MARCO BIROLINI
A scatenare le polemiche questa volta è una statua di Alberto Da Giussano istallata nell'auditorium di Calvenzano
Tramontato il sole delle Alpi, spunta Alberto da Giussano con il suo spadone sguainato. Da alcuni giorni a Calvenzano, paesino della Bassa bergamasca, infuria la polemica su una statua dedicata al guerriero medioevale adottato dalla Lega. Il monumento è collocato nell’atrio dell’auditorium comunale. Una presenza ingombrante in tutti i sensi, visto che è alta un metro e ottanta e pesa 168 chili. E’ lì dal maggio scorso, quando apparve in occasione di una mostra. L’esposizione poi è andata via, ma la scultura è rimasta. La sua sistemazione da provvisoria è diventata definitiva e per la minoranza è arrivato il momento di rimuoverla. Ma il sindaco leghista Aldo Blini non ne vuole sapere. Per lui sta bene dove sta. Gliel’hanno regalata e lui la considera un simbolo italiano, non soltanto padano. Alessandro Bigatti, l’autore dell’opera della discordia, minimizza: “L’intento era quello di realizzare una scultura innovativa, non avevo certo uno scopo politico”.
Il sindaco non vuol sentir parlare di un nuovo “caso Adro” e sottolinea che la statua non è sbucata all’improvviso dal nulla. “Questa vicenda non ha niente a che vedere con quella della scuola bresciana – taglia corto Blini, che nel
Blini respinge in modo deciso gli attacchi dell’opposizione, che vede nella statua un simbolo inequivocabilmente politico. “Non è vero niente – replica Blini – Se avessimo voluto utilizzarla con fini politici l’avremmo messa in piazza. E poi, con tutto quello che c’è da fare, devo dire la verità, me l’ero persino dimenticata. Senza contare che spostarla non sarebbe nemmeno facile, visto che pesa tantissimo… Cosa devo fare? Mica posso buttarla via. Abbiamo la coscienza a posto, questa vicenda non mi preoccupa minimamente”.
Anche perché, secondo Blini, l’uomo che sfidò il Barbarossa è tutto fuorché un simbolo di parte. “Alberto da Giussano incarna lo spirito patriottico: la battaglia di Legnano è citata anche nell‘Inno di Mameli e persino Garibaldi indicò il guerriero come esempio da seguire. Senza contare il Carducci, che ne cantò le gesta. Lo so bene anche perché il mio vicesindaco è laureato in storia e su queste cose non lo batte nessuno. Insomma, Alberto da Giussano è un simbolo italiano, altro che leghista”. Nella risposta scritta all’interpellanza dell’opposizione, Blini ha affondato ulteriormente il colpo: “Guai a noi se dimenticassimo il passato, guai se lo cancellassimo perché diventato scomodo per qualcuno: un popolo senza memoria è finito, è senza futuro”.
La statua insomma resterà dov’è. E se proprio qualcuno dovesse riuscire a fargliela togliere, il sindaco ha già pronta la soluzione di riserva: “Me ne hanno regalata una copia in scala ridotta. La tengo nel mio ufficio: almeno lì credo di averne il diritto senza che nessuno abbia qualcosa da ridire. E’ alta meno di una spanna, non fa paura a nessuno…”
2 commenti:
"Alberto da Giussano è un personaggio leggendario del XII secolo. Condottiero lombardo citato in alcune opere letterarie scritte in secoli successivi, non ne è univocamente determinata la effettiva esistenza storica.
Come afferma Federico A. Rossi di Marignano nella sua biografia su Federico Barbarossa, il nome di un Alberto de Gluxano appare per la prima volta in una pergamena di data incerta, risalente secondo gli studiosi al 1196, posteriore cioè di vent'anni alla battaglia di Legnano. Il documento, conservato nell'Archivio dell'Ospedale Maggiore di Milano, contiene una supplica sottoscritta da alcuni abitanti di Porta Comacina che si appellavano contro una sentenza dell'arcivescovo di Milano a un papa indicato con la sola iniziale del nome: C., probabilmente Celestino III. Il nome di Albertus de Gluxano è il ventottesimo in un elenco di cinquanta postulanti. Un Alberto de Gluxano è dunque realmente esistito nella seconda metà del XII secolo, ma non è documentata la sua coincidenza con il leggendario eroe di Legnano.
Con l'esclusione della possibile provenienza, Giussano, una città a 25 km a nord di Milano, non si hanno notizie storiche e biografiche certe."(wikipedia)
NON E' CERTO CHE SIA EFFETTIVAMENTE ESISTITO! COSA VANNO BLATERANDO QUESTI LEGHISTI.
MEGLIO STUDIARE UN PO' DI PIU' CHE DIRE E FARE SIMILI CASTRONERIE.
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