Giorgio Napolitano ha definito «stucchevole» la disputa quotidiana che è stata registrata dai giornali su chi vuole il dialogo e chi no. Lo ha detto ai giornalisti durante la cerimonia del Ventaglio dicendo che occorre un vero ascolto reciproco fra maggioranza e opposizione, fra governo e Parlamento fino al momento delle decisioni, cercando convergenze sui temi di interesse generale e in particolare quando si parla di modificare regole istituzionali e della Costituzione. «Il luogo del confronto è soprattutto il Parlamento», ha aggiunto spiegando che lì si possono confrontare le posizioni «alla luce del sole» e si possono decidere anche l’agenda politica e le priorità.
«Liberiamoci- ha continuato il presidente della Repubblica- dalle angustie di una polemica politica che finisce, perdendo il senso della misura, per scadere nella volgarità e nell’ingiuria, per venir meno al rispetto da tutti sempre dovuto alle istituzioni e ai simboli della Repubblica».
E circa il lodo Alfano Napolitano ha puntualizzato di averne «nel modo più meditato e motivato firmato la promulgazione indipendentemente, come è mio dovere, da sollecitazioni in qualsiasi senso». Giorgio Napolitano è intervenuto sulla legge che sospende i processi delle quattro più alte cariche in occasione della cerimonia del ventaglio con la stampa parlamentare al quirinale. E ha aggiunto: «Mio solo punto di riferimento è stata nei termini che ho indicato la sentenza emanata nel 2004 dalla corte costituzionale». «Ogni altro giudizio sulla legge Alfano appartiene, legittimamente, alla politica: non può coinvolgere o chiamare in causa il presidente della repubblica». E ha concluso con il monito «Si stia attenti da parte di tutti a doverosi distinzioni di posizioni e di ruoli». Napolitano ha assicurato che in questo senso continuerà ad assolvere alle proprie responsabilità «con fermezza e serenità».
La riforma della giustizia è necessaria - ha aggiunto il capo dello Stato- «anche sotto il profilo della ridefinizione delle regole e limiti ai fini di equilibrio nei rapporti tra giustizia e politica». Napolitano ha espresso «un forte auspicio» affinchè il confronto superi le «contrapposizioni irriducibili» e renda possibili «intese concrete».
Le intercettazioni non devono essere diffuse «per soddisfare la mera curiosità voyeuristica dei cittadini». Ma unicamente per «informare su fatti oggettivamente rilevanti per la collettività». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante la cerimonia della consegna del Ventaglio da parte della stampa parlamentare. Napolitano ha auspicato «una corretta concezione del diritto di cronaca».
COMMENTO
Permetterà, sig. Presidente, di dissentire in qualche punto dal Suo saluto per le vacanze della politica.
Personalmente credo che questo Suo invito (“occorre un vero ascolto reciproco fra maggioranza e opposizione, fra governo e Parlamento fino al momento delle decisioni…”), come i precedenti, resterà del tutto inascoltato.
Ammetterà, sig. Presidente che, pur essendo d’accordo con Lei sul rispetto dovuto alle istituzioni dello Stato, nella specie il Presidente della Repubblica, che mai prima, che io ricordi, ciò era accaduto ciò che sta accadendo con il Suo settennato.
Forse ciò che Lei lamenta è dovuto a tante speranze riposte sulla Sua persona e figura, qualche delusione inizia a profilarsi in chi si aspettava da Lei una forte azione di contrasto del dilagante berlusconismo e degli assalti all’assetto costituzionale vigente e più di qualcuno si chiede se Lei dichiarerà formalmente di rinunciare allo scudo dell’inverecondo “Lodo Alfano”, quale atto e testimonianza del Suo dissenso di merito.
Lei se ne va in vacanza, sig. Presidente Napolitano, tante famiglie oggi in Italia non se lo possono permettere, tante altre faranno vacanze stentate.
Invece la “Casta” esibirà vacanze favolose, vedremo sui rotocalchi fotografie a milioni e fino alla nausea di questo o quell’altro ‘vacanziero’ della casta politica, ma anche di altere caste.
Vedremo vacanze milionarie, il lusso sfrenato esibito anzi ostentato.
Immagina sig. Presidente cosa pena il poveraccio, che deve accontentarsi di ‘lustrarsi’ gli occhi sapendo che a lui non accadrà mai ?
Pensieri truci saranno.
Buone vacanze sig. Presidente.
P.S.: il Lodo Alfano viola la costituzione e io cittadino comune posso e devo chiamare in causa Lei, non mi accontento delle sue parole, che suonano un po’ vuote e stucchevoli alle mie orecchie.
Lei ha avallato che quattro uomini non siano processabili per tutta la durata del loro mandato, fra questi c’è Lei.
Il cittadino comune non si accontenta di chiacchiere, vuole fatti e non ne ha finora visti, ha solo letto della marcia trionfale ed inarrestabile di Silvio Berlusconi e del berlusconismo.
Il cittadino comune, appena acculturato ed informato, che ovviamente non ha votato Berlusconi, si chiede cosa accadrà ancora e se questa povera, malata, sporca politica italiana sarà capace di evitare la deriva verso il fallimento del paese Italia e il suo inarrestabile declino verso l’ultimo posto nell’Unione Europea, se non addirittura la sua espulsione dall’Europa.
Spero che ciò sarà oggetto di Sue meditazioni e di Sue decisioni.
Non consegni alla storia un Suo settennato grigio, incolore e balbettante (Le ricordo che Lei ha detto di sentirsi come un naufrago che lancia messaggi in una bottiglia, sperando che qualcuno l’intercetti).
Non è questo ciò che ci si aspetta da Lei.
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