Dodici punti che «sono l’esatto contrario di quello che sta facendo il Governo», e «che spero ci copino tutti», perché sono «le idee della politica del futuro»: Beppe Grillo ha presentato così la Carta di Firenze, il documento programmatico adottato dalle liste civiche che fanno riferimento al comico genovese.
Fra gli applausi delle oltre 2.000 persone che hanno riempito il Teatro Saschall del capoluogo toscano, Grillo ha attaccato «i partiti che sono andati, non ci sono mai stati, Pdl, Pd meno elle». «Questo esecutivo è un governo illegale, incostituzionale, eletto senza voti di preferenza. Fatto di nani, ballerine, puttanieri e ruffiani». Poi l’agenda politica del movimento, «l’unico vero virus che attraversa questa Italietta che non c’è più. Le nostre idee sono quelle della politica del futuro - ha aggiunto - siamo perdenti oggi e vinceremo fra tre anni, vinceranno le nostre idee».
I punti della Carta prevedono acqua pubblica; impianti di depurazione obbligatori per ogni abitazione non collegabile a un impianto fognario, contributi/finanziamenti comunali per impianti di depurazione privati; espansione del verde urbano; concessioni di licenze edilizie solo per demolizioni e ricostruzioni di edifici civili o per cambi di destinazioni d’uso di aree industriali dismesse; piano di trasporti pubblici non inquinanti e rete di piste ciclabili cittadine; piano di mobilità per i disabili; connettività gratuita per i residenti nel Comune; creazione di punti pubblici di telelavoro; rifiuti zero; sviluppo delle fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico con contributi/finanziamenti comunali; efficienza energetica; favorire le produzioni locali.
«Sono punti di buonsenso, e oggi il buonsenso è rivoluzionario», afferma Grillo, contrapponendo la Carta di Firenze ad un Governo fatto di «70-80enni con la prostata gonfia, nani, ballerine, ruffiani, infiltrati», un Governo che «confonde lo sviluppo con il consumo». La sfida, dice Grillo, sarà comunque difficile: «Non voglio creare troppe speranze, noi siamo un movimento lento, abbiamo i media contro, e possiamo contare solo sulle nostre forze», afferma dal palco, sottolineando però la forza del «popolo della rete», e di proposte «né di destra né di sinistra», in un momento nel quale «i giornali chiudono, le televisioni chiudono, la pubblicità se ne va, e il digitale terrestre è nato morto».
La crisi economica, secondo Grillo, sarà una grande occasione perché il tema dello sviluppo sia ripensato: largo quindi alle fonti d’energia rinnovabili, con piccoli impianti di generazione elettrica, perché «noi non abbiamo bisogno di una centrale nucleare che produca un milione di watt - ha affermato il comico genovese - ma di un milione di cittadini che producano un watt ciascuno». Ma si deve pensare anche ad un nuovo modello di mobilità: «L’automobile è morta», ha detto ancora Grillo, criticando gli incentivi alla rottamazione. Nel mirino del comico genovese anche le politiche dei comuni in tema di edilizia, oltre che il piano di liberalizzazione annunciato dal Governo, esortando i futuri componenti delle liste civiche ad impegnarsi, una volta eletti, nell’opporsi alla cementificazione: «Basterà che uno di voi entri in Comune, e questo giochino glielo stronchiamo sul nascere», ha concluso.
Fra gli applausi delle oltre 2.000 persone che hanno riempito il Teatro Saschall del capoluogo toscano, Grillo ha attaccato «i partiti che sono andati, non ci sono mai stati, Pdl, Pd meno elle». «Questo esecutivo è un governo illegale, incostituzionale, eletto senza voti di preferenza. Fatto di nani, ballerine, puttanieri e ruffiani». Poi l’agenda politica del movimento, «l’unico vero virus che attraversa questa Italietta che non c’è più. Le nostre idee sono quelle della politica del futuro - ha aggiunto - siamo perdenti oggi e vinceremo fra tre anni, vinceranno le nostre idee».
I punti della Carta prevedono acqua pubblica; impianti di depurazione obbligatori per ogni abitazione non collegabile a un impianto fognario, contributi/finanziamenti comunali per impianti di depurazione privati; espansione del verde urbano; concessioni di licenze edilizie solo per demolizioni e ricostruzioni di edifici civili o per cambi di destinazioni d’uso di aree industriali dismesse; piano di trasporti pubblici non inquinanti e rete di piste ciclabili cittadine; piano di mobilità per i disabili; connettività gratuita per i residenti nel Comune; creazione di punti pubblici di telelavoro; rifiuti zero; sviluppo delle fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico con contributi/finanziamenti comunali; efficienza energetica; favorire le produzioni locali.
«Sono punti di buonsenso, e oggi il buonsenso è rivoluzionario», afferma Grillo, contrapponendo la Carta di Firenze ad un Governo fatto di «70-80enni con la prostata gonfia, nani, ballerine, ruffiani, infiltrati», un Governo che «confonde lo sviluppo con il consumo». La sfida, dice Grillo, sarà comunque difficile: «Non voglio creare troppe speranze, noi siamo un movimento lento, abbiamo i media contro, e possiamo contare solo sulle nostre forze», afferma dal palco, sottolineando però la forza del «popolo della rete», e di proposte «né di destra né di sinistra», in un momento nel quale «i giornali chiudono, le televisioni chiudono, la pubblicità se ne va, e il digitale terrestre è nato morto».
La crisi economica, secondo Grillo, sarà una grande occasione perché il tema dello sviluppo sia ripensato: largo quindi alle fonti d’energia rinnovabili, con piccoli impianti di generazione elettrica, perché «noi non abbiamo bisogno di una centrale nucleare che produca un milione di watt - ha affermato il comico genovese - ma di un milione di cittadini che producano un watt ciascuno». Ma si deve pensare anche ad un nuovo modello di mobilità: «L’automobile è morta», ha detto ancora Grillo, criticando gli incentivi alla rottamazione. Nel mirino del comico genovese anche le politiche dei comuni in tema di edilizia, oltre che il piano di liberalizzazione annunciato dal Governo, esortando i futuri componenti delle liste civiche ad impegnarsi, una volta eletti, nell’opporsi alla cementificazione: «Basterà che uno di voi entri in Comune, e questo giochino glielo stronchiamo sul nascere», ha concluso.
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