Il Corriere della Sera
27 maggio 2008
Le indagini sono state avviate nel 2006 dopo la denuncia di una vittima
Abusi in rianimazione, indagato infermiere
Tre episodi avvenuti a fine 2005 ai danni di una sudamericana e due italiane. Le pazienti erano in semincoscienza per le terapia.
MILANO - Con l'accusa di aver molestato tre pazienti ricoverate nel reparto di rianimazione del San Raffaele a Milano, approfittando del loro stato di semincoscienza, un infermiere di 35 anni residente in un paese del cremasco è finito sotto inchiesta a Milano per violenza sessuale. Le indagini, coordinate dal pm Maria Laura Amato e condotte dalla Squadra Mobile, sono state avviate nei primi mesi del 2006 dopo la denuncia di una delle tre vittime. Una ventina di giorni fa, davanti al gip Micaela Curani, si è svolto l'incidente probatorio per il riconoscimento del presunto molestatore.
TRE EPISODI - Secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori, gli episodi finora venuti a galla e per i quali l'uomo è indagato sono tre e sono avvenuti tra l'11 dicembre 2005 e il 31 gennaio 2006. In questo periodo infatti le tre donne, una sudamericana e due italiane, di età compresa tra i 40 e i 50 anni, si trovavano in terapie intensive in seguito a incidenti stradali. Stando a quanto è stato messo a verbale, mentre le pazienti si trovavano in stato di dormiveglia o semincoscienza per le terapie farmacologiche o immobilizzate per le fratture riportate, sarebbero state toccate dall'infermiere.
LE MOLESTIE - Una delle pazienti ha raccontato alla polizia che tre anni fa, mentre si trovava da due giorni in terapia intensiva con il bacino fratturato e la mascherina per l'ossigeno, l'infermiere con la scusa di cambiarla l'avrebbe toccata nelle parti intime e poi si sarebbe masturbato. «Mi ha chiesto se mi sentivo rilassata - ha proseguito la donna nella denuncia - se no mi avrebbe chiuso l'ossigeno». Inoltre l'infermiere le avrebbe detto che se fosse stata zitta avrebbe ricevuto uno yogurt e del succo di frutta. Un'altra paziente ha riferito sempre agli investigatori di essere stata costretta a subire abusi dopo le 21 in occasione della «somministrazione dei farmaci». Anche in questo caso l'infermiere avrebbe cominciato a toccarla e avrebbe desistito solo per l'arrivo di altre persone. La terza vittima ha dichiarato di esser stata molestata in occasione di un lavaggio, mentre era sotto sedativo, e di aver subito parlato di quanto le era accaduto alla compagna di stanza, alla madre, agli amici e al personale medico del reparto di neurochirurgia dove poi è stata trasferita.
NON LAVORA PIU' AL SAN RAFFAELE - L'ospedale San Raffaele di Milano fa sapere di aver dato la massima collaborazione alle indagini - sono stati sentiti come testimoni alcuni dipendenti - e di aver interrotto il rapporto di lavoro con l'infermiere nel giro di pochi mesi dall'avvio delle indagini.
27 maggio 2008
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