giovedì 5 marzo 2009

Collezionismo di poltrone

ANTONIO DI PIETRO
4 marzo 2009

Anche oggi vi voglio parlare di informazione e lo faccio perché credo che siamo arrivati ai confini della democrazia, proprio perché l'informazione sta ormai diventando uno strumento sotto il controllo di specifiche persone messe apposta dal sistema dei partiti, innanzitutto, e da persone che vogliono farsi i propri affari attraverso l'informazione stessa.


Voglio parlarvi del Consiglio d'Amministrazione della Rai. Come sapete, le nomine sono state fatte e l'Italia dei Valori si è rifiutata di far parte di questa lottizzazione che, invece, ha denunciato in tutte le sedi. Ora stanno decidendo chi sarà il Presidente del CdA Rai. Anche all'Italia dei Valori è stato chiesto se voleva concorrere all'individuazione di questo Presidente, ma noi abbiamo rifiutato, perché contestiamo l'idea stessa che prima si fa il misfatto e poi si vogliono chiudere le porte. Ecco il mistaffo: i membri del Cda Rai sono stati scelti dai partiti in spirito di perfetta lottizzazione, con un accordo volgare tra centrodestra e centrosinistra. Ecco perché non intendiamo parteciparvi.


Per farvi capire il conflitto d'interessi che c'è all'interno del CdA Rai vi cito un caso, quello di Guglielmo Rositani. Ebbene, riflettiamo: la Rai per definizione offre un servizio pubblico, il suo compito è quello di informare i cittadini e garantire la tutela della democrazia. La Rai dovrebbe essere lo strumento per controllare i potenti per conto del popolo. E' chiaro che se il CdA viene nominato dai partiti, i suoi membri rispondono ad essi. E' il controllato che nomina il controllore, come se l'imputato nominasse il giudice. E a questo punto non c’è nessuna garanzia che ciò che dice l'informazione pubblica sia vero.


Prendete il caso di Rositani: membro del Cda Rai, è anche sindaco di un paesino della Calabria e membro del Cda Ponte di Messina. Quando l'informazione pubblica deve far sapere ai cittadini se in quel paese il sindaco fa le cose bene o male, o che il ponte sullo stretto di Messina sia una cosa giusta o sbagliata, secondo voi il Cda come deciderà? Deciderà sulla base di una risultanza oggettiva o sulla base di una risultanza soggettiva di chi sta anche dentro del Cda stesso? Mi pare che il conflitto d'interessi ci sia, ed è evidente: egli un giorno fa il giudice e un giorno fa il giudicato.


Mi pare che, ancora una volta, c'è da denunciare questa lottizzazione partitica che decide per sé e non fa conoscere ai cittadini come stanno in realtà le cose, ma come più pare e piace a chi sta al potere e per conto di questo o quel partito. L'Italia dei Valori si è dissociata, protesta e nello stesso tempo si fa carico di informare i cittadini su come stanno in realtà le cose.

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