domenica 11 aprile 2010

“ACQUA ALTA” TRA DI PIETRO E I MOVIMENTI


di Salvatore Cannavò

Lo scontro tra il Comitato promotore del referendum per l’acqua pubblica e l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro si fa problematico. Tanto che i due eurodeputati dipietristi, ma non pienamente allineati, come de Magistris e Sonia Alfano, sono dovuti intervenire per tentare una mediazione. I fatti sono un po’ ingarbugliati: Il Comitato promotore del referendum per l’acqua pubblica – composto da una vasta coalizione sociale - ha depositato tre quesiti referendari contro la privatizzazione dell’acqua. Il primo riguarda il famigerato articolo 15 della Legge Ronchi, mentre il secondo punta a sopprimere la forma Società per Azioni come unica modalità di affidamento del servizio idrico. Un quesito che, se vincesse, favorirebbe la ripubblicizzazione del servizio idrico. Il terzo quesito si propone di abrogare la norma che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa. Le ultime due norme, è bene ricordare – e forse c'entra con la querelle in corso – sono state partorite dal centrosinistra.

Contemporaneamente, però, l’Italia dei Valori ha depositato un suo quesito che punta alla sola abrogazione dell’articolo 15 della Legge Ronchi realizzando di fatto una duplicazione della campagna referendaria. Inizialmente il movimento di Di Pietro si riconosceva nel Comitato unitario ma quando questo ha chiesto di distinguere tra Comitato promotore – aperto solo alla “società civile” - e Comitato di sostegno, con dentro anche i partiti, l’Idv ha deciso di fare da solo – a differenza di Federazione della sinistra, Sinistra e Libertà e Sinistra Critica che hanno accettato la soluzione scelta. Da qui, l'avvio dello scontro. Prima con il Comitato promotore che ha fatto partire una “mail-bombing” verso gli indirizzi dei parlamentari Idv per chiedere un ripensamento. A questa protesta ha risposto lo stesso Di Pietro con una lettera in cui ricorda che è stato il Comitato promotore “a non volere la presenza del partito tra i firmatari in Cassazione” e ribadendo che l’Idv si accinge “a ridepositare in Cassazione in forma corretta il quesito referendario da noi già depositato l’anno scorso il 17 dicembre”. Da dicembre, però, è avvenuto un fatto nuovo: si è creata una vasta coalizione capace, lo scorso 20 marzo, di portare a Roma decine di migliaia di persone e quindi gelosa della propria autonomia. Di Pietro, inoltre, ventila il sospetto che con i quesiti del Comitato “si corre il concreto rischio che la Corte Costituzionale possa dichiararlo inammissibile per sopravvenuto vuoto legislativo”. Dalle parti del Comitato promotore fanno però sapere di aver avuto la consulenza e il sostegno di giuristi come Stefano Rodotà e Gianni Ferrara. Dalla risposta di Di Pietro si evince che l’Idv andrà avanti: “Riteniamo aperto e prioritario mantenere il dialogo con Voi e, per questo, dichiariamo fin d’ora la nostra disponibilità a ospitare nei nostri banchetti di raccolta firme anche la modulistica riportante i vostri quesiti”. Il problema invece rischia di essere molto più serio perché due campagne possono intralciarsi a vicenda. “Noi non possiamo che andare avanti – ci dice Marco Bersani del Comitato promotore del Referendum – anche se continuiamo a chiedere un incontro per discutere seriamente di questa vicenda e arrivare a un chiarimento”. E dello stesso avviso sono i due europarlamentari Luigi de Magistris e Sonia Alfano. Sul suo blog, il primo invita a “scongiurare di procedere divisi e di moltiplicare iniziative che vanno nella stessa direzione” chiedendo ai partiti di “rispettare questo protagonismo del movimento ed essere uniti, tutti insieme, nelle varie fasi che seguono al deposito dei quesiti”. “Concordo con Luigi De Magistris, ha subito aggiunto Sonia Alfano, proponendo di “chiudere in fretta e con responsabilità da parte di tutti la questione relativa a quali siano i quesiti referendari da sostenere e passare alla vera campagna referendaria”. Unità, insomma, ma i margini sembrano ridotti al minimo. Il 24 aprile comincia la campagna del Comitato promotore mentre l'Idv ha annunciato l'avvio della sua il 1 maggio.

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