
di Caterina Perniconi
Il segnale tanto atteso è arrivato: il governo deve risolvere il problema dei ricercatori dell’Ispra. Parola di Stefania Prestigiacomo. Dopo un mese di protesta contro i licenziamenti messa in atto dai lavoratori dell'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, che sono saliti sul tetto il 24 novembre e da allora trascorrono lassù giorno e notte, il ministro dell’Ambiente si è finalmente occupato della vicenda.
“Ho seguito con apprensione e umana partecipazione la protesta dei precari Ispra che da settimane manifestano sul tetto della sede dell’Istituto - ha dichiarato Prestigiacomo - e alla vigilia di Natale vorrei lanciare due appelli, il primo, sentito, ai lavoratori per sospendere la protesta e tornare per queste festività alle loro famiglie. Il loro problema è stato posto con energia ed evidenza e la protesta avrà i suoi effetti. L’altro appello lo rivolgo al governo – ha dichiarato la titolare del dicastero - affinché, nell’ambito degli ultimi provvedimenti sia trovato il modo per non disperdere il grande patrimonio di professionalità di questi ricercatori e valorizzarne per il futuro le competenze maturate”.
Ma sono proprio i frutti della manifestazione ad oltranza che i ricercatori si aspettano di raccogliere. “Finalmente abbiamo ricevuto un segnale dal Ministro – dice Massimiliano Bottaro, uno dei coordinatori della protesta – ma l’apertura della Prestigiacomo e il riconoscimento che lei ha dato delle nostre professionalità e del nostro valore, non sono sufficienti ad interrompere la nostra protesta. Perciò noi restiamo sul tetto”.
A rischio ci sono 230 contratti, più altrettanti già interrotti a giugno. Nonostante ciò il ministro si definisce fiero del suo operato: “La situazione dei ricercatori precari è stata affrontata in questi mesi con il massimo impegno e il massimo senso di responsabilità – ha detto Prestigiacomo - riuscendo a individuare soluzioni positive per la stragrande maggioranza delle posizioni che provvedimenti assunti in passato avevano lasciato sospese".
Ma i ricercatori non sono completamente d’accordo e pongono delle condizioni per interrompere la contestazione: “Non scenderemo dal tetto fino a quando non ci verranno proposte soluzioni concrete al nostro problema - spiega Bottaro - non solo un rinnovo dei contratti, ma anche e soprattutto il riconoscimento del nostro lavoro pluriennale come realmente è stato, cioè subordinato. E conseguentemente l’avvio del processo di stabilizzazione dei precari”.
Però restare in Istituto durante le vacanze di Natale non sarà facile per i ricercatori, avvertiti di un possibile sgombero già nei giorni scorsi. Infatti ieri un avviso protocollato e firmato dal commissario straordinario dell’Ispra, Vincenzo Grimaldi, ha raggiunto tutti i lavoratori via e-mail per avvertirli della chiusura dell’ente nei giorni natalizi. A memoria dei ricercatori è la prima volta che succede nella storia dell’Ispra ma era la pezza d’appoggio che mancava ai dirigenti per far sgombrare la sede da eventuale personale “non autorizzato”.
Sulla lettera, spedita via e-mail a tutti i lavoratori, si legge che “dalle ore 15.50 del giorno 24 dicembre fino alle ore 7.30 del giorno 28 dicembre, nonché dalle ore 15.50 del 31 alle ore 7.30 del 4 gennaio 2010 le sedi dell’Istituto rimarranno chiuse”. Ovvero non create problemi per natale mentre tutti mangiano il panettone, e nemmeno a capodanno quando saremo davanti alle lenticchie. “Durante i giorni di chiusura - continua l’avviso - saranno garantiti solo i servizi essenziali di sicurezza. All’interno degli edifici sarà consentito esclusivamente l’accesso del personale appositamente autorizzato dalla struttura commissariale”.
Ma sono proprio i frutti della manifestazione ad oltranza che i ricercatori si aspettano di raccogliere. “Finalmente abbiamo ricevuto un segnale dal Ministro – dice Massimiliano Bottaro, uno dei coordinatori della protesta – ma l’apertura della Prestigiacomo e il riconoscimento che lei ha dato delle nostre professionalità e del nostro valore, non sono sufficienti ad interrompere la nostra protesta. Perciò noi restiamo sul tetto”.
A rischio ci sono 230 contratti, più altrettanti già interrotti a giugno. Nonostante ciò il ministro si definisce fiero del suo operato: “La situazione dei ricercatori precari è stata affrontata in questi mesi con il massimo impegno e il massimo senso di responsabilità – ha detto Prestigiacomo - riuscendo a individuare soluzioni positive per la stragrande maggioranza delle posizioni che provvedimenti assunti in passato avevano lasciato sospese".
Ma i ricercatori non sono completamente d’accordo e pongono delle condizioni per interrompere la contestazione: “Non scenderemo dal tetto fino a quando non ci verranno proposte soluzioni concrete al nostro problema - spiega Bottaro - non solo un rinnovo dei contratti, ma anche e soprattutto il riconoscimento del nostro lavoro pluriennale come realmente è stato, cioè subordinato. E conseguentemente l’avvio del processo di stabilizzazione dei precari”.
Però restare in Istituto durante le vacanze di Natale non sarà facile per i ricercatori, avvertiti di un possibile sgombero già nei giorni scorsi. Infatti ieri un avviso protocollato e firmato dal commissario straordinario dell’Ispra, Vincenzo Grimaldi, ha raggiunto tutti i lavoratori via e-mail per avvertirli della chiusura dell’ente nei giorni natalizi. A memoria dei ricercatori è la prima volta che succede nella storia dell’Ispra ma era la pezza d’appoggio che mancava ai dirigenti per far sgombrare la sede da eventuale personale “non autorizzato”.
Sulla lettera, spedita via e-mail a tutti i lavoratori, si legge che “dalle ore 15.50 del giorno 24 dicembre fino alle ore 7.30 del giorno 28 dicembre, nonché dalle ore 15.50 del 31 alle ore 7.30 del 4 gennaio 2010 le sedi dell’Istituto rimarranno chiuse”. Ovvero non create problemi per natale mentre tutti mangiano il panettone, e nemmeno a capodanno quando saremo davanti alle lenticchie. “Durante i giorni di chiusura - continua l’avviso - saranno garantiti solo i servizi essenziali di sicurezza. All’interno degli edifici sarà consentito esclusivamente l’accesso del personale appositamente autorizzato dalla struttura commissariale”.
Quindi niente ricercatori, soprattutto dopo il 31 dicembre quando non avranno nemmeno il titolo per restare.
Intanto oggi, alle ore 16, il senatore dell’Italia dei valori Stefano Pedica salirà sul tetto con un gruppo di giovani Idv per scongiurare uno sgombero annunciato.


1 commento:
IL SORRISO DELLA PRESTIGIACOMO E' IL PIU' SFOTTENTE CHE ABBIA MAI POTUTO OSSERVARE SUL VOLTO DI UNA DONNA!
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