"Non si non si tratta di porre condizioni. Si tratta di dire le proprie idee. Noi le abbiamo. Le presenteremo e ci aspettiamo che non si rimanga sordi e disattenti". Così Pier Luigi Bersani in un'intervista alla tv del partito Youdem. Alla vigilia della manovra a firma Mario Monti - pensioni in primis - , il segretario del Pd avverte il premier: "Noi conosciamo bene, meglio di altri, l'emergenza che deve affrontare il Paese e infatti abbiamo detto da tempo che saremmo finiti nei guai per via delle mancate risposte degli ultimi tre anni e sappiamo che bisogna fare uno sforzo collettivo". Insomma, per il leader del Nazareno è necessario "uno sforzo di tutti, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità". Il Pd chiede una cosa però: "L'equità. Chi ha di più deve dare di più".
Quelle che chiede Bersani sono misure eque e non recessive. "Una delle cose che chiediamo è di non tenere al riparo chi ha di più questo è il nostro punto di partenza e cercare di fare in modo che queste misure che non saranno indolori siano il meno possibile recessive e abbiamo occhio alle esigenze di consumi, di redditi e delle situazioni più difficili e dei ceti popolari più ampi. I particolari li vedremo quando conosceremo precisamente le intenzioni del governo perchè finora si è discusso di supposizioni".
Perplesso sulla riforma pensionistica anche Antonio Di Pietro. "E' certo che i lavoratori che hanno pagato per quarant'anni i contributi hanno diritto alla pensione indipendentemente dall'età anagrafica. Se proprio si deve intervenire sulla previdenza, si pensi alle pensioni pagate agli ex parlamentari che con pochi anni di legislatura, o addirittura pochi giorni, percepiscono redditi da pensione clamorosi e si colpisca invece chi ha quattro o cinque pensioni - commenta il leader dell'Italia dei Valori - Quando ci ha chiesto la fiducia, ci ha detto che al primo posto avrebbe messo la giustizia sociale. Ciò vuol dire che a pagare i conti devono essere coloro che non lo hanno mai fatto e non gli onesti lavoratori che hanno svolto quarant'anni di servizio effettivo e non figurativo".
Durissimo il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, che torna ad attaccare l'esecutivo composto da "tecnocrati", e "messo lì dalla Banca centrale europea". "Stando alle indiscrezioni di questi giorni, quella che sta per essere varata sarà una manovra recessiva, con la quale continueranno a pagare i lavoratori e i pensionati. Siamo pronti allo sciopero generale".
Nel frattempo il capo dello Stato avverte: "C'è bisogno di un grande sforzo politico, morale, sociale per affrontare questa grave crisi che dobbiamo riuscire a vincere". Intanto, prosegue il lavoro di Monti sulla messa a punto delle misure anti-crisi che saranno varate dal Cdm di lunedì mattina. L'iter parlamentare della manovra dovrebbe iniziare dalla Camera, dove già la prossima settimana approderà il pacchetto di provvedimenti e il via libera dovrebbe esserci il 15 dicembre, per poi passare all'esame del Senato e concludersi, come chiesto dal governo, entro Natale.
(01 dicembre 2011)
Nessun commento:
Posta un commento