La Repubblica
28 luglio 2008
L'avvocato: prima dei dipendenti devono essere messi sotto controllo i dirigenti.
Statali: 'fannulloni' pronti al ricorso
Sul piede di guerra contro Brunetta
Sul piede di guerra contro Brunetta
ROMA - Sono tantissimi i cosidetti "fannulloni" pronti a fare ricorso al Tar del Lazio contro le norme messe a punto dal governo per contrastare l'assenteismo. E intanto alcuni dipendenti pubblici si sono già organizzati nel "Comitato Fannulloni Operosi" (Co.F.O.) e stanno raccogliendo firme in tutta Italia.
Il comitato. "Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio" spiega Pippo Saieva, membro del Co.F.O, il Comitato Fannulloni Operosi. "Il ministro dovrebbe preoccuparsi di constatare chi lavora e chi no, chi premiare e chi no. Si parla solo di doveri del dipendente senza considerare i diritti. E abbiamo pure il contratto scaduto da più di un anno" commenta Saieva. Il Comitato, composto da 110 tra dipendenti statali e dirigenti, sta raccogliendo le firme per il ricorso contro la circolare del ministro Renato Brunetta.
Il ricorso. A preparare il ricorso sarà l'avvocato Carlo Rienzi. Il legale spiega che prima dei semplici dipendenti devono essere messi sotto controllo i dirigenti e i vertici di enti e ministeri.
Nel documento che arriverà ai giudici amministrativi, si sottolinea come la circolare Brunetta presenti "forti dubbi" di legittimità costituzionale, violando la parità di trattamento, il sistema di tutela sociale e il principio di efficienza previsti dalla Costituzione. "Nessun requisito di necessità e urgenza si rileva per giustificare l'introduzione di queste indicazioni nel decreto legge" commenta Rienzi.
Infermità. Sotto la lente del Tar finirà l'articolo del dl nel quale si prevede l'esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio: ciò sembra annullare, verrà sottolineato nel ricorso, "il diritto inviolabile alla salute ed i corollari diritti al ristoro economico per chi subisce una lesione alla salute invalidante per causa di servizio".
Gli statali, inoltre, potranno impugnare la norma nel punto in cui prevede che sia corrisposto il solo trattamento economico fondamentale, senza indennità o emolumenti, nei primi 10 giorni di assenza per malattia: la disposizione, secondo l'avvocato Rienzi, "trasforma la malattia, che è una causa di forza maggiore che impedisce la prestazione, in una sorta di 'colpa' del lavoratore e lo punisce privandolo di una parte della retribuzione come se la malattia fosse un escamotage per 'marinare' il lavoro".
Le madri lavoratrici. La stessa norma, spiega l'avvocato Rienzi, "punisce anche l'assenza della lavoratrice madre, alla quale le condizioni di lavoro, invece, dovrebbero consentire, in base ai principi costituzionali, l'adempimento della sua essenziale funzione familiare".
Le fasce orarie di reperibilità. Anche l'estensione delle fasce orarie di reperibilità del lavoratore malato, entro le quali vengono effettuate le visite di controllo, saranno impugnate al Tar, afferma Rienzi: "La specifica norma che lascia solo 'un'ora d'aria' all'ammalato per uscire di casa, non tiene conto delle tante malattie che impongono proprio di non restare in casa, come quelle di tipo depressivo; come non tiene conto di chi ha necessità di assistere disabili o altre situazioni particolari". Per l'avvocato, "le norme di Brunetta sembrano ignorare tutti i diritti ormai acquisiti, frutto semplicemente di un ordinamento giuridico rispettoso delle più elementari libertà".
Il part-time. Saranno esaminate anche le novità sul part-time, con le quali diventa facoltà dell'amministrazione dar seguito o meno alle richieste dei dipendenti di trasformare il rapporto di impiego dal tempo pieno a quello parziale.
L'esonero per anzianità. Tra le voci da inserire nel ricorso, sarà esaminato anche il meccanismo di esonero dal servizio negli ultimi 5 anni di anzianità: "Appare ingiusto - spiega Rienzi - che siano esclusi da questa possibilità i lavoratori della scuola e che la decisione se accogliere o meno la richiesta sia affidata alla discrezionalità del dirigente".
La manifestazione. "Brunetta sei tu il fannullone, vai a lavorare". Così protestano i sindacati del pubblico impiego (Cgil, Cisl e Uil) davanti a Palazzo Madama questa mattina contro il decreto manovra e il taglio di 200 euro alla busta paga dei lavoratori della pubblica amministrazione. "Non siamo fannulloni", ripetono i lavoratori nei megafoni.
COMMENTO
Eugenio Scalfari dalle colonne di Repubblica aveva avvertito il ministro Brunetta dei rischi cui va incontro chi si mette contro la macchina burocratica dello Stato.
Questo ne è un primo assaggio, il peggio deve ancora venire.
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