mercoledì 23 luglio 2008

LE RECRIMINAZIONI SALARIALI DELLE FORZE DI POLIZIA



LA REPUBBLICA
22 Luglio 2008
Polizia, la protesta dell'Ugl

ROMA - Le forze di polizia sono costrette a sopravvivere con stipendi da fame. Il 61% dei dipendenti che si occupano della sicurezza dello Stato percepisce meno di 1.200 euro al mese. Il dato emerge dal Rapporto sulle condizioni socio-economiche delle forze di polizia, elaborato dal Coordinamento per le politiche per la sicurezza dell’Ugl. Novemila gli intervistati (il 92% proviene dal centro-sud) tra Polizia di stato, Corpo forestale, Polizia penitenziaria e corpo dei Vigili del fuoco.

DISASTRO ECONOMICO - Gli agenti, come del resto tanti altri lavoratori penalizzati dalla crisi economica in atto, sono costretti a ricorrere in modo eccessivo al credito al consumo. L’81% di loro ha impegnato parte dello stipendio per comprare beni e servizi a rate. «E il 51% è stato costretto ad avviare procedure per il consolidamento del debito», denuncia l'Ugl fotografando nel rapporto il «disastro economico» che vive la sicurezza.

ALLARME - «In questa situazione è in pericolo anche l’integrità morale dei nostri lavoratori, a cui è vietato fare un secondo lavoro», sottolinea Renata Polverini, segretario dell’Ugl. L’82% degli intervistati non è soddisfatto del proprio stipendio «inferiore del 50% rispetto a quello percepito da un agente francese». E i problemi non finiscono qui: gli agenti sono spesso costretti a vivere in caserma o con i colleghi, lontani dalle famiglie. In caso di trasferimenti, infatti, lo stipendio è troppo basso per affittare una casa grande abbastanza per ospitare tutti. Il 64% non è proprietario dell'abitazione in cui vive, il 93% ha acceso un mutuo e per il 91% questo divora oltre la metà dello stipendio.

FAMIGLIE IN CRISI - I problemi economici spaccano le famiglie. L’82% dichiara che il lavoro, con i suoi ritmi e l'impossibilità di condurre una vita sociale, è la causa principale dei problemi di relazione mentre l’81% ammette che, in una situazione diversa, farebbe più figli.

DELUSI DAL GOVERNO - «Abbiamo creduto in un programma elettorale, ma i provvedimenti finora intrapresi dimostrano che gli investimenti in questo campo non sono quelli preventivati, come la mancata defiscalizzazione degli straordinari - attacca Polverini -. E lo Stato propone tagli nel momento sbagliato. La sicurezza è scarsa, soprattutto nelle grandi città e nelle aree del nord del Paese, a causa dei flussi migratori non controllati».

MERCOLEDI' IN PIAZZA - Il malcontento fra i tutori dell'ordine cresce. Così anche l'Ugl ha deciso di scendere in piazza mercoledì contro il Governo insieme ai lavoratori della pubblica amministrazione. L'appuntamento è davanti al ministero della Funzione Pubblica. Tra le rivendicazioni: il diritto al rinnovo del contratto e la valorizzazione delle professionalità interne alla Pa. «Servono subito risorse per prolungare la validità del contratto - ha dichiarato Polverini - questa riforma è utile per premiare chi lavora di più e per offrire un servizio migliore ai cittadini. Dobbiamo lavorare con il ministro Renato Brunetta ma se partiamo con una riduzione, con un taglio delle risorse, partiamo male».

COMMENTO

Per il lavoro che svolgevo qualcosa so delle retribuzioni delle Forze di Polizia, nella specie Polizia Penitenziaria, credo di poter affermare, pronto a ricredermi, che lo stipendio di 1.200 euro al mese è quello iniziale di un poliziotto al primo mese di attività.
Che il 61% dei poliziotti goda di questa retribuzione significa che o la notizia è priva di fondamento o che il 61% degli operatori del settore della sicurezza (poliziotti) è al primo anno di lavoro.

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