ELENA MELI
IL CORRIERE DELLA SERA
23 luglio 2008
L'Arthritis Research Campaign inglese ha appena pubblicato un documento che stabilisce gli standard per la cura dei piedi dei pazienti con malattie reumatiche. La salute delle estremità è messa a repentaglio da queste patologie, ma pochi se ne fanno carico e i pazienti sono lasciati allo sbaraglio: lo denunciano gli esperti inglesi, ma si tratta di una realtà ancor più vera in Italia, dove le differenze fra regione e regione sono assai marcate e dove in generale l'attenzione ai piedi dei malati è scarsa se non assente.
BISOGNI – Secondo un'indagine dell'ARC, solo un malato reumatico su quattro riceve cure adeguate per i propri piedi e appena un reparto ospedaliero di reumatologia su dieci garantisce ai pazienti l'accesso a un servizio di podologia. «I pazienti reumatici hanno bisogni complessi, così spesso i piedi non vengono affatto considerati», dice il dottor Anthony Redmond, dell'Università di Leeds in Inghilterra, uno degli esperti che ha sviluppato gli standard inglesi per il trattamento dei piedi dei pazienti. Il documento, sviluppato in accordo con associazioni come la British Society of Rheumatology e l'Arthritis and Musculoskeletal Alliance, nasce con l'intenzione di fornire ai medici di famiglia e agli specialisti una «piattaforma» cui attenersi per standardizzare le cure e assicurare ai pazienti un'assistenza adeguata; anche perché, sottolinea Redmond «possono occuparsi della salute dei piedi dei malati non solo i podologi, ma pure i medici di base, gli infermieri, i fisioterapisti. Accedere a cure adeguate implica, per i pazienti, un minor ricorso a terapie più complesse e costose per risolvere problemi trascinati a lungo, ma soprattutto significa garantirsi una maggior qualità della vita».
ITALIA – Già, perché stando agli esempi raccontati da Redmond non c'è di che stare allegri: pazienti che sborsano fior di quattrini per curarsi privatamente, persone che a malapena riescono a camminare per colpa dei dolori e dei gonfiori alle estremità provocati dall'artrite reumatoide. «Non riuscivo a camminare», racconta Kath Burrows, una paziente inglese intervistata dall'ARC. «Il podiatra mi ha prescritto le suole adatte e adesso mi sento più indipendente e posso di nuovo passeggiare per il solo piacere di farlo: la mia vita è cambiata, curare i piedi ha fatto una gran differenza». Conferma l'importanza della salute dei piedi Antonella Celano, presidente dell'Associazione Nazionale Malattie Reumatiche: «Verissimo. Ed è un calvario non trovare soluzione ai problemi dei piedi, come spesso accade nel nostro Paese: da noi c’è una carenza nell’attenzione ai bisogni dei malati e nella possibilità di accedere a consulenze podologiche, ma esiste anche un problema squisitamente italiano, la burocrazia. Che complica ancor di più la vita ai pazienti, tanto che ottenere scarpe adeguate ai propri bisogni pare quasi un miraggio», riferisce Celano. «I malati hanno diritto a scarpe particolari: è già abbastanza umiliante doversi vestire in base alle scarpe o cercare per giorni il paio adatto ogni volta, in più le ASL spesso richiedono controlli su controlli da parte di verificatori esterni per avallare le richieste. Una vera odissea».
STANDARD – Intanto, in Inghilterra gli standard per il trattamento dei problemi dei piedi dei pazienti reumatici verranno distribuiti ai medici di base, ai podologi, agli ospedali e ambulatori. Punti fondamentali del documento, che è disponibile online, l'importanza di spiegare ai malati quanto e come la salute dei loro piedi viene messa a repentaglio dalle malattie reumatiche e che cosa loro stessi per primi possono fare per porvi rimedio; secondo il documento, tutti dovrebbero avere un'adeguata assistenza podologica adeguata ai loro bisogni e alla complessità delle loro condizioni, inoltre in caso di variazioni della gravità della patologia reumatica anche lo stato dei piedi dovrebbe essere rivalutato. Gli inglesi, almeno, ci provano: resta da vedere se anche in Italia, prima o poi, si smuoverà qualcosa.
