mercoledì 8 giugno 2011

Santoro: non escludo di poter tornare alla Rai

MARIA CORBI

Non escludo di tornare a collaborare in Rai, è stata una delle cose che ho chiesto». Michele Santoro lascia la speranza ai milioni di orfani del giovedì sera. Un arrivederci, più che un addio spiegato in un’intervista ad «Agorà» e che domani sera ripeterà da «casa sua», dallo studio di Annozero, nell’anteprima del programma. Un saluto in diretta al pubblico, al posto della conferenza stampa annunciata e disdetta in poche ore dopo il rifiuto, da parte dell’azienda, di far tenere al conduttore la conferenza stampa a Via Teulada. E così, alla fine, il bilancio della stagione lo pubblica sul web (finora una media di 5.773.128 spettatori con il 20,71% di share) insieme ai risultati dei suoi programmi, da Samarcanda del 1988-89. «Cari amici - scrive il conduttore - pubblichiamo una tabella riassuntiva dalla quale risulta l’importanza di quindici edizioni dei nostri programmi per gli ascolti e la raccolta pubblicitaria della Rai, oltre che per l’immagine del servizio pubblico». E ancora: «Grazie ad Annozero nella scorsa edizione Raidue è risultata complessivamente la rete leader del giovedì sera e Annozero per nove volte è risultato il programma più visto in assoluto». I numeri a volte sono più chiari delle parole.

Divorzio tutt’altro che sereno, dunque, con l’ipotesi del ritorno che sembra a questo punto possibile solo con un cambio di maggioranza al governo.

Obiettivo: La7, una trattativa avanzata per un programma che riproponga il format Annozero. E dopo Santoro l’esodo dalla Rai verso il canale di Telecom potrebbe essere massiccio, soprattutto in vista di un possibile acquisto della rete da parte di De Benedetti. «Tra Santoro che se ne va e altre cose che si annunciano c’è il rischio che il servizio pubblico resti senza pubblico», commenta Pier Luigi Bersani. «C’è da essere preoccupati». E sempre dal Pd il vicecapogruppo al Senato Luigi Zanda osserva che la Rai alla fine pagherà un conto in perdita di pubblicità: «Mi sembra una sciocchezza della Rai. Nessuna televisione al mondo si lascerebbe scappare un animatore, un conduttore di talk show che porta tanti ascolti e pubblicità come Santoro alla Rai». Mentre il vice presidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl) si è «stupito che oggi la prima notizia su tutti i giornali sia Santoro e non i temi veri che interessano alla gente».

E intanto i cdr delle testate giornalistiche Rai sono in agitazione, con
Lorenza Lei che cerca di tranquillizzarli garantendo l’impegno ad operare in autonomia dalla politica (strano modo di iniziare nell’opera). Sulla vicenda Santoro il direttore generale ha parlato di vicenda complessa che doveva essere chiusa entro un certo termine. Un riferimento alla seduta della Cassazione prevista per oggi, con i giudici chiamati a pronunciarsi sul ricorso Rai dopo le sentenze di primo e secondo grado dei giudici del lavoro che avevano dato ragione a Santoro circa il suo diritto ad andare sempre in onda in prima serata, sentenze che nei fatti al tempo stesso significavano limitare la liberta editoriale dell’una e dell’altra parte. Ora comunque i giudici di terzo grado non dovranno pronunciarsi sulla materia perché è intervenuto l’accordo tra le parti, con la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro tra Santoro e la Rai.

Ma le acque continuano a essere agitate in tutta viale Mazzini a iniziare dai piani altissimi dove il cda ancora non ha digerito di essere stato estromesso dalla definizione della vicenda Santoro ma anche il non aver previsto nell’accordo la clausola di non concorrenza per un biennio. E così domani niente più nomine.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Io mi auguro che Maurizio Lupi si stupisca davvero quando il suo nome dovesse scomparire dai mass-media.
Stando a questo articolo Lorenza Lei sembra avere operato sotto una pressante pressione (bisticcio di parole voluto!) a chiudere a qualsiasi costo Annozero prima dei referendum, obbiettivo parzialmente raggiunto a prezzo salatissimo per l'azienda Rai.