martedì 26 agosto 2008

Voli di Stato, tutti a bordo Prodi li vietò, Berlusconi dice sì



Eduardo Di Blasi
L'Unità
26 agosto 2008


Tutti a bordo. Nella Gazzetta Ufficiale del 22 agosto scorso, in cima ad una serie di priorità nazionali come la certificazione di qualità del «cipollotto nocerino» e della «mela della Val di Non», poco prima delle «modalità tecniche di svolgimento della lotteria ad estrazione istantanea con partecipazione a distanza "Le carte della fortuna online"», in un posto che si immaginava ben occultato nella calura agostana, compare la nuova direttiva sul «trasporto aereo di Stato» del governo Berlusconi. La norma, varata il 25 luglio passato, anche qui con massimo riserbo (non ce n’è traccia né nell’indice analitico del sito www.governo.it, né nella rendicontazione del Consiglio dei ministri di quel giorno), abroga le norme più restrittive sui voli di Stato varate dal governo di Romano Prodi meno di un anno fa e le sostituisce con regole meno rigorose.

Nel merito l’articolo 5 della nuova norma apre i portelloni dei voli di Stato («in via del tutto eccezionale e previa rigorosa valutazione», è scritto in modo quasi paternalistico nella legge) al «personale estraneo alla delegazione ma accreditato al seguito della stessa su indicazione dell’Autorità anche in relazione alla natura del viaggio, al rango rivestito dalle personalità trasportate, alle esigenze protocollari ed alle consuetudini, anche di carattere internazionale». Ancora, ad «accompagnatori la cui assistenza sia ritenuta necessaria dalla Prefettura o dalla Rappresentanza diplomatica competente alla trattazione della richiesta». E, sempre in via «del tutto eccezionale» a vice ministri e sottosegretari, che le precedenti direttive del governo Prodi lasciavano a terra.

Insomma, le maglie sono di nuovo larghe, con buona pace di chi in questi anni ha gridato contro gli sprechi della «casta». Certo sul tema dei voli il centrodestra non ha mai badato a spese. Durante i cinque anni del precedente governo Berlusconi i membri dell’esecutivo avevano accumulato una serie impressionante di ore di volo: dal 2002 al 2005, la voce di spesa per i voli di Stato era lievitata da 23 a 65,5 milioni di euro, quasi 180mila euro al giorno. Nel dettaglio la spesa era di 23 milioni nel 2002, di 41 nel 2003, di 52 nel 2004. Nel 2006, anno in condivisione tra Berlusconi e Prodi, la cifra era scesa a 43 milioni per arrivare a 35 nel 2007.

Certo quell’anno fece più notizia il fatto che Clemente Mastella fu fotografato dall’Espresso mentre scendeva da un Airbus presidenziale in compagnia del figlio Elio e del ministro Francesco Rutelli per recarsi al Gran Premio di automobilismo di Monza (la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per il reato di abuso di ufficio) e così la destra potè soffiare ugualmente sul fuoco del malcontento popolare. Ora, mentre l'imperiese ministro Scajola si preoccupa della conservazione della tratta aerea Fiumicino-Albenga, e Berlusconi immagina 7mila licenziamenti per Alitalia, i 41 aerei blu della flotta di Stato, scaldano i motori.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ma sì, tanto paga Pantalone, non Berlusconi.
Vai col 'liscio' !