martedì 29 novembre 2011

Nomine: ministro Patroni Griffi Grilli vice di Monti all'economia


E' durato appena venti minuti il Consiglio dei ministri per la nomina dei sottosegretari. Ma era cominciato con un'ora e mezzo di ritardo. Segno che i problemi, sui nomi, sono durati più del previsto. La riunione è finita con la nomina di 25 sottosegretari, 3 viceministri e anche - la più grossa novità - un nuovo ministro . Filippo Patroni Griffi, presidente di Sezione del Consiglio di Stato, sarà infatti il responsabile della Funzione pubblica e avrà anche le deleghe alla Semplificazione. E' il diciottesimo ministero del governo Monti. Sembra sia stato proprio il capo dello Stato a far notare a Monti l'importanza della Funzione pubblica (in mattinata c'è stato un incontro al Quirinale tra il premier e il presidente della Repubblica). Napoletano, 56 anni, magistrato (laurea in giurisprudenza all'università Federico II di Napoli), Patroni Griffi ha già un'esperienza a Palazzo Vidoni. In passato, con l'ex ministro Renato Brunetta, ha infatti ricoperto il ruolo di capo di gabinetto.

Altro nome di peso è quello di Vittorio Grilli - direttore generale del Tesoro, a lungo candidato di Tremonti per Bankitalia - che va all'economia come vice di Monti. Grilli sarà in aspettativa come direttore generale e percepirà solo lo stipendio da viceministro (rinunciando al 70 per cento dello stipendio). Sempre all'economia, come sottosegretari, vanno Vieri Ceriani, già a capo dei servizi fiscali di Bankitalia, eGianfranco Polillo, che è stato capo dipartimento affari economici di Palazzo Chigi ma anche consigliere del Pdl.

Mario Ciaccia è stato nominato viceministro al ministero dello Sviluppo Economico con delega alle Infrastrutture. E' l'amministratore delegato di Biis (controllata da Intesa San Paolo). Proprio per questo - per la provenienza dallo stesso istituto di credito dove Passera è stato fino a pochi giorni fa amministratore delegato - nei giorni scorsi c'erano state perplessità sul suo nome, dopo le polemiche sul tema del possibile conflitto di interessi. Sempre allo Sviluppo, nel ruolo di sottosegretari, Claudio De Vincenti eMassimo Vari.

Il terzo viceministro, oltre a Grilli e Ciaccia, è Michel Martone al Welfare: giuslavorista, professore all'università di Teramo e alla Luiss di Roma. Ha 37 anni ed è dunque il più giovane della squadra di Monti. Insieme a lui al Welfare - come sottosegretario - ci sarà Cecilia Guerra, esperta di fisco.

Rispetto al precedente governo, il numero dei sottosegretari scende da 40 a 28.
Ecco tutti gli altri nomi.

Giampaolo D'Andrea sarà il sottosegretario ai rapporti con il parlamento, insieme ad Antonio Malaschini. D'Andrea è stato parlamentare prima con la Dc poi con la Margherita ed ha già ricoperto il ruolo di sottosegretario ai rapporti con il Parlamento nel secondo governo Prodi (e per questo si è attirato le critiche del Pdl, che lo considera un "politico". Carlo Malinconico è stato nominato sottosegretario all'Editoria. Viene dalla Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg), di cui è stato nominato presidente nel luglio 2008.

Paolo Peluffo è invece sottosegretario alla Comunicazione e all'informazione. Classe 1963, giornalista,
già capo del Dipartimento per l'editoria di Palazzo Chigi, Peluffo è stato per lunghi anni a fianco di Carlo Azeglio Ciampi in diversi ruoli ed ha seguito tutto il percorso della nascita della moneta unica. Per il 150esimo anniversario dell'unità d'Italia è stato nominato, un anno fa, consulente del presidente del Consiglio.

Al ministero dell'Interno sono stati nominati Giovanni Ferrara, Saverio Ruperto e Carlo De Stefano. De Stefano è sicuramente uno dei maggiori esperti di antiterrorismo, con un lungo impegno in materia di ordine pubblico. Al Viminale era stato da capo dell'Ucigos, fino al dicembre del 2009. Era approdato all'antiterrorismo nel 2001 circa un mese prima degli attentati alle torri gemelle.

Alla Giustizia Andrea Zoppini e Salvatore Mazzamuto, già consigliere giuridico del ministro
Angelino Alfano per la riforma del codice civile. Agli Esteri Marta Dassù (direttore di Aspen Institute Italia) e Staffan De Mistura, con un lungo passato alle Nazioni Unite. Per la Dassù si tratta di un ritorno alla Farnesina: c'era già stata collaborando con il ministro Massimo D'Alema, in qualità anche di membro del gruppo di riflessione strategica del ministero degli Affari Esteri. Il legame con D'Alema era iniziato come consigliere per la politica estera quando quest'ultimo era presidente del Consiglio. Ebbe lo stesso incarico anche nel secondo governo Amato.

Al ministero della Difesa vanno Filippo Milone e Gianluigi Magri. Guido Improta va alle Infrastrutture. Roberto Cecchi ai Beni culturali.


All'Istruzione, come sottosegretari, vanno Elena Ugolini e il "maestro di strada" napoletano Marco Rossi Doria (una lunghissima carriera tutta dedicata alla scuola tra incarichi ufficiali di prestigio e volontariato). Alla Sanità Adelfio Elio Cardinale, attualmente vicepresidente dell'Istituto superiore di Sanità, già presidente nazionale dei medici radiologi e preside della Facoltà di medicina dell'università di Palermo.

L'unico a commentare, dopo il consiglio dei ministri, è stato il titolare della Cooperazione Andrea Riccardi: "Una bellissima squadra. Un sacco di brave persone. Abbiamo lavorato benissimo", ha detto lasciando Palazzo Chigi. Il giuramento dei nuovi nominati è previsto per le 10 di domattina. Poi il premier, Mario Monti, partirà per l'Eurogruppo di Bruxelles e potrà concentrarsi sul primo pacchetto di misure economiche, previsto per il 5 dicembre.

La polemica. Ma c'è già una prima grana. E' il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, a protestare per l'indicazione di Giampaolo D'andrea a sottosegretario ai rapporti con il parlamento. "L'ostinazione con cui lui stesso o chi per lui ha voluto l'inserimento nel governo dell'onorevole D'Andrea non giova alla reputazione dell'esecutivo. Avevamo chiesto che non ci fossero esponenti di diretta emanazione politica e D'andrea lo è. Ci attendiamo da lui e dal governo un gesto di coerenza, proprio per semplificare i rapporti con il parlamento", dice Gasparri. Sei senatori del Pdl arrivano addirittura a minacciare: "Potremmo negare l'appoggio all'esecutivo. Nulla di personale verso D'Andrea, ma la decisione di nominare un politico come lui in un governo tecnico tradisce la ragione costitutiva del governo". Un altro esponente del Pdl, Guido Crosetto, critica anche la presenza di Gianluigi Magri, ex deputato dell'Udc e membro dell'Agcom, finito alla difesa e anch'esso, come D'Andrea, non ricandidato alle ultme elezioni. Ignazio La Russa, però, smorza i toni fotografando così le nuove nomine: "Tecnici, con qualche eccezione. Ma se qualche nome fuori dal cesto è uscito non sarà un sottosegretario in più o in meno a cambiare le sorti e la natura di questo governo". E ripete :" Siamo pronti a fare la nostra parte".

(28 novembre 2011)

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