BISOGNI – Secondo un'indagine dell'ARC, solo un malato reumatico su quattro riceve cure adeguate per i propri piedi e appena un reparto ospedaliero di reumatologia su dieci garantisce ai pazienti l'accesso a un servizio di podologia. «I pazienti reumatici hanno bisogni complessi, così spesso i piedi non vengono affatto considerati», dice il dottor Anthony Redmond, dell'Università di Leeds in Inghilterra, uno degli esperti che ha sviluppato gli standard inglesi per il trattamento dei piedi dei pazienti. Il documento, sviluppato in accordo con associazioni come la British Society of Rheumatology e l'Arthritis and Musculoskeletal Alliance, nasce con l'intenzione di fornire ai medici di famiglia e agli specialisti una «piattaforma» cui attenersi per standardizzare le cure e assicurare ai pazienti un'assistenza adeguata; anche perché, sottolinea Redmond «possono occuparsi della salute dei piedi dei malati non solo i podologi, ma pure i medici di base, gli infermieri, i fisioterapisti. Accedere a cure adeguate implica, per i pazienti, un minor ricorso a terapie più complesse e costose per risolvere problemi trascinati a lungo, ma soprattutto significa garantirsi una maggior qualità della vita».
ITALIA – Già, perché stando agli esempi raccontati da Redmond non c'è di che stare allegri: pazienti che sborsano fior di quattrini per curarsi privatamente, persone che a malapena riescono a camminare per colpa dei dolori e dei gonfiori alle estremità provocati dall'artrite reumatoide. «Non riuscivo a camminare», racconta Kath Burrows, una paziente inglese intervistata dall'ARC. «Il podiatra mi ha prescritto le suole adatte e adesso mi sento più indipendente e posso di nuovo passeggiare per il solo piacere di farlo: la mia vita è cambiata, curare i piedi ha fatto una gran differenza». Conferma l'importanza della salute dei piedi Antonella Celano, presidente dell'Associazione Nazionale Malattie Reumatiche: «Verissimo. Ed è un calvario non trovare soluzione ai problemi dei piedi, come spesso accade nel nostro Paese: da noi c’è una carenza nell’attenzione ai bisogni dei malati e nella possibilità di accedere a consulenze podologiche, ma esiste anche un problema squisitamente italiano, la burocrazia. Che complica ancor di più la vita ai pazienti, tanto che ottenere scarpe adeguate ai propri bisogni pare quasi un miraggio», riferisce Celano. «I malati hanno diritto a scarpe particolari: è già abbastanza umiliante doversi vestire in base alle scarpe o cercare per giorni il paio adatto ogni volta, in più le ASL spesso richiedono controlli su controlli da parte di verificatori esterni per avallare le richieste. Una vera odissea».
STANDARD – Intanto, in Inghilterra gli standard per il trattamento dei problemi dei piedi dei pazienti reumatici verranno distribuiti ai medici di base, ai podologi, agli ospedali e ambulatori. Punti fondamentali del documento, che è disponibile online, l'importanza di spiegare ai malati quanto e come la salute dei loro piedi viene messa a repentaglio dalle malattie reumatiche e che cosa loro stessi per primi possono fare per porvi rimedio; secondo il documento, tutti dovrebbero avere un'adeguata assistenza podologica adeguata ai loro bisogni e alla complessità delle loro condizioni, inoltre in caso di variazioni della gravità della patologia reumatica anche lo stato dei piedi dovrebbe essere rivalutato. Gli inglesi, almeno, ci provano: resta da vedere se anche in Italia, prima o poi, si smuoverà qualcosa.
1 commento:
Per l'Italia, rimmarrà un sogno!
Madda
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