CARLO BERTINI
Sarà pure vero, come dice Italo Bocchino, che «Gianni Letta gode di una stima bipartisan a 360 gradi», fatto sta che il coro di attestati di solidarietà nei suoi confronti, oltre a mettere in evidenza illustri silenzi, ieri è scattato dopo che Casini ha dato il là con quella frase che ha fatto il giro dei tiggì: «Io non metterei la mano sul fuoco su nessuno, ma su Letta ce ne metto due». Mezz’ora dopo, un diluvio di comunicati ha cominciato a inondare le agenzie, quasi che i colonnelli del Pdl si fossero accorti di aver perso la gara di tempismo col leader Udc. Nel frattempo, Letta trascorreva la sua giornata tra un impegno istituzionale e l’altro, in mattinata all’Accademia dei Lincei, dove ha avuto un breve colloquio con il Capo dello Stato.
E nel pomeriggio alla Camera, per l’inaugurazione della nuova aula dei gruppi parlamentari, dove si è intrattenuto qualche minuto con Fini prima dell’arrivo di Napolitano. E tutto ciò dopo aver visto a più riprese il premier, con Tremonti prima del consiglio dei ministri e con Alfano e Ghedini a Palazzo Grazioli. Ma come se il Cavaliere volesse astenersi da troppe dichiarazioni sul caso, pur non avendo in altre occasioni lesinato pubbliche lodi, fino alla massima lusinga che il miglior candidato al Quirinale sarebbe solo Letta, ieri Berlusconi si è limitato a far sapere in tarda serata di aver espresso in consiglio dei ministri la «piena solidarietà» al sottosegretario alla presidenza. «Su di lui ci metterei non solo le mani ma anche i piedi», ha detto il premier senza nascondere una profonda amarezza.
E nel coro di attestati di stima per Letta, il silenzio più significativo forse è stato quello dello stato maggiore leghista, da Bossi in giù. Né Calderoli, o Maroni, tantomeno altre camicie verdi dalle latitudini del Nord hanno speso una sola parola fino a sera. Così come i massimi dirigenti del Pd, da Bersani a D’Alema, da Veltroni a Prodi, che pure hanno trovato spesso in Letta un interlocutore affidabile, per le questioni più delicate, anche nei momenti di massima temperie istituzionale. E non sorprende che i dipietristi siano subito passati all’attacco con il capogruppo Donadi, invitando i politici «ad astenersi da giudizi per dare il tempo alla magistratura di lavorare con serenità». Convinti che si tratti «di un’indagine che inquieta e che dimostra come il malaffare operi all’interno delle istituzioni, anche ai livelli più alti».
«Gianni Letta - ha voluto aggiungere Casini - parla con tutto il mondo e tutto il mondo parla con lui, ma se c’è una persona emblema di correttezza ed onestà è Letta, che ha sempre rifiutato di stare in Parlamento, dove è noto che c’è l’immunità parlamentare, scegliendo di servire il Paese senza onori e privilegi». Dopo quella di Casini, la prima dichiarazione che arriva è del Pd Marco Follini sulla «personale correttezza che conosciamo in tanti, amici ed avversari». Poi quella del socialista Nencini sul «politico di alto profilo e servitore dello Stato di elevatissima professionalità e competenza che prima di ogni altra cosa è un galantuomo». Mezz’ora dopo, finito il consiglio dei ministri, è Galan a tributare un attestato di stima a Letta, «che ha sempre fatto gli interessi della collettività»; poi Gasparri e via via tutti gli altri, Carfagna, Alemanno, Quagliariello, Napoli, Cicchitto, Lupi. Il quale definisce «incredibile, addirittura indegno, che si possano anche solo avanzare dubbi sulla correttezza e l’integrità di Letta. La macchina del fango, quella vera, è di nuovo all’opera con le solite fughe di notizie e il circuito mediatico-giudiziario. E sono sicuro che tutto finirà in una bolla di sapone».
7 commenti:
Vedrete che a breve gli arriverà un 'avviso di garanzia' e tutto il centro-destra salterà per aria, metaforicamente parlando.
Casini è ormai monco, vedi Cuffaro e ora Letta!
Cristiana
Non a caso Marco Travaglio lo apostrofa "Piercasinando"!
Forse è meglio attrezzarsi in tempo, preparare la pira per arrostire gli arti messi nel piatto ... :DD
Sempre Truculenta!
ahahahahah... ma se sono loro a puntare la posta, non è colpa mia se si profila più certa la sconfitta.
Sempre Truculenta resti! Voi donne ci godete a mettere arrosto noi maschietti! ;-)
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