"Scegliamo subito il candidato leader del centrosinistra. Le primarie possono essere una soluzione, anche se non l'unica. L'importante, comunque, è fare presto". Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, parla nel videoforum di Repubblica tv e si rivolge ai leader del Pd. "La mia è una supplica", dice, "li imploro di non perdere altro tempo. Se dovesse cadere il governo Berlusconi, cosa facciamo? Facciamo come nel Lazio? Si alza uno e dice vado a fare il candidato?". Una richiesta cui Bersani risponde subito dopo. Dicendo che non è il momento giusto. "Ora c'è l'esigenza di trovare risposte alternative e punti migliori di convergenza nel centrosinistra", dichiara il segretario del Pd, "il tema della premiership non è all'ordine del giorno".
Di Pietro, però, non si è limitato a chiedere tempi rapidi. Ha tracciato anche un identikit del candidato premier. "Deve essere un candidato di pacificazione sociale, che garantisca serenità. Io, Bersani o Vendola non andiamo bene perché siamo leader di partito, rappresentiamo una sezione specifica dell'elettorato. Il candidato premier deve essere in grado di parlare a chi finora non ha votato. Andrebbe bene anche una personalità esterna ai partiti". Di Pietro ammette: "Ho un nome già in testa, ma per ora non lo faccio. Significherebbe bruciarlo". Quanto alle forze di opposizione da coinvolgere, Di Pietro esclude l'estrema sinistra: 'La base sono i due partiti dell'area di riferimento, Pd e Idv, lasciamo da parte i prefissi telefonici, occupiamoci dei partiti che rappresentano una fetta importante di popolazione". E l'Udc? "Aspettiamo di capire cosa vuole fare Casini. Ad oggi vuole la terza via, il doppio forno. Una volta si chiamava meretricio, ora?". Quanto al ritorno in scena di Veltroni, il giudizio è positivo. "E' una persona perbene che può aiutare il Pd ad avere orizzonti positivi". L'importante, però, è che il partito non si divida. "Abbiamo bisogno di un alleato forte".
La salute del governo. Il leader dell'Italia dei valori non crede comunque a una fine anticipata della legislatura. "Conosco bene Berlusconi, è sceso in politica per risolvere i suoi guai giudiziari. Perché dovrebbe dimettersi? Non è scemo, non lo farà" Di Pietro, però, riconosce le difficoltà del centrodestra. "Se la maggioranza non riesce a governare è perché una parte di essa, a partire dal presidente della Camera, ha capito che non può rinunciare alla sua dignità. La soluzione è tornare alle elezioni e non sedersi intorno a un tavolo senza il consenso dei cittadini". Quindi Di Pietro boccia totalmente la proposta di Casini sul governo di salute pubblica. "Casini ha solo paura di non arrivare al 4 per cento alle prossime elezioni e quindi di uscire dal Parlamento". E Fini può essere un interlocutore politico? "Noi crediamo nel sistema bipolare", risponde Di Pietro, "quindi non voglio fare comunella con Fini né tirarlo per la giacca. Mi appello invece a Fini come terza carica dello Stato perché ci sono temi che devono prescindere dalla destra o dalla sinistra. In primo luogo, non bisogna permettere che in Parlamento il governo proceda solo con decreti legge o con la fiducia".
La battaglia in Parlamento. Sul disegno di legge anticorruzione Di Pietro è sarcastico. "E' un pannicello caldo, la maggioranza fa solo chiacchiere. C'è una ricetta per fermare il malaffare e la commistione fra la politica e gli appalti. Per prima cosa i condannati non possono essere candidati. In secondo luogo i rinviati a giudizio non devono assumere incarichi di governo nè a livello centrale né a livello locale. Infine, tutti gli imprenditori che si sono macchiati di reati nei confronti della pubblica amministrazione non devono più partecipare alle gare d'appalto pubbliche. Io lo vado ripetendo dal '94". Contro il disegno di legge sulle intercettazioni, il leader dell'Idv promette un'opposizione durissima. "Non solo mette il bavaglio alla stampa", dice, "ma rende difficilissimo il lavoro dei magistrati. Proveremo a correggere questo provvedimento alle Camere. Poi, se sarà approvato, lo aggiungeremo alla lista dei referendum per cui stiamo raccogliendo le firme". Infine, le norme svuota-carceri volute dal ministro Alfano - oggi modificate in commissione giustizia alla Camera - che permetterebbero di scontare ai domiciliari l'ultimo anno di pena. "Non è possibile mettere fuori i delinquenti ogni due anni. Non è questa la soluzione. Bisogna costruire più penitenziari. E poi intervenire sui reati. Molti non meritano la prigione. Un esempio per tutti? L'immigrazione clandestina".
La crisi greca. Sul pacchetto deciso in Europa contro l'emergenza economica, Di Pietro è prudente. "Questo salvataggio andava fatto, meglio tardi che mai. Ma forse bisognava controllare meglio i conti di Atene prima di ammetterla. E oggi bisognerebbe verificare meglio quelli italiani". E in Parlamento l'Idv farà la sua parte? Voterà il decreto salva-Grecia? "Con questo governo vogliamo sempre vedere bene le carte", risponde Di Pietro. "Vedere quanti soldi ci mette il nostro Paese e dove li prende. Non vogliamo che a pagare sia il cittadino inerme, le piccole e medie imprese, le fasce sociali più deboli. Quindi, il governo venga in parlamento a dirci cosa vuole fare. Poi decideremo".
(11 maggio 2010)
2 commenti:
MANNAGGIA A TE, TONINO! SE TU AVESSI APPROFITTATO DELLE ENORME POPOLARITA' DI CUI GODEVI NEL '94 ... ADESSO TI TOCCA COMBATTERE CON CHI USA I FUCILETTI A TAPPO!
Lo dico anch'io, allora doveva entrare con un partito già Suo.
Te l'ho detto che Bersani è troppo molliccio, ha alzato la voce ad AnnoZero per pretendere rispetto, poi è ritornato tranquillamente a filosofeggiare con il tempo...blaaaaaaaaaaa
Chi sa quel'è quel nome a cui pensa Di Pietro.. sarà mica... non lo dico :))
Riguardo ai soldi per la Grecia hanno già fregato i cittadini europei con il crollo della borsa, immagina l'immane danno ai piccoli azionisti.. lassù in alto sanno come fare.
Mi chiedo perchè non fanno entrare in Europa anche la Popoasia, visto che ormai ci sono!
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