L'Unità
30 luglio 2008
Perché questo governo, con sfacciataggine, ha redatto la sua manovra economica girando le spalle al Sud, visto che è stato proprio il Sud a regalare alla destra la vittoria? Basta pensare al pieno di voti fatto in Sicilia. Davvero i meridionali hanno creduto alle belle parole elettorali? Sono state promesse di marinaio e loro neanche se ne sono accorti. A loro si può promettere di tutto, impunemente: tanto hanno sempre votato per chi li ha turlupinati e vessati. Per la destra sono voti sicuri, comunque. Anzi, sono più sicuri se continuano a chiedere l’elemosina alla politica. Si sa, una grande parte delle schede elettorali sta in mano alla malavita organizzata, alla quale giova il degrado civile, morale, culturale e ambientale di quelle terre. Possiamo essere più che certi: i presidenti delle regioni, delle province e dei comuni, di fronte agli scempi della finanziaria, faranno finta di niente.
Quando Bossi ha tirato violente bordate contro i docenti meridionali che insegnano al Nord, loro hanno messo la coda tra le gambe e non hanno aperto bocca.
Prendo occasione da questa storica tragedia nazionale per dire a quei meridionali che non sono ancora scappati al Nord, di non essere troppo severi con i loro miseri concittadini, ridotti a carne da macello dall’ignoranza in cui sono strategicamente tenuti. È difficile per loro scegliere tra un pezzo di pane e un minimo di dignità. L’escogitare del disperato non ha mai fine, ma i cittadini del Sud subiscono e basta, con l’antica pazienza dei reietti, vendono il loro voto e la loro anima per un piatto di lenticchie, poi, fino alle prossime elezioni prendono solo bastonate. E non dicono niente.
Sarebbe bene che i meridionali che amano la loro terra provassero a smuovere nei cuori dei loro compaesani, ingenuamente complici dei carnefici, l’amor proprio e l’orgoglio che sono antico patrimonio della cultura mediterranea. Si può tenere la schiena dritta e la testa alta, anche con le pezze al culo.
Capisco che è difficile comunicare con chi non può ascoltare. Nel Sud si legge pochissimo, sia libri che giornali. Al massimo ci si informa grazie alla televisione, che purtroppo è tutta nelle mani dei loro persecutori. Tuttavia è necessario risvegliare negli schiavi il sentimento di riscatto civile e morale che certamente sopravvive in una cultura antica e nobile. Bossi tratta i meridionali da analfabeti morti di fame, fa finta di ignorare che la cultura meridionale non ha pari in tutta Europa, per prestigio e spessore. Altro che Padania.
Chi scrive è autorizzato a trattare la questione con toni così decisi e dolenti perché ha un padre siciliano e una madre pugliese. Si sente fratello anche del più umiliato dei meridionali. Abbiate pietà di lui. Abbiate pietà della Sicilia.
Quando Bossi ha tirato violente bordate contro i docenti meridionali che insegnano al Nord, loro hanno messo la coda tra le gambe e non hanno aperto bocca.
Prendo occasione da questa storica tragedia nazionale per dire a quei meridionali che non sono ancora scappati al Nord, di non essere troppo severi con i loro miseri concittadini, ridotti a carne da macello dall’ignoranza in cui sono strategicamente tenuti. È difficile per loro scegliere tra un pezzo di pane e un minimo di dignità. L’escogitare del disperato non ha mai fine, ma i cittadini del Sud subiscono e basta, con l’antica pazienza dei reietti, vendono il loro voto e la loro anima per un piatto di lenticchie, poi, fino alle prossime elezioni prendono solo bastonate. E non dicono niente.
Sarebbe bene che i meridionali che amano la loro terra provassero a smuovere nei cuori dei loro compaesani, ingenuamente complici dei carnefici, l’amor proprio e l’orgoglio che sono antico patrimonio della cultura mediterranea. Si può tenere la schiena dritta e la testa alta, anche con le pezze al culo.
