martedì 27 maggio 2008

L'EMENDAMENTO SALVA RETE 4


dal blog di Antonio Di Pietro



A inizio legislatura subito si capisce come vanno le cose. Berlusconi cattivo, duro, forte con i poveri cristi, buono e dolce con se stesso, le sue aziende e gli affari suoi. Quello che sta succedendo in queste ore in Parlamento rasenta il criminale, eppure nessuno dice niente, perchè nel frattempo il governo ha varato le norme sulla sicurezza, alcune delle quali buone, ha varato le norme su come smaltire i rifiuti, alcune buone altre meno, ha fatto una serie di cose necessarie, dovute e doverose, in parte anche condivisibili, per cui tutti i giornali, tutti i mass media, tutta l'opinione pubblica è occupata a vedere cosa sta facendo con la mano destra, mentre lui con la mano sinistra sistema gli affari suoi. Senza che nessuno sapesse nulla, in una conversione di un decreto legge del precedente governo, che scade tra qualche giorno, all'ultimo minuto ci mette un piccolo emendamento governativo mentre tutti guardano a Napoli.


L'emendamento cosa dice? C'è una sentenza della Corte Costituzionale che dice che è illegittima la legge italiana nella parte in cui non da il diritto ad Europa7 di poter trasmettere e quindi non libera la frequenza, finora occupata abusivamente, da Rete4, e che c'è una sentenza della Corte di Giustizia europea che dice che la legislazione italiana non rispetta la legge europea e come tale sarà chiamata a pagare 350 mila euro al giorno se non rimette a posto la legge italiana che favorisce Rete4 a danno di Europa7.


Il nostro Presidente del Consiglio, e la sua maggioranza, cosa fa? Mentre con la mano destra confonde gli occhi con la sicurezza ed i rifiuti, con la mano sinistra fa un emendamento in cui dice: "Posto che ci sono questi problemi che ha evidenziato la Corte di Giustizia europea e la Corte Costituzionale, posto quindi che la legge non va bene, facciamo una legge in cui diciamo che transitoriamente va ancora bene, e si può continuare a fare finchè non facciamo una legge".


Non so se vi è chiaro, qualcuno si chiederà cosa sta dicendo, eppure è cosi. Hanno fatto un emendamento in cui hanno ancora una volta, in via transitoria, confermato che chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, confermando che se Rete4 sta utilizzando in modo illegittimo quella frequenza, come ha detto la Corte Costituzionale e la Corte di Giustizia europea, per la legge italiana lo può fare, cosi non è più legittimo.


Non va bene farsi prendere in giro così, e lo dico agli italiani e all'opinione pubblica.


Abbiamo fatto un sit-in fuori dal Parlamento, ma dobbiamo fare attraverso la Rete una grande manifestazione di protesta, perchè siamo ridicoli agli occhi del mondo soprattutto perchè, come al solito, i suoi consiglieri, mossi dalla voglia di fargli un favore, le fanno pure sbagliate queste leggi.


Questa norma che domani vogliono approvare deve essere obbligatoriamente disapplicata dal giudice, perchè contrasta essa con la norma e la direttiva europea.


C'è una legge europea e una giurisprudenza ormai consolidata, anche dalla Corte Costituzionale italiana, che dice che se un provvedimento del legislatore italiano contrasta con le direttive europee, il provvedimento del legislatore italiano si deve considerare disapplicabile, e deve essere quindi disapplicato.


Quindi, cosa succederà? Che faranno la legge, i diretti interessati chiedanno di disapplicare la legge, e facciamo non solo la figura dei prepotenti, ma anche la figura degli ignoranti, caro signor Berlusconi, facendoci ridere ancora di più dall'Europa e dal mondo.


Certo, se nessuno ne parla nessuno ne sa nulla, ma c'è la Rete, c'è l'Italia dei Valori e ci siamo noi che ricorderemo ogni giorno come stanno i fatti.


Appuntamento domani in piazza Montecitorio


La nostra battaglia per la legalità e il rispetto della sentenza della Corte di Giustizia europea, come di tutte le sentenze, ci vedrà di nuovo in piazza domani, per contestare l'approvazione dell'emendamento che salverebbe Rete4, proposto dal Governo Berlusconi, in barba a qualsiasi rispetto della legalità, che in ogni altro paese sarebbe ritenuto un oltraggio allo stato di diritto e ai cittadini. Chiunque abbia a cuore la libertà di informazione e il rispetto per la legalità è invitato ad unirsi a noi dell'Italia dei Valori, martedì 27, in piazza Montecitorio, a partire dalle 11, per esprimere la propria disapprovazione nei confronti di quella che sarebbe una nuova, vergognosa, legge ad personam.



COMMENTO


Occorre aggiungere, alla 'intemerata' di Tonino Di Pietro, che il "salvataggio" sarebbe solo temporaneo (come egli ha chiarito), anche se in Italia in materia di giustizia il concetto di "temporaneità" non è assoluto e la 'temporaneità' rischierebbe di durare almeno 4-5 anni.

Inoltre, è bene evidenziare che il "rischio ridicolo" è RISIBILE per Silvio Berlusconi, che lo ha dimostrato in tutte le occasioni internazionali, come nell'episodio della 'gaffe' voluta al Parlamento Europeo, in cui dette del Kapò a Martin Schulz, figlio di ex-deportato dei campi (lager) di sterminio nazisti, oggi presidente del Gruppo parlamentare del Partito Socialista Europeo al Parlamento Europeo.

L'epsiodio si verificò il2 luglio 2003 , durante l'insediamento di Silvio Berlusconi alla presidenza di turno del Parlamento Europeo.

In qualità di portavoce del proprio gruppo parlamentare, Schulz presentò osservazioni in merito al conflitto di interessi del primo ministro italiano e alle posizioni politiche della Lega Nord. Il partito alleato del Cavaliere era reo, a detta di Schulz, di sostenere una politica xenofoba.

Berlusconi rispose all'intervento in questione con la frase: "Signor Schulz, so che in Italia c'è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto!".

Il termine Kapò indica, fra il marzo 1933 ed il maggio 1945, il ruolo di un detenuto cui la direzione del lager o del campo di sterminio nazista in cui era stato deportato affidava funzioni di comando sugli altri deportati. Nei lager o campi di sterminio femminili la funzione del kapò veniva svolta da Blokove (la sola differenza fra Kapò e Blokova era il sesso). (WIKIPEDIA).


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