancia non sapevo, ma posso dirti che B. ha una malattia denominata PSEUDOLOGIA FANTASTICA.
Da WIKI:
La pseudologia fantastica è una categoria nosografica ancora discussa in psichiatria, descritta per la prima volta da Anton Delbrück nel 1891, caratterizzata dal ricorso abituale a bugie. Si ritrova in soggetti isterici o psicopatici (i cosiddetti "bugiardi patologici") e può riguardare i più disparati eventi o argomenti (per esempio,luoghi diversi, avventure galanti, situazioni improbabili ecc.) talora amplificati parossisticamente fino a raggiungere gradi altissimi di inverosimiglianza. Viene giudicata un prodotto diretto dell'immaginazione; non dipende pertanto dai deficit di memoria e non deve quindi essere confusa con le confabulazioni.

Gustave le Bon era un etnologo e psicologo francese vissuto ne secolo XIX e fu uno dei fondatori della "Psicologia sociale", ovvero lo studio scientifico delle folle per cercare di dominarle.
Lenin, Stalin, Hitler lessero meticolosamente l'opera di Le Bon.
Il suo libro PSICOLOGIA DELLE FOLLE è il vangelo dell'imbonitore di piazza.
Lui ha scritto e pensato tutto questo PRIMA DELLE DUE GUERRE MONDIALI!!!

Anonimo ha detto...

PARTE SECONDA:

TI CITO DA UN SITO CHE AGGIUNGO IN FONDO:
Il moderno dittatore, sostiene Le Bon, deve saper cogliere i desideri e le aspirazioni segrete della folla e proporsi come l'incarnazione di tali desideri e come colui che è capace di realizzare tali aspirazioni. Anche in questo caso l'illusione risulta essere più importante della realtà, perché ciò che conta non è portare a compimento tali improbabili sogni quanto far credere alla folla di essere capace: "nella storia - aggiunge Le Bon - l'apparenza ha sempre avuto un ruolo più importante della realtà". Le folle non si lasciano influenzare dai ragionamenti. Le folle sono colpite soprattutto da ciò che vi é di meraviglioso nelle cose. Esse pensano per immagini, e queste immagini si succedono senza alcun legame. L 'immaginazione popolare é sempre stata la base della potenza degli uomini di Stato, dei trascinatori di folle, che il più delle volte, non sono intellettuali, ma uomini d'azione. Questi sono poco chiaroveggenti, ma non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione. Essi appartengono specialmente a quei nevrotici, a quegli eccitati, a quei semi-alienati che rasentano la pazzia. Per quanto assurda sia l'idea che difendono o lo scopo che vogliono raggiungere, tutti i ragionamenti si smussano contro la loro ferma convinzione (nella neuro-psichiatria essa prende il nome di "Pseudologia fantastica" - chi crede alle sue stesse bugie) . Il disprezzo e le persecuzioni non fanno che eccitarli maggiormente. Tutto é sacrificato, interesse personale e famiglia. Perfino l'istinto di conservazione viene distrutto in essi, a tal punto che spesso, la sola ricompensa che essi ambiscono - immedesimandosi in un fervido apostolo delle fede - é la croce, il martirio, l'alone di santità (*); e ciò che lasciano con i loro scritti è il nuovo "vangelo", la nuova "dottrina".

http://cronologia.leonardo.it/lebon/indice.htm

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ACCIDENTI CHE FIOR FIORE DI RICERCA DANIELA. COMPLIMENTI!