Capisco che è difficile comunicare con chi non può ascoltare. Nel Sud si legge pochissimo, sia libri che giornali. Al massimo ci si informa grazie alla televisione, che purtroppo è tutta nelle mani dei loro persecutori. Tuttavia è necessario risvegliare negli schiavi il sentimento di riscatto civile e morale che certamente sopravvive in una cultura antica e nobile. Bossi tratta i meridionali da analfabeti morti di fame, fa finta di ignorare che la cultura meridionale non ha pari in tutta Europa, per prestigio e spessore. Altro che Padania.
Chi scrive è autorizzato a trattare la questione con toni così decisi e dolenti perché ha un padre siciliano e una madre pugliese. Si sente fratello anche del più umiliato dei meridionali. Abbiate pietà di lui. Abbiate pietà della Sicilia.
COMMENTO
Un appello di un intellettuale sconsolato, accorato e pieno di amore per il Sud.
4 commenti:
Siamo messi, malauguratamente, molto, ma molto male nel meridione e soprattutto in Sicilia.
Si sente ormai pressante il restauro della “mafiocrazia”, quell’insieme di politica e istituzioni, che purtroppo e notoriamente, dallo sbarco in Sicilia degli Alleati nel luglio del 43’, e dopo che questi ultimi hanno proclamato l’allora capo della mafia, Sindaco (“questo essere vostro padrone”) e tutti i suoi affiliati e parenti altrettanto rappresentanti istituzionali e politici, non siamo quasi più riusciti a liberarci da questa “oppressione”.
Abbiamo respirato un po’ “d’aria” negli anni di Falcone e Borsellino, ma poi con la loro uccisione e, soprattutto negli ultimi anni, sta visibilmente ritornando “LAMAFIADELLOSTATO” e con essa, a mio parere, la criminalità organizzata rivedrà i fasti dell’epoca di “navarra”. I militari e tutto il resto sono, con tutta evidenza, un elusivo atto da “despota”, come altrettanto, ma pure più inquietante, è l’accrescimento dei poteri delle polizie municipali locali, disposti con l’ultimo decreto sulla sicurezza.
Il cosiddetto “federalismo fiscale” tanto voluto dal centro destra, altro non si rivelerà, a mio modesto avviso, che un “FEDERALISMO MAFIOSO”, di controllo socio-elettorale del "territorio".
E visto l’argomento del post, mi pare opportuno proporre questa eloquente notizia, che peraltro si trova diffusamente e più articolata su altri siti:
L'avvocato Repici replica: «Barcellona si è messa in pugno Messina»
http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=8663
ma sulla rete ci sono molti altri link con l'analoga questione,
e ne ritrascrivo una brevissima parte "... «Il Csm – conclude Repici ... conferma il trend seguito nel 2008: i magistrati scomodi al potere vengono puniti, quelli comodi premiati».
Condivido quasi tutte le tue argomentazioni, eccetto una: il federalismo fiscale.
A mio avviso,e non solo, non si farà mai.
Il centro-destra ha il suo serbatoio elettorale prevalentemente al sud, mentre la Lega nord è presento solo in alcune regioni del nord, appunto.
Oggi sul Venerdì di Repubblica ho letto una interessantissima analisi di Curzio Maltese, il quale scrive: "Bossi campa sulla promessa del federalismo fiscale, che non s'è fatto nel precedente governo di destra e non si farà mai. Perchè l'alleato, quello sì fortemente radicato nel sud, NON LO PERMETTERA' MAI. Come l'altra volta il federalismo scivola in fondo alla lista, dominata dagli affari di Berlusconi: la giustizia, le TV eccetera. La Lega calerà le braghe di sicuro, ma deve fare la faccia feroce e sputare minacce. Ecco la ragione delle sparate di Bossi e della sua compagnia di Legnanesi (una compagnia di comici teatranti locali, n.d.r.) trasferita a Montecitorio. Tutto qui ? Massì.".
Sono d'accordo con Curzio Maltese.
Adesso contatterò il sito che mi hai segnalato. Intanto il tuo è presente sul mio blog.
Attendo altri commenti.
Grazie.
Credo anch'io che il federalismo fiscale non si realizzerà mai!
In realtà, la mia è solo una speranza.
La vedo nera già così...
Madda
L'analisi di Curzio Maltese è lucidissima, le argomentazioni che porta a sostegno sono INELUTTABILI.
Non si farà.
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