A quindici giorni dallo scandalo e dal licenziamento che lo ha coinvolto, torna a parlare l’attore accusato di avere baciato, palpato e schiaffeggiato oltre misura la collega di scena Lucia Lavia si difende: “Non ho fatto niente di male a nessuno. Sono avvilito e arrabbiato perché scaricato da una compagnia teatrale con cui lavoro da vent’anni”
“Con Bologna ho chiuso”. E’ perentorio Alessandro Haber, dopo una decina di giorni dallo scandalo che lo ha visto coinvolto in prima persona, con tanto di licenziamento in tronco dalle prove dell’Otello di Nanni Garella, voluto dalla compagnia teatrale Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna.
“Non ho fatto niente di male a nessuno. Per un bacio è stato montato un caso ridicolo e vergognoso”, racconta il sessantaquattrenne attore bolognese. Casus belli: l’eccessiva esuberanza con cui l’attore avrebbe interpretato il “suo” Otello sovraccarico di baci, palpeggi e schiaffi nei confronti di una Desdemona diciannovenne come Lucia Lavia, figlia di Gabriele Lavia e Monica Guerritore.
“Sono avvilito e allo stesso tempo arrabbiato”, continua Haber, “E’ da vent’anni che lavoro con questa compagnia teatrale: mi hanno sempre sostenuto e definito corretto professionalmente e va da sé che il mio contributo ha permesso loro di avere successo. E’ chiaro che ho dato molto di più di quello che ho ricevuto”.
Nei giorni successivi all’accaduto con tanto di querela della Lavia ai danni di Haber, si sono succedute voci sull’ultima prova incriminata sul palco dell’Arena del Sole: lo Iago/Maurizio Donadoni che si scaglia contro Haber/Otello per menarlo dopo l’ennesimo “eccesso di scena” ai danni della Lavia; il regista Nanni Garella che per separare i due si rompe il dito mignolo. “Ho fatto 120 film e 50 spettacoli teatrali ed interpretato personaggi fragili e dolci, irruenti ed estremi. Il mio metodo è quello di cercare la verità. E’ un mio modo di entrare nella parte, del resto non facile di Otello. Voglio dire: da Roma a Milano non ci si arriva solo in autostrada, no? Ci sono mille altre strade, vero?”.
E per un Otello che scompare (sarà Franco Branciaroli a sostituirlo, “peccato, nemmeno una telefonata per salutarmi”) ci sono altri appuntamenti artistici che attendono Haber a breve: una piccola parte nel nuovo film di Ermanno Olmi che sarà Fuori Concorso a Venezia, un disco da solista con musiche di Alessio Bonomo, altra particina in Nero Wolfe a settembre in tv, ad ottobre una tournée teatrale assieme ad Alessio Boni in Art (testo di Jasmine Reza) e la reprise di Una notte in Tunisia dove interpreta nuovamente Craxi, su testo di Vitaliano Trevisan.
“Comunque a Bologna non ci torno più”, chiosa furioso Haber che di Bologna ne è cittadino fin dalla nascita, passando per i film con Pupi Avati e proprio dai ruoli teatrali con
4 commenti:
Però! Non si rende conto (o fa finta di) Alessandro Haber di avere esagerato. Un attore navigato come lui non poteva non aver capito (e se non lo ha capito non vale niente) il disagio della giovane collega, alla quale spettava il diritto di giudicare e decidere fino a che punto Haber poteva spingersi. La giovane attrice lo ha querelato, evidente per molestie sessuali, per cui Haber farebbe bene lui a chieder scusa e non viceversa. Peggio di un poco c'è un vecchio porco.
E meno male che Donadoni lo ha fermato, altrimenti l'avrebbe strangolata davvero la povera Lucia Lavia... vista la smania di ricercare la verità. La pazzia imperversa ovunque, tutto è lecito perchè può essere giustificato con l' assurdità.
E se fosse solo un porcellone?
Se fosse, lo è!
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