martedì 5 luglio 2011

Manovra, rinviata conferenza stampa Pd: “Saltata per ‘tornado Mondadori?’”

La norma salva-Berlusconi crea forti "malumori" nella Lega e anche nello stesso esecutivo: Tremonti non ne era a conoscenza, così come i ministri del Carroccio. Anche Ghedini prende le distanze: "Non ne sapevo nulla". Napolitano annuncia: "Firma? Al momento giusto"

La norma pro-Berlusconi inserita nella manovra ha sorpreso la Lega generando tra i ministri del Carroccio “profondo malumore” soprattutto perché, a quanto trapela da via Bellerio, nessuno ne sapeva niente. Persino Nicolò Ghedini nega di esserne stato a conoscenza, così come Giulio Tremonti, tanto che il titolare di via XX Settembre all’ultimo momento stamani ha rinviato la conferenza stampa congiunta in programma alle 12 al ministero dell’Economia. All’appuntamento era prevista la presenza dei ministri Giulio Tremonti, Renato Brunetta, Roberto Calderoli, Paolo Romani e Maurizio Sacconi.

Gli occhi sono puntati sul Colle, che ha ricevuto il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri solamente sabato. Oggi, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha assicurato: “Quando sarà il momento conoscerete le nostre determinazioni riguardo alla manovra economica”. I nodi da sciogliere del testo sono molti. Ma se fino a ieri la maggioranza sembrava compatta attorno al testo licenziato dal Cdm, la norma salva-Berlusconi ha creato malumori, non solo nella Lega ma nella stessa compagine governativa.

Il ministro dell’Economia non era al corrente della norma pro-Fininvest contenuta nella Finanziaria. Lo ammette lo stesso ministro degli Esteri
Franco Frattini. “Di questa norma non c’è stata discussione approfondita in consiglio dei ministri. Se capisco bene è una norma di ordine generale e non particolare” che recepisce “un principio che già esiste nel codice civile”. In questo senso, secondo Frattini, “non c’è alcun intento ad personam”. Mette le mani avanti anche uno dei legali storici nonché deputato Pdl Niccolò Ghedini: “Non ne so nulla, non l’ho scritta io, non mi occupo di civile ma di penale. Non ho nulla da dire”, ha risposto Ghedini ai giornalisti.

Dura la reazione del vicepresidente del Csm Michele Vietti, espresso oggi a margine di un convegno: “La norma cosiddetta ‘salva-Fininvest’ potrebbe avere l’effetto di violare il principio di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Non entro nel dettaglio di una norma non ancora presentata in Parlamento – dice Vietti – ma voglio solo rilevare che il principio dell’esecutività delle sentenze di secondo grado è un principio generale che vigeva già prima che diventassero provvisoriamente esecutive le sentenze di primo grado. Modificare questo principio significherebbe rischiare di stravolgere il sistema giudiziario e credo che convenga non farlo per non violare il principio di eguaglianza fra i cittadini di fronte alla legge”. Su una “idonea cauzione” al posto dei risarcimenti in attesa della decisione finale della Cassazione, come previsto dal testo della norma ora all’esame del Quirinale, Vietti sostiene che “si creerebbe disparità nel caso passasse questo principio tra chi è in grado di pagare questa cauzione e chi non ha abbastanza soldi per farlo”.

Antonio Misiani, componente Pd in Commissione Bilancio alla Camera, in una nota afferma con ironia: “Sembra che la conferenza stampa di oggi sia saltata per ragioni di maltempo. Il ‘tornado Mondadori’ ha fatto in modo questa mattina che i ministri del governo Berlusconi non potessero atterrare tranquilli a Roma per fare una conferenza stampa prevista per magnificare la manovra finanziaria appena approvata. Pioggia, vento, fulmini hanno impedito che Tremonti, Sacconi e Brunetta fossero costretti a rispondere anche sulla norma ad aziendam sul Lodo Mondadori. Resta da capire se il maltempo durerà l’intera giornata, facendo saltare tutti gli appuntamenti previsti per sollevare i rappresentanti del governo dalla vergogna di dover rispondere ai giornalisti”.

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