La fine del mondo dovrà ancora aspettare. Alle ore 14.44 infatti la terra è stata sfiorata da un asteroide di 40 metri di diametro che ha sfrecciato a 63.500 chilometri di distanza, il doppio della distanza in cui vengono collocati i satelliti geostazionari, ma avvicinandosi come mai nessun altro macigno cosmico aveva fatto dal 1973. Se avesse toccato la terra l’effetto sarebbe stato quello provocato dall’asteroide, di simili dimensioni, che nel 1908 si abbattè nella regione Tunguska, in Siberia, che scatenò un esplosione equivalente a 1000 bombe atomiche come quella di Hiroshima e che distrusse oltre 200 chilometri quadrati di foresta.
L’asteroide DD45, così è stato identificato dagli astronomi, era stato fotografato il 27 febbraio come una piccola stellina già visibile dai telescopi. Da lì il "tam-tam" che ha portato gli scienziati di tutto il mondo a seguire l’evento odierno. «L’ultimo macigno di questa grandezza - ha detto l’astronomo Peter Brown dell’Universtità dell’Ontario - era passato nel 1973. La prossima volta sarà quella dell’asteroide Apophis che, con il 2,9% delle possibilità, si abbatterà sulla terra». Pericolo scampato quindi, ma tra 20 anni ci sarà un nuovo brivido.
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