lunedì 15 marzo 2010

Berlusconi chiama, i sicari eseguono


Antonio Di Pietro
15 Marzo 2010

Berlusconi telefona, i sicari eseguono. Berlusconi ordina: "Via Santoro, via Floris, via Dandini e via Di Pietro dalle televisioni pubbliche", e i sicari dell’informazione, Innocenzi, Minzolini e chissà quanti altri, eseguono in perfetto stile mafioso.

Dopo essersi ritagliato l'82% degli spazi dedicati alla politica nelle televisioni (Raiset), azzerando il concetto di par condicio, Berlusconi sceglieva pure chi doveva rappresentare quel misero 18% che restava. Non capisco poi perché ha così paura dell’Italia dei Valori, forse perché non abbiamo mai ceduto al canto delle sirene di un dialogo che, oggi, tutti i partiti d’opposizione riconoscono impossibile?

Il motivo per cui l’Italia dei Valori, ed il sottoscritto in particolare, sono stati esclusi per mesi dal Tg1 condotto da Minzolini è presto spiegato. Ed presto spiegato anche il motivo per cui i brevi spazi concessi all’Italia dei Valori, erano esclusivamente quelli oggetto di attacchi e denigrazioni volte ad indebolirne il consenso presso l’opinione pubblica.

Le indiscrezioni, apparse sui giornali, per quel che mi riguarda, non hanno aggiunto nulla di nuovo. Non c’era bisogno di leggere nero su bianco le pressioni esercitate da un corruttore per comprendere il disegno volto ad oscurare l’Italia dei Valori. Certo è che ora, forse, qualche berluscones avrà intuito di essere una marionetta nelle mani di Mangiafuoco. Certo è che ora ci sono le evidenze formali per porre, ancora una volta, quest’uomo sotto processo. Certo è che lui, come sempre, negherà l’evidenza. Accuserà i magistrati e dichiarerà a reti unificate, come ha già fatto, di essere vittima di un “clima avvelenato”. Lui che ha avvelenato tutti i pozzi della democrazia: da quello del Parlamento a quello del Quirinale da quello della Consulta alla televisione pubblica, fino ad arrivare alla giustizia. Con un’incredibile faccia di bronzo si spaccia per vittima.

Vergogna, vergogna, vergogna. A breve gli ispettori del ministro dell’ingiustizia rovisteranno tra le carte dei magistrati per raccogliere prove che possano avallare la tesi preconfezionata del triplice abuso da parte dei giudici di Trani, e così soffocare le indagini in corso. I vizi con cui il fido Alfano ha già marchiato i giudici pugliesi sono la competenza territoriale, l’abuso delle intercettazioni e la rivelazione del segreto d'ufficio. Anche se questi presunti vizi dovessero essere confermati, i cittadini saprebbero comunque valutare la verità di quelle ignobili numerose telefonate con cui Silvio Berlusconi ha disposto dei dirigenti del servizio pubblico e degli organi di controllo come fossero i giardinieri di casa sua.

Il Presidente del Consiglio dovrebbe sottoporsi al più presto, con una dignità che oggi non riesco ad attribuirgli, al giudizio degli elettori. Ma non lo farà poiché sa benissimo che gli italiani valuterebbero come inqualificabile il suo operato di governo. Berlusconi rischierebbe un crollo di consensi dovuto anche a questa ignobile cospirazione nei confronti dello Stato e della democrazia.

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