Martina Castellana è una bella signora bionda che fa la dermatologa a Salerno ed è candidata alle prossime elezioni provinciali. Tutto questo non sarebbe una notizia se la dottoressa non fosse transgender (all’anagrafe è ancora Michele). Non solo: a candidarla è il centrodestra (in quota An) con l’aggiunta che il suo nome figura nella lista civica del candidato presidente, Edmondo Cirielli, deputato, avvocato e ufficiale del carabinieri. Martina è una «mia pupilla - dice Cirielli - ed è un illustre e stimato medico. Per questo l’ho scelta. La sua vita personale mi è nota come è nota a tutti, ma non c’entra nulla con la decisione di metterla in lista». Insomma, tutto è normale, o così deve apparire. Tuttavia la scelta di Martina Castellana di scendere in campo con il centrodestra - tacciato di essere omofobo, familista, baciapile e succube del Vaticano - un qualche scalpore l’ha fatto, e non solo a Salerno, dato che ieri, nello studio della dottoressa in via Francesco Manzo - pieno centro cittadino - c’era una fila non solo di cronisti italiani, ma anche di corrispondenti stranieri. Lei, l’interessata, è stata gentile con tutti e con tutti ha parlato, nel suo italiano forbito che non tradisce accento.
Il suo compagno si è improvvisato segretario e portavoce e ha cercato di mettere ordine tra la fila dei giornalisti e quella, assai cospicua, dei pazienti. «Vengo da una famiglia da sempre di destra - racconta la dottoressa, che è anche primario alla Asl - mio zio è stato il fondatore della prima sezione del Msi a Salerno e io sono cresciuta tra uomini e donne vicine a questo schieramento». Verrebbe da dire che è stata una persona sfortunata a dover vivere in coerenza con il proprio genere sessuale e in quel contesto politico, ma lei frena subito queste illazioni: «Ho dovuto fare le mie battaglie personali - racconta - in famiglia e nella società. E ho dovuto anche fare fronte a pregiudizi e insulti, ma che sono venuti indifferentemente da destra come da sinistra». Ieri sera, via agenzie di stampa, Vladimir Luxuria ha fatto tanti auguri a Martina, «sperando - ha detto - che possa riuscire a convincere il suo ministro di riferimento, Mara Carfagna (anche lei di centrodestra, anche lei di Salerno - ndr) che esistiamo anche noi». Martina ha ringraziato Vladimir e ha detto di apprezzarne «la personalità e l’impegno profuso».
Ma Edmondo Cirielli ci tiene a fare un distinguo: «La sinistra ha candidato la signora Luxuria in quanto transgender, ha preso la sua vita, cioè, e ne ha fatto una bandiera. Io no. Io ho scelto la dottoressa Castellana per le sue qualità di persona e di professionista. Dopo di che rispetto la sua vita che, tuttavia, è e resta una sfera privata. E se ci dovessero essere episodi di violenza anche solo verbale o di discriminazione su base sessuale, non sarà necessario che intervenga Martina: sarò io stesso, come istituzione, a espormi e a provvedere». La linea, dunque, è quella del «superare le differenze di genere e di orientamento, per garantire libertà a tutti - dice la dottoressa - e con la collaborazione di tutti». Per cui vicinanza, certamente, con Luxuria, ma anche «grande stima per Nichi Vendola». Poca simpatia, invece, per il Gay Pride (che si è tenuto a Salerno proprio lo scorso anno). Resta aperto solo un piccolo problema diplomatico: se la dottoressa dovesse incontrare in una riunione del Pdl l’europarlamentare Elisabetta Gardini, che cacciò dal bagno delle donne l’onorevole Luxuria, come verrà risolta la «questione pipì»?
Il suo compagno si è improvvisato segretario e portavoce e ha cercato di mettere ordine tra la fila dei giornalisti e quella, assai cospicua, dei pazienti. «Vengo da una famiglia da sempre di destra - racconta la dottoressa, che è anche primario alla Asl - mio zio è stato il fondatore della prima sezione del Msi a Salerno e io sono cresciuta tra uomini e donne vicine a questo schieramento». Verrebbe da dire che è stata una persona sfortunata a dover vivere in coerenza con il proprio genere sessuale e in quel contesto politico, ma lei frena subito queste illazioni: «Ho dovuto fare le mie battaglie personali - racconta - in famiglia e nella società. E ho dovuto anche fare fronte a pregiudizi e insulti, ma che sono venuti indifferentemente da destra come da sinistra». Ieri sera, via agenzie di stampa, Vladimir Luxuria ha fatto tanti auguri a Martina, «sperando - ha detto - che possa riuscire a convincere il suo ministro di riferimento, Mara Carfagna (anche lei di centrodestra, anche lei di Salerno - ndr) che esistiamo anche noi». Martina ha ringraziato Vladimir e ha detto di apprezzarne «la personalità e l’impegno profuso».
Ma Edmondo Cirielli ci tiene a fare un distinguo: «La sinistra ha candidato la signora Luxuria in quanto transgender, ha preso la sua vita, cioè, e ne ha fatto una bandiera. Io no. Io ho scelto la dottoressa Castellana per le sue qualità di persona e di professionista. Dopo di che rispetto la sua vita che, tuttavia, è e resta una sfera privata. E se ci dovessero essere episodi di violenza anche solo verbale o di discriminazione su base sessuale, non sarà necessario che intervenga Martina: sarò io stesso, come istituzione, a espormi e a provvedere». La linea, dunque, è quella del «superare le differenze di genere e di orientamento, per garantire libertà a tutti - dice la dottoressa - e con la collaborazione di tutti». Per cui vicinanza, certamente, con Luxuria, ma anche «grande stima per Nichi Vendola». Poca simpatia, invece, per il Gay Pride (che si è tenuto a Salerno proprio lo scorso anno). Resta aperto solo un piccolo problema diplomatico: se la dottoressa dovesse incontrare in una riunione del Pdl l’europarlamentare Elisabetta Gardini, che cacciò dal bagno delle donne l’onorevole Luxuria, come verrà risolta la «questione pipì»?
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