Pdl invade i Tg Rai e dilaga a Mediaset
di ALBERTO D'ARGENIO
Nell'ultima settimana - periodo cruciale per l'inizio della campagna elettorale - l'informazione dei telegiornali è stata "squilibrata". In favore del centrodestra. L'allarme arriva dall'Autorità per le comunicazioni, che ha chiesto "a tutte le emittenti" il rispetto del pluralismo. Leggendo i dati del monitoraggio sui Tg, appare chiaro come a maggioranza e governo sia stata garantita su tutti i canali - Rai e Mediaset - una copertura in proporzione superiore a quella dell'opposizione.
La nota dell'Agcom parla chiaro: "Pur considerando l'incertezza durante la presentazione delle liste elettorali, si rileva un certo squilibrio dell'informazione sui telegiornali. Richiamiamo tutti al rispetto dei principi di completezza, correttezza, obiettività, equità, imparzialità e parità di trattamento con particolare rigore nei periodi elettorali".
L'allarme è ancora più pressante vista l'abolizione dei talk show imposta dalle nuove regole della par condicio. E proprio ieri
D'altra parte i dati dell'Authority sui telegiornali, unico veicolo di informazione politica televisiva fino al voto, parlano chiaro. Nella settimana compresa tra il 28 febbraio e il 6 marzo, il Tg1 guidato da Augusto Minzolini ha concesso al Pdl il 30,5% dell'informazione politica. Sommato al 2,3% della Lega si sfiora il 33%. Dati che non contano le apparizioni di premier, ministri, presidenti di Camera e Senato, che tutti insieme arrivano intorno al 23%. Totale 56%. L'opposizione (Pd, Idv, Radicali, Sel, Udc) vanta invece un misero 18%, con il Partito democratico al 9%. Fa il pieno il presidente della Repubblica (16%), che nella settimana del balletto sul salvaliste è stato al centro del mondo mediatico. Fatto sta che il Tg1 ha calpestato il cosiddetto "metodo Zaccaria", quello che da una decina di anni chiede ai Tg di dedicare un terzo dell'informazione all'opposizione e i restanti due terzi in parte eque a governo e maggioranza. E nelle due settimane precedenti, dall'11 al 27 febbraio, i dati sono ancora più squilibrati: sul Tg1 il Capo dello Stato scende ad un più normale 5,4%, il premier sale 13,4% e i rapporti tra maggioranza ed opposizione sono del 69,5 a 18,5%. E anche il confronto tra il Pdl e il Pd è schiacciante: 30,4 a 9%.
Sugli altri telegiornali le cose non vanno meglio, anzi, nel caso Mediaset la maggioranza dilaga (la tv del biscione non è immune dalle regole sul pluralismo). Partendo dal Tg2, settimana scorsa il Pdl ha occupato oltre il 33% dello spazio, il Pd il 12, con un rapporto totale tra maggioranza e opposizione 59 a 23%. Meglio di tutti i canali Rai il Tg3: dal 28 febbraio al 6 marzo la maggioranza ha preso il 50% dello spazio, il Quirinale il 16 e l'opposizione il 23. Dall'11 al 27 febbraio, fuori dal caos liste, l'opposizione arriva al 27%, con la par condicio sostanzialmente rispettata. Gli squilibri sono visibili anche quando le presenze delle cariche istituzionali (Berlusconi, Fini, Schifani, ministri e responsabili europei) sono conteggiate all'interno dei partiti di appartenenza: con questo metodo la settimana scorsa sul Tg1 il Pdl ha occupato il 55,9% dello spazio contro il 16,5 del Pd, sul Tg2 siamo al 53,7 contro 19,5, sul Tg3 50 contro 20 (
Sempre tenendo questo dato come bussola, governanti all'interno dei propri partiti, i telegiornali Mediaset mostrano uno squilibrio ancora più plateale. Ultima settimana al Tg4: Pdl 64,9%, Lega 7,1%, Pd 1,7%. Tg5: 60,9 Pdl contro il 13,4 del Pd. Studio aperto 57 a 17. TgCom 71,9 a 17,9. Le due settimane precedenti, sui canali del biscione, Silvio Berlusconi ha avuto la parola con picchi di 57 minuti sul Tg4, 41 sul Tg1 e un più sobrio 16 sul Tg3. Nella settimana clou per il caos liste, invece, su SkyTg24 Pdl e Lega hanno avuto il 55%, Pd-Idv-Radicali 35%. In questo caso par condicio perfettamente rispettata.
(12 marzo 2010)
Nessun commento:
Posta un commento