venerdì 12 marzo 2010

Pd e Idv: "Minzolini se ne deve andare"


Il Pdl: "Intercettazioni vero scandalo"

Muro contro muro. La nuova ondata di intercettazioni telefoniche scava un solco sempre più profondo tra maggioranza e opposizione. Intercettazioni nelle quali Berlusconi, il direttore del Tg1 Augusto Minzolini e il commissario Agcom Giancarlo Innocenzi discutevano della tv pubblica, delle sue trasmissioni con Annozero e Santoro nel mirino.

Il più diretto è Antonio Di Pietro: "Abbiamo presentato un'interrogazione urgente rivolta al premier per chiedergli con quale diritto si è arrogato il potere di condizionare un organo di controllo come l'Agcom chiedendo la chiusura di Annozero. Il responsabile dell'Agcom Innocenzi deve dimettersi ed essere cacciato a calci nel sedere, così come Minzolini". E il capogruppo dell'Idv alla Camera Massimo Donadi rincara affermando che quelle intercettazioni dimostrano l'esistenza di "un fascismo mediatico".

"Alla luce di quanto sta emergendo, la Rai non è tenuta a pagare multe né ad ottemperare alle diffide di un'Authority priva di credibilità e di autonomia. Quanto al ruolo di Minzolini, mi chiedo cosa aspetti il Cda della Rai a revocare la nomina a direttore del Tg1 e l'Ordine dei giornalisti ad intervenire per difendere la dignità della professione", attacca Rosy Bindi del Pd.

Intorno a Minzolini, il centrodestra fa quadrato. Tornando a spostare l'attenzione sulle intercettazioni. Strumento di indagine sgraditissimo al premier e ai suoi fedelissimi. "Ancora una volta spezzoni di ipotetiche intercettazioni, estrapolate da ogni contesto, vengono pubblicate con una palese violazione della legge, senza avere alcuna attinenza con i procedimenti dai quali derivano e senza avere alcuna rilevanza penale. Come mai l'autorità giudiziaria non interviene?", si chiede il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti.

Per Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo dei senatori del Pdl "il vero scandalo è che possano finire sui giornali le telefonate del presidente del Consiglio, del direttore del Tg1, del commissario dell'Agcom e del direttore generale della Rai per un'inchiesta che nulla ha a che fare con tutto ciò". Di tentativo di "mettere il bavaglio a Minzolini" parla il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. Lapidario Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore del Pdl: "Non potendoli arrestare chiedono le dimissioni di Minzolini e Innocenzi".

Per Libertà e Giustizia "viviamo oggi in un regime totalitario che sta cancellando ogni spazio di libertà. La situazione può degenerare ulteriormente con il rischio di tensioni politiche non controllabili". Per questo l'associazione chiede le dimissioni di Berlusconi, Minzolini e Innocenzi: "Persino nello Zimbawe sarebbero automatiche".

Michele Santoro, invece, se la prende con l'Agcom: "Va azzerato in favore di un garante monocratico".

"Se è vero che abbiamo un 'direttorissimo' asservito, la Rai dia subito al Tg1 un direttore autorevole e al di sopra delle parti, come il prestigio storico della testata ammiraglia esige e come il servizio pubblico è obbligato a garantire ai cittadini", sostiene il segretario dell'Usigrai Carlo Verna.

(12 marzo 2010)

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