martedì 23 novembre 2010

A Vieni via con me, il ministro Bobo Maroni fa la difesa politica della Lega nord



Dopo le parole di Saviano sui rapporti tra la 'ndrangheta e gli uomini del Carroccio, questa sera Maroni è stato ospite del programma di Fazio. il ministro però non ha fatto un elenco, ma un discorso tutto politico

Ma quale elenco. Dopo tanto rumore, il ministro dell’Interno Bobo Maroni calca il palco della trasmissione Vieni via con me e si produce in un discorso politico in difesa della Lega nord. Bene così, dunque. Finita la polemica tra il capo del Viminale e lo scrittore campano Roberto Saviano. Ricapitoliamo: l’autore di Gomorra, la scorsa puntata aveva detto che la ‘ndrangheta non solo si è infiltrata in Lombardia, ma ha stretto rapporti con esponenti politici della Lega nord. Un attacco ingiusto, aveva tuonato Maroni. Questa non è antimafia, aveva detto. L’antimafia (dei fatti) è lui. Lui che ha arrestato 28 latitanti in due anni di governo. Il dato è oggettivo. Nulla da dire. Alla conta manca il casalese Michele Zagaria e il boss siciliano Matteo Messina Denaro. “Ma il cerchio si stringe”, annuncia il ministro. Che, poi, prosegue definendo “ingiuste” le parole di Saviano.

Ingiuste perché quel politico leghista non è indagato. Verissimo. Ma lo è altrettanto l’incontro tra quel politico, al secolo Angelo Ciocca da San Genesio degli Uniti, e il boss della ‘ndrangheta Pino Neri. Visto, filmato e mandato agli atti dell’inchiesta della dda di Milano. Lì sta, ma non si trasforma in avviso di garanzia.

E dunque? Dunque, molto rumore per nulla. Saviano attacca. Il ministro risponde. E la mafia prosegue. A fare affari, allacciare rapporti con impresa e politica. Al sud come al nord. In Calabria come in Lombardia. Dove le ultime inchieste hanno annotato (ma quasi mai indagato) decine di nomi di politici che in un modo o nell’altro hanno avuto rapporti con i boss o con i loro colletti bianchi. E con loro si sono presentati a feste di partito o ai seggi elettorali. Come capita a Desio, ricco centro brianzolo, dove la cosca Iamonte-Moscato ha l’abitudine di piazzarsi davanti ai seggi passando pizzini e orientando il voto.

Come ad Africo, capita nella ricca Padania. Saviano ha ragione. Maroni ha ragione. Ciò che conta, però è il resto. E il resto, ad esempio, è una pattuglia di imprenditori sempre meno vittime e sempre più collusi. gente del nord. Filosofi del ghe pensi mì. Che per il denaro, questo ed altro. Già, perché i picciotti offrono mano d’opera a basso costo e lavori in rapidità. Fa niente s efatti mali, con materiali scadenti. Ciò che importa è il ribasso massimo che permette di sbaragliare gli appalti pubblici. Capita a Milano. Lo dice la magistratura. Non lo dice Assolombarda. Che diversamente dalla Confindustria siciliana o calabrese non espella i prori soci che pagano il pizzo alla mafi e con la mafia fanno affari. Capita e proseguirà all’infinito, fino a quando di ‘ndrangheta si parlerà per una polemica tra un Saviano e un ministro.

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